Glass Onion – Knives Out, Daniel Craig parla di Benoit Blanc | Sky TG24

Glass Onion – Knives Out, Daniel Craig parla di Benoit Blanc

Cinema

Manuel Santangelo

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Benoit Blanc non è più solo un bravo detective in Glass Onion - Knives Out. Stavolta siamo di fronte a un personaggio ben più strutturato e decisamente meglio caratterizzato di quello conosciuto nel primo capitolo della saga. Il suo interprete ne parla in maniera entusiasta, facendo notare come però sia meglio mantenere comunque un minimo di mistero su alcuni aspetti di Blanc

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“La sua peculiarità è che non sappiamo davvero chi sia”, ha detto Daniel Craig di uno dei propri personaggi più amati, il Benoit Blanc della saga di Knives Out. Nel sequel Glass Onion abbiamo tuttavia scoperto diverse sfumature del carattere di Benoit, solo accennate nel primo capitolo e di certo ora è molto più che un “semplice” detective dall’indiscutibile intuito. Comunque un bel passo in avanti, soprattutto se si pensa che il regista e sceneggiatore Rian Johnson aveva inizialmente inserito un solo tratto distintivo nella caratterizzazione del protagonista del suo film: un leggero accento del sud degli States.

Un incrocio tra Jaques Tati e Cary Grant

Oggi, pur ammettendo che forse sia meglio mantenere comunque un minimo di mistero sulla figura di Benoit, Daniel Craig è felice di rivelare qualcosa in più sul suo alter-ego senza esagerare. Quando l’omosessualità di Blanc è stata ufficialmente sdoganata, facendo capire che Hugh Grant avrebbe rappresentato l’interesse amoroso del detective, Craig ha commentato così la cosa: “Benoit ha un gusto eccellente. Ma anche se ora abbiamo visto un po’ della sua vita famigliare, spero che preservi quell’alone di mistero. Mi piace che arrivi dal nulla per poi scomparire e riapparire in un altro posto affascinante soltanto per ripetere lo schema e scomparire di nuovo”. L’ormai ex 007 ha rivelato di aver plasmato il suo personaggio partendo dall’esempio di due grandissimi attori del passato, Jacques Tati in generale e Cary Grant in Caccia al ladro del 1955 diretto da Alfred Hitchcock. Questa scelta ha avuto ripercussioni anche sull’outfit dell’elegante detective, come ha fatto notare anche Guia Rossi su GQ. In Glass Onion soprattutto, vediamo Benoit Blanc scegliere un look iconico dove la fanno da padrone i colori tenui e pastello con una predilezione per tessuti morbidi e leggeri.

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Il collante di tutto

Se davvero, come suggerisce lo stesso Craig, il lavoro del suo personaggio è quello di “litigare con gli altro”, il nostro eroe lo fa con invidiabile eleganza e classe. Rian Johnson fa notare come la sua calma serafica possa disorientare gli altri, facendo credere che Blanc sia disattento o confuso quando è tutt’altro che così. Va poi detto che il suo atteggiamento apparentemente distratto, come evidenzia anche lo stesso creatore della saga, gli torna alla fine utile perché fa in modo che le persone “abbassino le difese” con lui. Nella visione di Daniel Craig il suo personaggio si limita molto spesso ad attendere: sono gli altri che vanno a “confessarsi” da lui, dopo un processo di maieutica quasi involontaria, in cui la verità viene fatta emergere quasi sotto traccia. “Purtroppo il delitto si è scontrato con Benoit Blanc”, lo sentiamo dire in Glass Onion quasi ci fosse una qualche traccia di inevitabilità nel processo che porterà alla risoluzione del caso. “Ama le persone ma è anche un ‘confessore’ che aspetta che il colpevole faccia ammenda davanti a lui”, riassume efficacemente Craig. La star ha ragione quando dice che “non ha mai interpretato un tipo così” ed è bello vedere un attore saltare con disinvoltura “dalla rigidezza di James Bond all’amore per il kitsch di Benoit Blanc”, come dice Johnson. La leggerezza e la spontaneità del detective rappresentano quanto di più lontano esista dall’ingessato agente 007 e non sorprende sapere che proprio questa differenza sostanziale tra i suoi due ruoli più iconici abbia affascinato Craig. In un puzzle dove ogni personaggio rappresenta un “pezzo” fondamentale della storia Blanc si piazza nel mezzo, quasi a fare da collante di una pellicola corale che senza di lui non potrebbe esistere. A Daniel Craig servono grandi ruoli quanto al suo alter-ego servono grandi casi per questo, gli spettatori in primis, sperano che l’incontro di queste due necessità partorirà presto nuove indagini della saga sul grande schermo.

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