José Luis Sanmartin Mato, per tutti semplicemente Joselu, è il centravanti che ha ribaltato la semifinale di Champions e riscritto il destino del Real Madrid. Un uragano che ha sorpreso il Bayern Monaco, spazzato via da una sua doppietta ai minuti 88 e 92 – nel tempio sacro del Santiago Bernabeu – e regalato ai Blancos e a Carletto Ancelotti l’ennesima finale europea. E ora il grande obiettivo, contro il Borussia Dortmund a Wembley il 1° giugno, è quello di vincere il 15° trofeo, confermando il binomio Real Madrid/Champions League, consegnato dalla storia nelle mani delle Merengues già negli anni ’50. 

Facciamo però un passo indietro e cerchiamo di capire chi è «l'hombre del partido».  Joselu è sbarcato a Madrid in prestito dall’Espanyol (retrocesso) per sostituire addirittura Benzema, che ha salutato, ha fatto le valigie e si è trasferito in Arabia Saudita, nella gabbia dorata dei petrodollari. Contemporaneamente però l'attaccante era obbligato a farsi spazio in una squadra che può vantare davanti gente come Bellingham, Vinicius e Rodrygo (giusto per fare tre nomi) e  che, dalla prossima stagione,  avrà in rosa pure Mbappé e il giovane (nuovo) fenomeno brasiliano, Endrick. 
Joselu che ha 34 anni, ed è nato a Stoccarda, in Germania,  nell’ennesima notte europea del Santiago Bernabeu è rimasto in panchina per 81 minuti. Disperandosi per gli errori dei suoi compagni di squadra, per le parate di Neuer e per il gol del vantaggio firmato da Davies. Insomma, a un passo dalla debacle, Ancelotti si è girato, lo ha chiamato e lo ha lanciato nella mischia. 

Ed ecco la seconda vita di Joselu, eroe per caso, dopo una carriera da comprimario con la valigia in mano. L’attaccante aveva già giocato, quando aveva 21 anni, con il Real Madrid: una presenza e un gol nel 2011-2012. Un addio per cercare gloria tra Germania e Inghilterra con Hoffenheim, Eintracht, Hannover, Stoke City e Newcastle. Nel 2019 il rientro in Spagna per indossare la maglia di Alaves ed Espanyol. E si è confermato un buon centravanti: tra il 2019 e il 2023 ha segnato oltre 50 gol in campionato. Quanto basta per meritarsi la chiamata del Real Madrid, che cercava una punta di scorta in grado di accomodarsi in panchina senza fare polemiche e senza avere pretese. Ed è proprio quel centravanti ad aver steso il Bayern Monaco. Una cosa, per lui come per tutti, inimmaginabile: «Non avrei mai sognato una notte così. Se parlassi con il cuore, ora mi esploderebbe. Mi sono fatto trovare al posto giusto al momento giusto, ho segnato due gol importanti e ora sono in finale», ha raccontato. 

Il 28 maggio 2022, quando indossava la maglia dell’Alaves, Joselu si trovava allo Stade de France di Parigi. Non in qualità di giocatore, bensì nelle vesti di tifoso. Perché sì, il 34enne è anche un grande tifoso del Real Madrid e in occasione della finale vinta a Parigi contro il Liverpool di Jurgen Klopp era sugli spalti ad esultare per l’ennesima impresa dei Blancos. Adesso è stato lui stesso a regalare il viaggio a Wembley alla truppa di Ancelotti. Inoltre, Joselu è il cognato del compagno di spogliatoio, Dani Carvajal: sono entrambi sposati con due sorelle gemelle. Rispettivamente con Melanie Cañizares (portata all’altare nel 2016) e Daphne Cañizares (in questo caso i due sono fidanzati dal  2018), nate a Maiorca, ma di origini olandesi. I due calciatori sono amici da sempre. Si sono incontrati al Real Madrid nel 2010. Successivamente Carvajal è passato al Bayer Leverkusen, mentre Joselu ha firmato per l’Hoffenheim. Il terzino è tornato un anno dopo al Real Madrid (allenato da Carlo Ancelotti), mentre Joselu, come già detto, ha girovagato un po’ prima di ritrovarsi nella capitale spagnola e farsi trovare al posto giusto al momento giusto.