Ci sono due cose che il pubblico pensa guardando Dakota Johnson e Jamie Dornan insieme, avvolti in un unico corpo sotto lenzuola di seta e con una musica soft in sottofondo: o vivono una relazione o si detestano. «Ci odiamo a vicenda e abbiamo una relazione, così accontentiamo tutti. Che ne dice?». Dakota Johnson risponde ironica a Vogue Usa, decisa finalmente ad abbattere i pregiudizi che accompagnano lei e il suo collega dal 2015, anno di Cinquanta Sfumature di Grigio.
Le cose non sono cambiate adesso, quando i due si ritroveranno faccia a faccia nel secondo capitolo della saga, Cinquanta Sfumature di Nero, al cinema dal prossimo 9 febbraio. E anche qui le scene di sesso non mancheranno di certo. «La nudità è davvero stimolante per un attore. Jamie e io abbiamo lavorato così a stretto contatto che non c'erano più inibizioni. È stato un rapporto onesto e pieno di fiducia».
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Eppure il sesso della saga non è tanto il tenero abbraccio sotto le coperte, ma qualcosa che sembra spingersi oltre. «Ci sono alcune pratiche chic nel sadomaso, anche se intorno ad essere c'è ancora tanto disprezzo e tanta ignoranza. Può essere qualcosa di bello e di buon gusto e non significa per forza usare i sex toys dei negozi di Hollywood Boulevard. Ammiro il coraggio e l'onestà delle persone che non hanno paura di dire che hanno bisogno di qualcosa in più, di qualcosa di diverso. L'America, invece, è ancora così repressa dal punto di vista sessuale», commenta Dakota.
E sul suo personaggio, quella Anastasia Steele così fragile e al contempo così decisa, dice: «Quella donna è una roccia. È iperintelligente, ipersessuale, dura, affettuosa. Il personaggio ha diversi aspetti che normalmente non avrebbero senso di esistere in una sola persona. Io ho cercato di amplificarli tutti». In effetti nel nuovo film Ana si troverà di fronte a una scelta, costretta a misurarsi con prove sempre più difficili e sempre più al limite. Come ne uscirà?