CRISTIANO IX re di Danimarca in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

CRISTIANO IX re di Danimarca

Enciclopedia Italiana (1931)

CRISTIANO IX re di Danimarca

Francesco Tommasini

Nato a Gottorp l'8 aprile 1818 come quarto figlio del duca Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, diretto discendente del re di Danimarca Cristiano III (v). Nel 1831, dopo la morte di suo padre, fu educato in Danimarca. Solo di tutta la sua famiglia, servì nelle truppe danesi nello Schleswig durante l'insurrezione del 1848.

Il re Federico VII, che non aveva eredi, lo adottò come successore e in tale qualità fu riconosciuto col trattato di Londra del 5 maggio 1852 dall'Austria, dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Prussia, dalla Russia e dalla Svezia. Ma in Danimarca il suo riconoscimento come erede al trono trovò viva opposizione e Federico VII lo ottenne soltanto con la legge del 21 giugno 1853 dopo avere per ben due volte sciolto la Camera dei deputati (Folketing). Salì al trono il 15 novembre 1863 alla vigilia della guerra dei ducati. Incoraggiato dall'Inghilterra e dalla Francia a resistere alle pretese della Germania, fiancheggiata dall'Austria, fu poi abbandonato al momento critico e dovette soccombere. All'inizio della guerra franco-tedesca, nel 1870, Napoleone III cercò di concludere un'alleanza con lui e gli mandò a tal uopo il duca di Cadore: ma l'Inghilterra e la Russia si adoperarono per sventare tali suggestioni e C. finì col dichiararsi neutrale (25 luglio).

C. aveva stretti legami di parentela con le più insigni case regnanti, ciò che lo fece soprannominare "lo zio d'Europa". Il suo figlio primogenito, Federico, sposò la principessa Luisa di Svezia, figlia di Carlo XV; il secondo, Guglielmo, salì nel 1863 sul trono di Grecia col nome di Giorgio I; il terzo, Valdemaro, sposò la principessa Maria d'Orléans, figlia del duca di Chartres; le tre sue figlie Alessandra, Dagmar (Maria Feodorovna) e Thyra sposarono rispettivamente il Principe di Galles (Edoardo VII), lo Zar Alessandro III e il duca di Cumberland; suo nipote Carlo divenne nel 1905 Re di Norvegia col nome di Haakon VII. In materia di politica interna, C. dava le sue simpatie ai conservatori e li mantenne a lungo al governo; ma nel 1901 affidò lealmente il potere ai radicali, dopo essersi reso conto che un'ulteriore resistenza sarebbe stata inopportuna. Morì a Copenaghen il 29 gennaio 1906.

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