Colossal

Colossal raccoglie più generi in un solo film: è uno sci-fi, è una commedia ed è un drammatico. L’intenzione di Nacho Vigalondo, regista e sceneggiatore della pellicola, è proprio quella di scavalcare il genere classico per dare vita a qualcosa di innovativo. Colossal, infatti, non è solo un film di mostri e distruzione.

La storia pone al centro la vita di Gloria (Anne Hathaway). Una ragazza goffa e con una passione per l’alcool, caratteristica che causa una separazione da Tim (Dan Stevens), il suo fidanzato, e la perdita del lavoro di scrittrice. In cerca di cambiamento, ritorna quindi nella sua città di origine nel New Hampshire.

Qui la supporta Oscar (Jason Sudeikis), suo amico di infanzia, che le offre un lavoro nel suo bar. Ma Gloria, tra sbronze e notti passate in giro, sembra non riuscire a trovare ancora la sua dimensione. La sua vita cambia quando, durante una sbornia, scopre che le sue azioni sono specularmente replicate da un mostro che sta distruggendo la città di Seoul.

Colossal indaga l’effetto farfalla insito in ogni azione di Gloria e dell’essere umano in generale. Un monster movie che gratifica il lavoro di Vigalondo nel mescolare generi per rendere la storia di Gloria uno spunto di riflessione universale. Le vite di Gloria ed Oscar si mescolano tra gelosie e scontri, che diventano lo specchio delle ripercussioni che la vita quotidiana subisce in base al loro agire.