Olevano Romano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Olevano Romano
comune
Olevano Romano – Stemma
Olevano Romano – Bandiera
Olevano Romano – Veduta
Olevano Romano – Veduta
Vista panoramica
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoUmberto Quaresima (Bene in comune) dal 5-6-2016
Territorio
Coordinate41°51′38″N 13°01′55″E / 41.860556°N 13.031944°E41.860556; 13.031944 (Olevano Romano)
Altitudine571 m s.l.m.
Superficie26,16 km²
Abitanti6 471[1] (31-8-2021)
Densità247,36 ab./km²
Comuni confinantiBellegra, Genazzano, Paliano (FR), Roiate, San Vito Romano, Serrone (FR)
Altre informazioni
Cod. postale00035
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058073
Cod. catastaleG022
TargaROMA e RM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 344 GG[3]
Nome abitantiolevanesi
Patronosanta Margherita
Giorno festivo20 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Olevano Romano
Olevano Romano
Olevano Romano – Mappa
Olevano Romano – Mappa
Posizione del comune di Olevano Romano nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale
Olevano Romano in un dipinto di Jean-Baptiste Camille Corot del 1827

Olevano Romano è un comune italiano di 6 471 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato si erge sul monte Celeste, ai margini del complesso montuoso prenestino-lepino-ernico, nella provincia di Roma.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Olevano Romano negli anni 40

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di Olevano Romano risale almeno all'epoca romana. Ne è testimonianza un'archeologia monumentale di rilievo: i resti della cinta muraria in opera poligonale, realizzata in grossi blocchi rozzamente squadrati in pietra locale, di epoca anteriore alla romanizzazione del territorio.

Diviene "castrum" nel medioevo: compare con tale appellativo in un atto di vendita, stipulato nel 1232 fra Oddone Colonna, nuovo signore di Olevano e Papa Gregorio IX (1227-1241). Risale a questo periodo la costruzione del Castello, edificato sull'alto sperone di roccia calcarea a difesa del borgo. Dopo i Colonna il feudo passò al Comune di Roma, che nel 1364 emanò gli Statuti della città, poi agli Orsini per concessione di Papa Bonifacio IX.

L'ultimo signore di Olevano fu il principe Camillo Borghese (1775-1832), marito di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone.

Don Umberto Carletti[modifica | modifica wikitesto]

Don Umberto Carletti nacque il 20 febbraio 1905 ad Olevano Romano da Cesare Carletti (1866- 1953) e Teresa Antonelli (1869-1941). Fece gli studi presso il Seminario Vescovile di Palestrina, il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, il Pontificio Istituto Internazionale Angelicum di Roma e presso la Regia Università di Roma. Fu ordinato dal Vescovo Ausiliare di Albano Laziale, il 19 luglio 1930, per delega di Sua Eminenza il Cardinale Vincenzo Vannutelli, Vescovo di Palestrina. Conseguì la Licenza in Filosofia e la laurea in Teologia e Lettere. Per circa due anni fu come aiutante del parroco nella chiesa di S. Margherita in Olevano. Dal 1933 divenne a sua volta parroco di San Rocco in Olevano. Il primo compito che Don Umberto si assunse fu quello di dare una conveniente sistemazione alla chiesa parrocchiale; altro compito che si prefisse fu quello di organizzare l'Azione Cattolica e fu subito istituita l’Associazione “Uomini Cattolici” e “Donne Cattoliche” in seno alla confraternita di San Rocco. Questa era stata riorganizzata da pochi anni, ma ancora aveva “una vita troppo stentata”; il numero dei soci era limitatissimo, i mezzi, le vesti e gli attrezzi per le processioni mancavano. Fu cura del parroco ridare vita all’antica confraternita di San Rocco e il numero dei confratelli in poco tempo crebbe fino a contare oltre 150 membri. Per attirarli maggiormente e per venire incontro al desiderio dei parrocchiani, Don Umberto acquistò un apparecchio radio. Ogni sera, infatti, i confratelli si riunivano; il programma delle riunioni fu così stabilito: ore 19:00 apertura della sala, ore 19:30 catechismo, ore 20:00 giornale radio, ore 20:15 commento ai fatti del giorno e poi la preghiera finale. La confraternita si occupava di molte attività: preparare addobbi della chiesa, preparare ad animare le sacre funzioni, le processioni, organizzare questue. La vita della nuova parrocchia si arricchiva delle belle iniziative religiose culturali: anche la festa di San Rocco del 16 agosto, con il passare degli anni, acquisì maggior solennità. Negli anni seguenti i lavori al tetto e alla scala esterna d’accesso alla sagrestia migliorarono l'aspetto della chiesa e ne consolidarono la struttura di quella che non era ormai più una chiesetta rurale. Giunta la Seconda Guerra Mondiale, Don Umberto, come Cesare Tagliacozzo racconta nel libro “Memorie”, fornì documenti falsi agli ebrei, costruendo nuove identità e offrendo loro la concreta possibilità di sfuggire alle razzie naziste. Negli anni a venire, la preoccupazione di rispondere ai bisogni dei giovani lo portò a realizzare un progetto di costruzione di un campo sportivo, mettendo a disposizione anche la sua proprietà ed il suo lavoro. Dette inoltre grande impulso alla creazione di scuole-cantiere che servivano a formare i giovani olevanesi nell’attività edile, permettendone l'inserimento nel mondo del lavoro nell’immediato dopoguerra. Lavorò per acquisire tra i beni della parrocchia di San Rocco, il parco dell'acqua Santa, luogo tanto frequentato dagli artisti stranieri fin dall'inizio dell'Ottocento, quanto amato dagli olevanesi per via di un’antica sorgente. Il parco divenne frequentatissimo e meta delle gite fuori porta dei romani. Nel 1975 contribuì all’acquisto di Villa Boccolini per dare una nuova sede all’Istituto delle Suore della Divina Provvidenza che con il tempo accolse anche la scuola materna e una casa di riposo per anziane. Don Umberto, preoccupatosi della formazione scolastica dei giovani, mise in collaborazione con l'allora Amministrazione Comunale, tutte le procedure utili all'apertura di un Liceo Scientifico ad Olevano Romano. La prima sezione distaccata del Liceo Spallanzani di Tivoli fu aperta il 1 ottobre 1964. Vi insegnò latino e religione. Ne fu un amato e temuto vicepreside, sempre vigile sul comportamento degli studenti; ne controllava personalmente l'ingresso e l'uscita, accogliendo ritardi con un caloroso “calcio” e con il suo memorabile “bestia” o “scorsa di rozzezza”. Morì nella mattinata del 16 Aprile 1988 a causa di un infarto che lo lasciò senza vita vicino alla cucina, pronto per iniziare la giornata, in attesa del caffè. È chiaro, dunque, che il Don Carletti abbia speso tutte le sue energie ed i risparmi personali per realizzare il suo sogno: migliorare il paese ed aiutare il prossimo. Gli Olevanesi lo ricordano come “Un muratore dalle quattro lauree sempre pronto con la pala in mano, la tonaca tirata su, i calzoni sporchi di calce e il mozzo della sigaretta in bocca”, “sacerdote per vocazione, lavoratore per sua scelta, chiara e determinata”. Aveva tanti volti quante erano le necessità dei suoi figli: era prima di tutto sacerdote e pastore delle anime, era fratello nell'ora della sofferenza del lutto, professore esigente ed educatore lungimirante, ardito nei sogni, operaio tra gli operai nei lavori di cantiere. Aveva uno straordinario dono di dialogare con tutti, di farsi prossimo. Sapeva accogliere grandi e piccoli, giovani e anziani, politici e magistrati.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del municipio è costituito da tre piccole colline, su quella centrale si innalza una pianta d'ulivo. Lo scudo reca il segno di SPQR (Senatus Populusque Romanus), accordato dal Senato della Repubblica Romana (1849), quando una colonna di Olevanesi ruppe l'assedio di Roma per portare in città rifornimenti, passati in rivista da Garibaldi così da lui furono descritti " ...scalzi, sporchi, laceri, ma con certi coltelli..."

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Santuario della SS. Annunziata, suggestivo, si trova nella parte bassa del centro storico, che rimane distaccato dal Paese e si affaccia su una piazza pavimentata da un selciato di pietra.
  • Chiesa di Santa Margherita

Architetture medievali[modifica | modifica wikitesto]

Tra i siti di interesse turistico vi è la torre medioevale, soprannominata il picocco risalente all'epoca dei Colonna. Da essa si gode un panorama con:

Altro sito interessante sono le mura poligonali di epoca pre-romana, costituite da imponenti blocchi di pietra, che cingono la parte bassa del centro storico.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa romana, resti in località Lanetto.[4]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 1° gennaio 2023 a Olevano Romano risultavano residenti 568 cittadini stranieri (8,9%), le nazionalità più rappresentate sono:[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo Civico d'Arte di Olevano.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Olevano Romano ospitò nel XIX secolo più di mille importanti pittori internazionali - tedeschi, danesi, inglesi e francesi e di altri Paesi europei, pittori che lo hanno scelto come meta del loro "viaggio in Italia". Tale esperienza veniva allora considerata indispensabile per acquisire l'abilità nella riproduzione di paesaggi caratterizzati dalla luce, dal colore e da una natura ricca di rocce e querce. Tra i primi ad arrivare il pittore tirolese Joseph Anton Koch, che sposò Cassandra Ranaldi. Tra tutti spiccano i nomi di Jean-Baptiste Camille Corot, che ha immortalato in splendide opere la campagna olevanese, di Friedrich von Olivier e di Franz Theobald Horny, morto giovanissimo, sepolto nella Chiesa di S. Rocco. Alcune vedute del paese furono dipinte negli anni venti del '900 dal pittore tedesco Alexander Kanoldt, uno dei protagonisti del movimento artistico denominato Nuova oggettività[7].

Non lontano dal centro c'è il Museo Civico d'Arte, aperto sabato e domenica. Vi si trovano esposti disegni dell'800 e del '900, serigrafie, la donazione dell'artista Heinz Hindorf e la collezione delle stampe delle Vedute Romane di Joseph Anton Koch. La associazione AMO che gestisce il museo, ha più di 2000 opere nella Collezione AMO, dall'800 ad oggi. Le opere, che testimoniano il passaggio di questi artisti, sono visibili presso il museo s'arte situato in villa "De Pisa". Inoltre la cittadina ospita ancora oggi borsisti dell'accademia d'arte tedesca.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

  • Bloody Sin, un film del 2011, è stato girato ad Olevano Romano.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è famoso per la produzione dei vini rossi regolamentati dal disciplinare Cesanese di Olevano Romano DOC, provenienti in gran parte dal vitigno autoctono "Cesanese". Alcuni produttori hanno ricevuto per quel vino premi prestigiosi, tra i quali un riconoscimento al Vinitaly di Verona.[senza fonte] Nonostante fosse anticamente noto per il vino rosso dolce, sia frizzante sia fermo, è stata sempre prodotta anche la versione rosso secco, apprezzata dagli intenditori. Negli ultimi tempi si sta affermando il rosso secco D.O.C. nei mercati nazionali ed internazionali nelle due versioni: affinata in inox e affinata in barrique.

Il comune è territorio di produzione anche di altri vini D.O.C. come il Cesanese di Olevano Romano frizzante, il Cesanese di Olevano Romano spumante, il Cesanese di Olevano Romano dolce, il Cesanese di Olevano Romano amabile, il Cesanese di Olevano Romano dolce frizzante, il Cesanese di Olevano Romano superiore, il Cesanese di Olevano Romano riserva, il Cesanese di Affile, il Cesanese di Affile frizzante, il Cesanese di Affile dolce, il Cesanese di Affile spumante.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Strada regionale 155 di Fiuggi che collega Olevano Romano a Genazzano e Cave.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1816 al 1870 faceva parte della Comarca di Roma, una suddivisione amministrativa dello Stato Pontificio.

Nel 1872 Olevano cambia denominazione in Olevano Romano.

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Autori vari, La Provincia delle Meraviglie: Alla scoperta dei tesori nascosti.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Dati ISTAT
  7. ^ S. Eckmann, Mancanzia di empatia. Il realismo della nuova oggettività in Nuova Oggettività, Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar - 1919/1933, 2015, pp. 28-31
  8. ^ Comune di Olevano Romano e Città di Volgograd (ex Stalingrado), su comune.olevanoromano.rm.it. URL consultato il 3 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN151368745 · GND (DE4454216-1 · WorldCat Identities (ENlccn-n87898915