COLD LUNCH - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

COLD LUNCH

Anno Produzione2008

TRAMA

In un quartiere suburbano di Oslo si sfiorano le vite di Christer, Heidi e Leni.

RECENSIONI

Quello che i norvegesi non dicono

Il luogo comune vuole la Norvegia culla del benessere in assenza di conflitti, asettico regno di pace dove tutto è di un candore immacolato e al posto giusto. Un universo luminoso in cui l'armonia trova naturale porto e la felicità sembra a portata di mano. Eva Sørhaug ci toglie qualsiasi illusione al riguardo mostrando l'altro lato della medaglia, quello celato dagli stereotipi: indifferenza, solitudine, scarsa tutela dei più deboli, violenze sotterranee, maschilismo, egoismi, cinismo. Insomma, squarcia il bianco dei sogni con il grigio, a volte tendente al nero, della vita vera. Anche in Norvegia, quindi, non si sta poi così bene e l'apparenza linda è solo, appunto, apparenza. Il prologo, in questo senso, è di forte impatto. Un uomo e una donna investono con l'automobile un passante nella notte silenziosa e deserta. Anziché scendere dalla macchina per aiutare il malcapitato, i due valutano con glaciale razionalità le possibili conseguenze dell'evento in modo da uscirne il più possibile indenni. La cura nelle caratterizzazioni dei personaggi è uno degli aspetti più seducenti del film della Sørhaug, che ammanta di luce gli interni e punta molto sul contrasto tra ordine esteriore e sconvolgimenti intimi. Proprio quando si accende la curiosità nei loro confronti, però, la regista norvegese disattende qualunque aspettativa optando per soluzioni surreali (la citazione de Gli uccelli di Alfred Hitchcock su tutte) non prive di fascino ma piuttosto gratuite e, più che altro, spiazzanti. Inoltre lascia che sia il grottesco a dominare, scelta che riduce lo spessore delle psicologie e non aggiunge granché al racconto, privandolo invece di quella incisività che i primi fotogrammi lasciavano presagire.