Il Bologna fermato a Torino sullo 0-0: “La nostra maratona continua” - la Repubblica

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Il Bologna fermato a Torino sullo 0-0: “La nostra maratona continua”

Il Bologna fermato a Torino sullo 0-0: “La nostra maratona continua”
I rossoblù non trovano il gol, Skorupski salva il pari. Vano assalto finale
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Torino — L’Europa è lì, al di là delle Alpi che s’intravedono all’orizzonte prima che un’uggiosa serata di pioggia scenda su Torino, ma per arrivare a quella più prestigiosa la strada per il Bologna è ancora lunga e piena di curve scivolose. «Mancano tre chilometri alla fine della maratona – dirà al termine Thiago Motta -, vogliamo la Champions, è stata una bella partita contro una squadra complicata. Continuiamo a provarci: chi se lo sarebbe immaginato la scorsa estate?».

Soccer Football - Serie A - Torino v Bologna - Stadio Olimpico Grande Torino, Turin, Italy - May 3, 2024
Bologna's Joshua Zirkzee reacts REUTERS/Massimo Pinca
Soccer Football - Serie A - Torino v Bologna - Stadio Olimpico Grande Torino, Turin, Italy - May 3, 2024 Bologna's Joshua Zirkzee reacts REUTERS/Massimo Pinca (reuters)

L’Olimpico granata non porta bene quanto quello della capitale, e vale solo un punto nella corsa Champions dei rossoblù che cozzano contro la squadra di Juric, fischiatissima dai propri tifosi alla fine di un altro pareggio di poca utilità in una stagione grigia. Di là i bolognesi applaudono e chiamano sotto il proprio spicchio la squadra che ancora sta regalando un sogno alla città, anche in notti poco effervescenti come questa. Quanto questo punto potrà essere utile o quanto diventerà un rimpianto lo si scoprirà solo tra una ventina di giorni, quando i giochi saranno fatti (o quasi, dovesse diventare decisivo il recupero di Atalanta-Fiorentina). Un punto difeso senza gioia per i granata, che dopo aver avuto le due migliori occasioni di una partita che ne ha viste pochissime ha accettato di accontentarsi del pari, schiacciati negli ultimi venti minuti dal Bologna che più di nervi che di sottigliezze tecnico-tattiche ha tentato di portarsi a casa tre punti che voleva ad ogni costo. Ma, di fatto, il fatturato davanti è stato molto poco, dovendosi adattare alla gara impostata da Juric tra due squadre annullatesi tra loro. I punti che servono per la Champions adesso sono cinque in tre partite, con gli altri calcoli da fare a fine weekend. C’è Fabbian, resta in panchina Orsolini, ma la mezzala azzurrina è senza rifornimenti per i suoi inserimenti e non fa male, e pure Ndoye ha il motore inceppato dalla guardia degli esterni granata. Non solo parole di stima alla vigilia, Juric ha studiato Motta e cerca di limitare i pregi rossoblù senza rinunciare alle sue idee. Senza Beukema, Calafiori prende il centrosinistra e la licenza di avanzare, Lucumi resta il perno a protezione del doppio centravanti granata. Ed è proprio un recupero alto di Calafiori a 5’ dalla fine che illude nella replica del finale di Empoli, ma stavolta l’assalto condotto dall’ex Basilea si spegne in angolo. Però per i centrali c’è da lavorare anche dietro, Zapata sgomita e tiene guardinga l’impostazione dal basso dei due, che non possono prendersi troppe libertà. Partita complicata per sviluppare le consuete idee di gioco, e allora si vedono anche cose inconsuete come lanci lunghi per provare a trovare la corsa degli esterni. Dice qualcosa il fatto che l’uomo che tira di più verso Milinkovic Savic sia Aebischer, anche se la vera occasione buona arriva in contropiede col diagonale di Zirkzee che sfila a lato verso una curva granata che tra un coro e l’altro dedica epiteti poco affettuosi al proprio presidente. Ma il Toro non è lì solo per chiudersi, e anzi le occasioni migliori le hanno i giocatori granata, con la traversa di Sanabria al 18’ e Skorupski poi molto bravo a leggere il tap-in di Zapata, e ancora nella ripresa su Ilic solo a centroarea. Il Torino finisce su quel tiro, il Bologna vuole vincerla, i cambi di Motta vanno in direzione offensiva pur senza stravolgere l’assetto, ma l’assedio finale serve a fare indispettire i tifosi granata senza produrre grandi chance. Con musi lunghi della squadra delusa a salutare la curva dopo il fischio finale, come a Frosinone. Da quei volti tristi ripartirà il lavoro anche mentale di Thiago, anche se Skorupski ala fine ha detto: «Puntiamo alla Champions, anzi vogliamo anche provare a prendere la Juve, non sarà facile, ma questi non sono due punti persi».

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