Guerra in Israele

"Propaganda antisemita". Chef Rubio e Orsini indagati per odio razziale

La comunità ebraica di Roma ha depositato due distinte denunce nei confronti di Gabriele Rubini (in arte chef Rubio) e del professor Alessandro Orsini per la loro posizione

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La posizione espressa in questi mesi di conflitto fra Israele e Hamas ha portato la comunità ebraica di Roma a presentare due distinte denunce nei confronti di Gabriele Rubini, conosciuto come Chef Rubio, e del sociologo Alessandro Orsini, professore spesso interpellato dalle trasmissioni tv per commentare la difficile situazione geopolitica.

La comunità ebraica non ha gradito certe uscite di questi due personaggi, e per tale ragione lo scorso 24 gennaio ha deciso di procedere con le querele, "per plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa" oltre che per diffamazione aggravata. È stato ricordato, ad esempio, il coltello antisionista con manico in legno d'ulivo postato da Rubio su X-Twitter. Di Orsini, invece, non sono piaciute certe dichiarazioni: l'8 ottobre, per esempio, il professore definì l'azione di Hamas una rivolta inevitabile, ricorda Il Messaggero. Orsini si rivolse anche a Netanyahu, scrivendo in un post: "Ma se tu massacri un popolo e i tuoi soldati stuprano le sue donne; e se nessuno ti punisce per i tuoi crimini contro l'umanità, ma cosa ti aspetti che accada se non una rivolta? Ma il cervello te lo sei bevuto tutto o è rimasto un brandello funzionante?".

Secondo la comunità ebraica di Roma, Rubio e Orsini avrebbero alimentato le idee antisemite, "anche mediante la sovrapposizione-confusione tra concetti diversi (il governo israeliano, lo Stato di Israele, 'l’amico ebreo', il sionismo in generale), incoraggiando altresì la propaganda di pregiudizi antisemiti e la ripulsa violenta contro gli ebrei", si legge nella denuncia, come riportato da Il Messaggero.

"Nel caso del professore Orsini c'è un'opinione chiaramente animata da un pregiudizio antisemita nei confronti dello Stato di Israele", viene indicato nel documento presentato per la querela. E, ancora: "Dopo il 7 ottobre, la reiterata e costante ripetizione di determinati pensieri, anche attraverso il sapiente accostamento di fatti non veri con fatti veri e di elementi travisati, mira a creare una vera e propria giustificazione delle operazioni terroristico-stragiste di Hamas, attribuendo agli israeliani e agli ebrei in quanto tali la responsabilità nella causazione degli eventi di tale gravità. Ed è bene notare e sottolineare come il professore Orsini compia questa operazione il 7 e l'8 ottobre, ben prima della reazione militare israeliana". La comunità ebraica fa poi presente che ai post del professore hanno fatto seguito numerosi commenti razzisti, come "i davidiani sono il cancro del mondo", e "serve l'atomica".

Quanto a chef Rubio, la comunità israeliana punta il dito anche sui suoi post. "Tutti i commenti, soprattutto quelli successivi al 7 ottobre, sottolineano ed evidenziano il concetto di sionismo= terrorismo", dichiara. Non solo. L'episodio più eclatante sarebbe stato la pubblicazione delle immagini raffiguranti un pugnale con doppia lama recanti il commento "Coltello antisionista con manico in legno d'ulivo".

Victor Fadlun, presidente e legale rappresentante della comunità ebraica di Roma, si è rivolto anche alla polizia postale per segnalare la presenza dei commenti e chiedere la chiusura dei profili.

Dopo le denunce, il pubblico ministero Erminio Amelio ha deciso di inserire sia Rubio che Orsini nel registro degli indagati e procedere con degli accertamenti necessari per verificare se vi siano o meno degli estremi per procedere.

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