Charterhouse entra nel capitale di Labomar

Charterhouse Capital Partners LLP, una delle più antiche società di private equity operanti in Europa, entra nel capitale di Labomar, società attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici.

L’operazione di Charterhouse

Il fondo ha finalizzato l’operazione attraverso un accordo bilaterale off-market con il fondatore e ad di Labomar Walter Bertin e con Cleon Capital, attuale azionista di minoranza, nell’obiettivo di sostenere le prossime fasi di sviluppo della società.

L’annuncio segue il definitivo successo dell’Opa volontaria totalitaria sulle azioni di Labomar e il conseguente delisting della stessa dall’Euronext Growth Milan, raggiunto all’esito della procedura di squeeze-sell out sulle azioni della società residue dopo la chiusura dell’Opa. Nel dettaglio, l’Opa era stata promossa a maggio da LBM Next S.p.A. (Offerente) in concerto con “CCP NO. 7.2 Limited” (veicolo societario inglese controllato in ultima istanza da Charterhouse), LBM Holding S.r.l. (attuale azionista di maggioranza di Labomar e dell’Offerente), Claudio De Nadai, Master Lab SA e Walter Bertin.

L’ingresso di Charterhouse consentirà all’azienda di perseguire con maggiore velocità e flessibilità la propria strategia di sviluppo e di crescita organica. Il fondo metterà a disposizione l’ampia esperienza in materia di M&A per consentire a Labomar di consolidare, tramite una strategia mirata di buy-and-build, la sua presenza nei principali mercati di riferimento.

Gli advisor

Charterhouse è stato assistito dallo studio legale internazionale Gianni & Origoni con un team guidato dal partner Stefano Bucci (in foto a sinistra) che ha anche coordinato il progetto, e dal partner Andrea Aiello, coadiuvati dal counsel Federico Botta, e dagli associate Federico Vasile e Monica Boccuzzi per gli aspetti di public M&A e di M&A, nonché dal partner Francesco Salerno e dall’associate Marco Grantaliano per gli aspetti connessi alla normativa Golden Power, dai partner Fabio Chiarenza e Francesca Staffieri per lo structuring fiscale e da un team interdisciplinare per lo svolgimento dell’attività di due diligence.

LBM Next S.p.A. è stato assistito da Pavia e Ansaldo – Studio Legale con un team composto dai partner Mia Rinetti (in foto a destra) e Roberto Zanchi e dall’associate Francesco Savi per gli aspetti di public M&A, nonché dal partner Filippo Fioretti e dalla senior associate Maria Rosaria Raspanti per gli aspetti connessi alla normativa Golden Power

New Deal Advisors ha assistito Charterhouse Capital Partners occupandosi della financial due diligence con un team guidato dal Partner Antonio Ficetti Gasco.

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