CARLOTTA di Savoia, regina di Francia in "Dizionario Biografico" - Treccani - Treccani

CARLOTTA di Savoia, regina di Francia

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)

CARLOTTA di Savoia, regina di Francia

Angela Dillon Bussi

Nacque nel 1441, probabilmente nel castello di Thonon sul lago Lemano, da Ludovico duca di Savoia e da Anna di Lusignano.

Nei documenti che la concernono è detta secondogenita, benché nell'ordine delle nascite fosse stata preceduta oltreché da tre maschi, quasi certamente da due femmine, di cui tuttavia solo Margherita venne in seguito computata perché l'altra morì in culla.

Nella sua infanzia, trascorsa per lo più nella residenza di Thonon, fu affidata alle cure di una governante, Jeannette Riche, assieme al fratello Filippo, il futuro Senzaterra, di poco più giovane di lei. Il destino matrimoniale di C. sembrò definirsi assai presto, dal momento che fin dal 1443 era stata promessa in moglie a Federico erede del ducato di Sassonia, con contratto stipulato a Losanna l'11 marzo. In realtà la richiesta, tra la fine del 1449 e i primi del 1450, di un nuovo pretendente, Luigi delfino di Francia, indusse prontamente il duca sabaudo a venire meno ai patti conclusi e a favorire un'alleanza matrimoniale che, assai più prestigiosa, sembrava inserirsi vantaggiosamente nella sua ambiziosa e confusa politica. Il progetto di queste nozze però non incontrò lo stesso favore presso Carlo VII di Francia, padre di Luigi, che si rifiutò di prestare il proprio consenso. Ribelle all'autorità paterna anche questa volta, il delfino non esitò a procedere segretamente nelle trattative che si conclusero con la ratifica il 4 febbr. 1451 a Ginevra nel convento dei francescani di un contratto nel quale si statuiva principalmente l'ammontare della dote di C. in 200.000 scudi d'oro e per lei il conferimento annuo di un appannaggio di 10.000 scudi da percepirsi sulle contee del Valentinois e del Diois. L'8 o il 9 marzo successivo, nella cappella del castello di Chambéry, venne solennemente celebrato il matrimonio religioso.

Ad un messo di Carlo VII, con manovre dilatorie e fraudolente, si impedì di consegnare le lettere regali destinate a sospendere la cerimonia. Le scuse che il duca di Savoia si affrettò a mandare furono giudicate pretestuose da Carlo VII che, solo dopo averlo umiliato con gli accordi di Cleppé, in quella stessa sede, consentì a riconoscere il matrimonio di Luigi con Carlotta (27 ott. 1452).

Rimasta a vivere nella casa paterna, dopo le nozze, a causa della giovane età, C. vi si trovava ancora nell'agosto 1456 quando il delfino improvvisamente abbandonò il Delfinato cercando rifugio nelle terre di Filippo duca di Borgogna, per timore di cadere nelle mani del padre. In una sua lettera non datata, ma certo di poco posteriore a tale evento, Carlo VII mostrò di avere a cuore la sorte della nuora, dicendosi assai dispiaciuto che il figlio l'avesse abbandonata senza nulla disporre per lei. In realtà poco dopo essa fu chiamata dal marito che raggiunse a Namur nel gennaio 1457 prendendo poi dimora con lui nel castello di Genappe, a quattro miglia da Bruxelles, ospite della munificenza dei duchi di Borgogna.

L'unione, determinata solo da ragioni politiche, non si trasformò probabilmente mai in un legame affettivo. Concordi sono le testimonianze dei cronisti nel descrivere la soggezione e il rispetto timoroso che essa aveva del consorte, la scarsa attrazione che esercitava su di lui, le poche attenzioni che egli le accordava, addolcendosi solo quando si annunciava la nascita di un erede, tanto più atteso dopo la morte, a pochi mesi dalla nascita, del primogenito Gioachino. Anche i pochi episodi noti della sua vita mostrano la poca considerazione in cui era tenuta dal marito nonostante il suo alto rango. Così ad esempio si narra che quando divenuto re la convocò dalla Borgogna a Parigi, le ordinò di prendere a prestito le cavalcature e gli equipaggiamenti della duchessa di Borgogna, non provvedendo a lei in nessun modo. Che quando fu inviata alla corte borgognona nel 1464, con lo scopo di allentare la tensione creatasi con il duca Filippo, si mostrasse estremamente timorosa di trasgredire agli ordini del re sulla durata della sua permanenza, nonostante affermasse che avrebbe rimpianto a lungo lo splendore e la libertà di quella corte. Strumento passivo dei disegni di Luigi XI, lo seguì, quando la opportunità politica lo richiedeva, nei faticosi viaggi e nei rapidi spostamenti attraverso la Francia ch'egli spesso intraprendeva per consolidare il suo dominio su un territorio che andava sempre più estendendosi. Ma non ebbe alcuna parte di rilievo nella vita e nel regno di lui. Del suo solenne ingresso a Parigi nel settembre 1467 e delle splendide feste che seguirono in tale occasione si conserva una dettagliata descrizione. Anche allora Luigi XI, come spesso altre volte e per scopi politici, fece correre la voce, non corrispondente a verità, di una nuova gravidanza della regina.

Nella piccola e modesta corte di Amboise, assegnatale dal marito come residenza, visse fino al 1464 con la suocera, Maria d'Angiò, che morì in quell'anno. Poco dopo vi accolse le tre sorelle nubili, Maria, Agnese e Bona che Luigi XI, fiducioso nella politica dei matrimoni, volle fossero educate in Francia. L'atteggiamento del re nei confronti di C. s'inasprì con gli anni: pare che la confinasse per periodi sempre più lunghi nel Delfinato, probabilmente con lo scopo di sottrarre alla sua influenza i figli. Poco prima di morire egli ordinò che il futuro Carlo VIII, legalmente maggiorenne, ma non in grado di regnare da solo per la sua malferma salute e la sua giovane età, fosse affidato alla figlia Anna e al marito di lei Pietro di Beaujeu. C., consigliata e sostenuta nelle sue pretese dal cognato Francesco di Dunois, reclamò o pensò di reclamare la reggenza in virtù delle vecchie usanze del regno. Ma la morte la colse ad Amboise, il 1ºdic. 1483, a soli tre mesi di distanza da quella del marito.

Dei suoi sei figli oltre a Gioachino, nato nel 1459, anche Luisa, nata nel maggio 1460, e Francesco, nato nel 1472, morirono nel primo anno di vita. Anna, nata nel 1461, fu maritata a Pietro di Borbone duca di Beaujeu e Giovanna, nata nel 1464, a Luigi duca di Orléans, che salì al trono come Luigi XII. Carlo infine, nato il 30 giugno 1470, successe al padre sul trono di Francia nel 1483.

Dopo la morte della regina fu redatto un inventario dei suoi beni mobili fra cui fanno spicco, anche in rapporto ai tempi, oltre un centinaio di codici manoscritti, per lo più libri devozionali o di lettura edificante, ma anche romanzi cavallereschi.

Per sua volontà C. fu sepolta accanto al marito nella chiesa di Notre-Dame di Cléry, presso Orléans.

Fonti e Bibl.: Fonti principali sono le cronache, ripetutamente edite, del regno di Luigi XI: dai Mémoires diPhilippe de Commynes alle Chroniques de France diJean de Royes (o Troyes), George Chastellain, Olivier de la Marche, Enguerrand de Monstrelet; all'Histoiredu roy Louys douziesme di Claude de Seyssel, in cui i tempi di Luigi XI sono continuamente termine di confronto con quelli di Luigi XII. Per le vicende della concessione del sussidio richiesto per il matrimonio di C. si veda: Parlamento sabaudo, a cura di A. Tallone, III-IV, VIII-IX, Bologna 1929, 1931, 1935 e 1937, ad Indicem;inoltre: Arch. di Stato di Torino, Sez. I, Protocolli camerali, n. 52, f. 215; Ibid., Sez. Camerale, Tesoreria generale Piemonte, reg. 99, f. 424; reg. 106, f. 109; Invent. des biens de Charlotte de Savoie, a cura di A. Tuetey, in Bibliothèque de l'école des chartes, s. 6, I (1865), pp. 338-366, 423-442; S. Guichenon, Histoire généal. de la Royale Maison de Savoye, II, Turin 1778, pp. 106 s.; IV, ibid. 1780, pp. 368-375; A. G. P. Brugière de Barante, Histoire des ducs de Bourgogne, IV, Paris 1845, pp. 276 s., 300, 338 s., 342, 362, 375, 429 s.; F. Gabotto, Lo Stato sabaudo da Amedeo VIII ad Emanuele Filiberto, I, Torino-Roma 1892, pp. 19-22, 38; II, ibid. 1893, pp. [IV s.]; G. Giovannini, Le donne di casa Savoia, Milano 1909, pp. 83-96; O. F. Tencajoli, Principesse sabaude nella storia d'altri paesi, Roma 1930, pp. 53-60; Z. Arici, Bona di Savoia, Torino-Milano-Padova 1935, pp. 2, 3, 5, 6, 7, 8, 14, 22, 48; M. C. Daviso di Charvensod, Filippo II il Senza Terra, Torino-Milano-Padova 1941, pp. 2, 3, 10, 12, 240; L. Delisle, Le cabin. des mss. de la Biblioth. Impériale (Nationale)…, I, Paris 1868, pp. 77 s., 91-94; III, ibid. 1881, pp. 342 s.; J. W. Bradley, A dictionary of miniaturists, III, London 1889, p. 204; I. Jori, Genealogia sabauda, Bologna 1942, pp. 61 s.; Nouvelle biogr. générale, IX, coll. 940-943; P. Litta, Le fam. celebri ital., s. v. Savoia, tav. X; Dict. de biographie franç., VII, col. 596.

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