Carlo, il re triste che cancella ogni dubbio: non abdicherà- Corriere.it

Carlo, il re triste che cancella ogni dubbio: non abdicher�

di Beppe Severgnini

Passione e impulsivit� hanno caratterizzato tutta la sua vita ma tutto questo sembra alle spalle. Oggi il nuovo sovrano appare un uomo pacificato

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Triste e sereno, come chiunque di noi quando se ne va un genitore molto anziano. Re Carlo III, nel suo primo discorso alla nazione, � apparso affettuoso, rassicurante, preciso. Ha ricordato, per esempio, che intende �servire per tutta la vita�, troncando sul nascere ogni speculazione su un’abdicazione in favore di William, nuovo principe di Galles. Il nuovo sovrano non ha sorpreso, in altre parole. E questa, in qualche modo, � una notizia.

Passione e impulsivit� hanno caratterizzato la sua vita: dall’amore all’ambiente, dalla politica alle istituzioni benefiche a lui molto care. Carlo, in questo, � stato meno britannico di quanto voglia lo stereotipo, e questo gli ha procurato problemi e contrattempi, soprattutto in patria. Drammi, talvolta. Basta pensare all’incapacit� di rinunciare a Camilla e al �matrimonio affollato� — citazione di Diana, principessa di Galles — che ha messo a rischio la tenuta della famiglia reale. �The firm�, la ditta, come la chiamava la regina Elisabetta, donna concreta.

Tutto questo sembra alle spalle. Carlo appare un uomo pacificato. Che non vuol dire stanco o rinunciatario: vuole dire meno imprevedibile. �A quiet heart�, dicono gli inglesi. Un cuore quieto che si � manifestato anche nel discorso televisivo di ieri, e potrebbe aiutarlo, insieme all’umorismo pronto, che condivide con la madre. Alla combinazione di �tradizione e progresso�, cui ha fatto cenno, Carlo crede davvero: dall’urbanistica all’architettura all’impresa sociale, il suo pensiero � noto. Cos� � apparsa sincera — e certamente opportuna — la dichiarazione di affetto per Harry e Meghan, che �continueranno la loro vita oltremare�.

La madre Elisabetta citata come �ispirazione ed esempio�, l’affermazione secondo cui �il ruolo e il dovere della monarchia � servire la nazione�: non sono frasi di circostanza. Non occorre essere monarchici per capire quello che gli Windsor hanno capito: l’unico modo per sopravvivere � rendersi utili. Altrimenti qualcuno comincer� inevitabilmente a fare i conti, e chiedersi se vale la pena.

Carlo III sar� probabilmente un re migliore, oggi, di quanto lo sarebbe stato venti o trent’anni fa. Pur nella tristezza per la scomparsa della madre — dominatrice dell’interminabile dopoguerra britannico — il nuovo sovrano gode di due circostanze favorevoli. L’uscita dall’Unione Europea, sei anni dopo, � psicologicamente metabolizzata (economicamente e diplomaticamente, ancora no). E la presenza di Liz Truss a Downing Street sar� meno tumultuosa e traumatica di quella di Boris Johnson (difficile il contrario!).

Re nuovo, governo nuovo, vita nuova. God save the King di una nazione amica, il cui successo sar� un successo per il club delle democrazie. Un club non molto grande, ormai: ma nobilissimo, e combattivo.

10 settembre 2022 (modifica il 10 settembre 2022 | 10:12)