Venezia 77 - Careless Crime: recensione del film - Cinematographe.it

Venezia 77 – Careless Crime: recensione del film di Shahram Mokri

La recensione di Careless Crime, il film di Shahram Mokri presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 77.

Film davvero enigmatico Careless Crime di Shahram Mokri, per la categoria Orizzonti di questa Biennale 2020. Ma forse più che enigmatico, dovrebbero contare aggettivi quali complicato, confuso ed in ultima analisi parecchio incoerente.
Per tutti i 139 minuti (onestamente davvero troppi) lo spettatore infatti non riesce a capire la finalità del regista, dove porti l’insieme diegetico di un’opera che fa convivere due, tre diverse anime narrative senza che però vi sia un solo reale legame eloquente tra di loro.
O perlomeno senza che il regista riesca a sottolineare, rendere reale questo legame, scivolando in una sorta di cortocircuito narrativo e anche formale, nonostante poi (in ultima analisi) tecnicamente il film sia sicuramente fatto con una certa cura ed originalità stilistica.
Tuttavia, ciò non basta a riscattare un’opera che si prende troppo sul serio, dimentica di avere un pubblico con cui avere a che fare ed infine si spegne lentamente senza dare nulla.

Careless Crime ed un cinema in fiamme

Careless Crime si muove secondo un iter che tende ad azzerare il confine tra ciò che è cinema e ciò che non lo è, mentre ci mostra una banda di incendiari decisi a dar fuoco ad una sala, imitando il tragico gesto di fanatici anti-occidentali che, nell’Iran delle rivolte contro lo Scià, causarono la morte di 400 spettatori.
Contemporaneamente nel cinema viene mostrata una pellicola in cui il protagonista è un missile disotterrato, a poca distanza da dove alcune ragazze vogliono proiettare a loro volta il film che quarant’anni prima generò la strage, con tre ufficiali che non sanno se sospettare di loro o interagirci.
Appare palese da parte di Mokri il voler sottolineare l’importanza, la centralità del cinema rispetto alla vita, alla storia, allo scorrere del tempo, ma lo script è davvero troppo confuso, i personaggi non sono mai minimamente approfonditi o connessi alla dimensione diegetica in modo convincente.
Careless Crime in ultima analisi ottiene il solo effetto di confondere la fruizione, solleva più che domande, dubbi che non trovano risposta, motivazione o anche solo il minimo sviluppo.

Un film che, più che catturare, stanca

Careless Crime  cinematographe.it

Chi sono gli incendiari? Perché vogliono ripetere il folle attacco? E gli altri? Come sono connessi all’insieme? Come la realtà è connessa a quel film così curioso e poco differenziato dal mondo non cinematografico, tanto da sembrare semplicemente un altro luogo e spazio del medesimo universo?
Tale conflitto, in Careless Crime, appare sicuramente intenzionale da parte del regista, ma anche non particolarmente felice come scelta e sviluppo, sia a livello di fruizione che esteticamente, come se già una colonna sonora assolutamente insensata ai fini dell’atmosfera e del ritmo non bastasse, ci si mette un montaggio ben poco sensato.
Peccato perché il film ha una bella fotografia, la regia tecnicamente è gradevole, ma quando uno script è così torbido, senza una direzione precisa, un preciso obbiettivo o finalità che arrivi al pubblico, allora l’unica cosa che si ottiene è di coniugare la noia con l’irritazione per chi assiste.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 3
Recitazione - 1.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.4