Palma Campania

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Palma Campania
comune
Palma Campania – Stemma
Palma Campania – Bandiera
Palma Campania – Veduta
Palma Campania – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoItalia Ferraro (vicesindaca)
Territorio
Coordinate40°52′N 14°33′E / 40.866667°N 14.55°E40.866667; 14.55 (Palma Campania)
Altitudine63 m s.l.m.
Superficie20,67 km²
Abitanti16 212[1] (31-8-2023)
Densità784,33 ab./km²
FrazioniCastello, Fiume, Pozzoromolo, Vico di Palma
Comuni confinantiCarbonara di Nola, Domicella (AV), Lauro (AV), Liveri (AV), Nola, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, Sarno (SA), Striano
Altre informazioni
Cod. postale80036
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063052
Cod. catastaleG283
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 229 GG[3]
Nome abitantipalmesi
Patronosan Biagio
Giorno festivo3 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palma Campania
Palma Campania
Palma Campania – Mappa
Palma Campania – Mappa
Posizione del comune di Palma Campania nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Palma Campania è un comune italiano di 16 212 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Palma Campania è situato nell'entroterra a est di Napoli, ai piedi di Monte Sant'Angelo fra i torrenti Lagno di Moschiano e Lagno di Somma, quasi all'estremità meridionale dell'antica provincia di Terra di Lavoro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'odierno abitato sorge non lontano dall'antica stazione romana di Ad Teglanum che, fiorente in età imperiale e nei primi decenni del Medioevo, venne molto probabilmente distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 512 d.C. In seguito a tale catastrofe gli abitanti si trasferirono su una vicina collina che divenne così il primo nucleo di un nuovo villaggio che prese il nome di Palma da un ulivo che si trovava nei paraggi[4].

Il documento storico più antico in cui il paese è citato risale al 997 ed è custodito nell'archivio di Stato italiano. Nel 1025 operava a Palma addirittura un notaio. Dal Medioevo le vicende del paese sono strettamente legate a quelle di famiglie illustri come i Di Palma Castiglione, gli Orsini, i Della Tolfa, i Pignatelli, i Di Bologna, i Caracciolo, i Saluzzo e i Compagna. L'antichissimo nome "Palma di Nola" fu mutato con R.D. del 26 luglio del 1863[5] in quello attuale di "Palma Campania".

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 ottobre 2012.[6]

«Di rosso, alla torre di tre palchi, d'oro, il palco inferiore e quello mediano privi di merli, il palco superiore merlato alla guelfa di tre, essa torre chiusa di azzurro, finestrata di cinque dello stesso, due finestre ordinate in fascia nei palchi inferiore e mediano, una nel palco superiore, essa torre accostata nei fianchi da due rami di palmizio, uno e uno, posti in palo, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Michele Arcangelo, sita in Largo Parrocchia.
  • Chiesa di Mater Dei
  • Chiesa del Ss. Rosario e Corpo Di Cristo
  • Chiesa di Santa Maria dell’Arco
  • Chiesa di San Nicola di Bari
  • Chiesa dei Santi Giovanni e Martino
  • Chiesa di San Martino a Vico, nella quale è un trittico firmato da Francesco da Tolentino con la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni Evangelista e Martino, forse risalente alla seconda metà degli anni venti del Cinquecento.[7]

Altri monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 2 975 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Il Carnevale delle Quadriglie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Carnevale Palmese.

Una delle manifestazioni più importanti è il centenario Carnevale Palmese. Con decine di concerti eseguiti dal vivo, centinaia di musicisti, oltre mille percussionisti che suonano gli strumenti tipici della tradizione. È la sollecitazione del corpo, il godimento dei sensi attraverso l'esplosione di colori, suoni, odori, sapori. E poi l'arte dei costumi, le trovate sceniche, lo studio delle coreografie. Le Quadriglie sono tutto questo.

Nel suo saggio scientifico «Tutta colpa della Quadriglia», il giornalista-scrittore Pasquale Iorio ha coniato la definizione esatta del termine Quadriglia: «Allegro plotone da festa che non ha nulla in comune con l'omonima danza di società a coppie contrapposte. Più di duecento persone vestite a tema e un simpatico maestro che dà il tempo ad ottoni e strumenti popolari (tamburrelle, triccaballacche, scetavajasse e putipù): insieme eseguono - disposte in circolo - un canzoniere di brani noti resi opportunamente «quadrigliabili», eseguito senza stacchi in diverse postazioni storiche. Il tutto seguendo il passo che la tradizione impone». Un carnevale diverso da tutti gli altri dove i carri sono, addirittura, un elemento secondario. L'evento si articola in tre giorni, il più importante dei quali è il martedì grasso.

Geografia politica[modifica | modifica wikitesto]

Palma Campania[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Palma Campania, borgo arroccato su una collina, è una frazione del comune di Palma Campania. Immerso e circondato dal verde conta circa 250 abitanti. Di origine longobarda, conserva ancora i resti del passaggio di antichi popoli. Deve il nome all'antico castello di cui resta solo una facciata.

Negli anni quaranta Castello contava più di mille abitanti. Erano questi anni difficili; il mondo si preparava alla seconda guerra mondiale. Napoli è stata la seconda città italiana che subì il maggior numero di bombardamenti e di conseguenza gravi ripercussioni si registrarono nei territori confinanti. Castello, pur essendo un piccolo borgo, ne è stato protagonista attivo poiché con la sua posizione strategica fungeva da vedetta. Infatti dalla collina si riusciva a tenere sotto controllo il golfo di Castellamare, la fascia costiera annessa e la pianura. Con l’assedio tedesco svariati uomini furono fatti prigionieri, altri riuscirono a spostarsi verso la montagna in modo da sfuggire alla cattura.

Il borgo era destinato ad essere raso al suolo, ma grazie all’intervento di Pietro Salvatore Caliendo, artista e letterato, che al tempo conosceva il tedesco, venne risparmiato. In quel periodo ci fu un altro importante evento. Era la notte tra il 17 e 18 marzo del 1944 quando iniziò quella che viene ricordata come l’ultima eruzione del Vesuvio.

All'interno del borgo sono presenti oltre ai resti del castello:

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1987 1990 Giuseppe D'Antonio Democrazia Cristiana Sindaco
1990 1992 Giuseppe D'Antonio Democrazia Cristiana Sindaco
1992 1994 Nicola Montanino Democrazia Cristiana Sindaco
1994 1998 Nicola Montanino Partito Democratico della Sinistra Sindaco
1998 2003 Carmine De Luca Forza Italia Sindaco
2003 2008 Carmine De Luca Forza Italia Sindaco
2008 2013 Vincenzo Carbone Il Popolo della Libertà Sindaco
2013 2018 Vincenzo Carbone Forza Italia Sindaco
2018 2023 Aniello Donnarumma Lista civica Sindaco
2023 in carica Aniello Donnarumma Liste civiche Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Nappi, pp. 9-17.
  5. ^ Regio decreto 1425 del 26/07/1863, su elesh.it. URL consultato il 27 ottobre 2017.
  6. ^ Palma Campania (Napoli) D.P.R. 29.10.2012 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 7 agosto 2022.
  7. ^ A.F. Addeo, Un trittico del '500 nella Congrega di Vico di Palma Campania (Napoli), in Arte cristiana, XLIV (1956), pp. 216 - 217.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pasquale Nappi, Un paese nella gloria del sole: Palma Campania, Brusciano, Grafica Normatipo.
  • Pasquale Iorio, Tutta colpa della Quadriglia, Grisignano (Vi), Carpe Diem, 2012
  • G. Allocca, L. Ambrosio, A. Ferrara, P. Marciano, Palma Campania il suffeudo di Pozzoromolo in un'allegazione del 1780, Terzigno, 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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