Briganti a caccia del tesoro nell’Italia postunitaria. La nuova serie con Michela De Rossi e Matilda Lutz - la Repubblica

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Briganti a caccia del tesoro nell’Italia postunitaria. La nuova serie con Michela De Rossi e Matilda Lutz

Dal 23 aprile su Netflix il progetto a dieci mani di Grams, un collettivo di cinque giovani autori: Antonio LeFosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol

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Il fascino del fuorilegge e quello di chi lotta per la propria terra. Un tesoro da trovare e un territorio da difendere nel Sud Italia postunitario e uomini, ma soprattutto donne, pronte a tutto per farlo. Liberamente ispirata a figure femminili e maschili realmente esistite, la serie Briganti è un’avventura fatta di ribellione, amore e coraggio sulle tracce del leggendario tesoro del Sud. La firma Grams un collettivo di cinque giovani autori: Antonio LeFosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol e sarà sulla piattaforma il 23 aprile.

Michela De Rossi (reduce dall’esperienza internazionale del film sequel dei Soprano) nel ruolo di Filomena incarna una ragazza nata povera e rimasta orfana, che vive in un umile villaggio. Con la speranza di cancellare le sciagure che hanno segnato la sua vita, accetta di sposare Clemente, un ricco del paese. Ben presto il velo di lusso che sembrava avvolgere il suo nuovo status sociale si squarcia, rivelando un marito aggressivo e opprimente che la tratta con disprezzo.

Nell’Italia già raccontata da un altro punto di vista dal classico di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, i Piemontesi hanno assegnato a Clemente il compito di proteggere la mappa che nasconde le rotte dell'oro sottratto a Palermo e diretto in Piemonte. Nel frattempo è arrivato nel villaggio Giuseppe Schiavone detto Sparviero (Marlon Joubert), un abile cacciatore di taglie sulle tracce della mappa. Dopo l’ennesimo sopruso del marito, Filomena fugge verso i boschi nei quali si rifugiano bande di briganti senza scrupoli. Lì spera di incontrare Michelina di Cesare, simbolo della lotta per la libertà. Michelina è interpretata da un’altra giovane stella nascente italiana, Matilda Lutz (una carriera che spazia da Gabriele Muccino agli horror americani).

Filomena però viene invece catturata dalla spietata banda Monaco guidata da Pietro (Orlando Cinque) e Ciccilla (Ivana Lotito) e nota per la sua brutalità. Sebbene le sue sorti appaiano ormai segnate, grazie alla sua determinazione e intelligenza Filomena si guadagna la fiducia dei fuorilegge e si unisce alla banda. Intenzionato ad aiutare Filomena, anche Schiavone raggiunge i Monaco, ma i suoi veri intenti rimangono oscuri. Intanto, il generale Fumel (Pietro Micci), spietato rappresentante del nuovo Regno d’Italia, manipola le bande di briganti per metterle una contro l’altra. Il suo obiettivo è soprattutto indebolire la fama di Michelina che, secondo una leggenda popolare, libererà il Sud dagli oppressori. In questa lotta feroce tra potere e libertà, tutti cercano di impossessarsi dell'oro, ma nessuno è disposto a scendere a compromessi: il destino del Sud Italia è nelle mani dei briganti.

Nel cast anche: Gianmarco Vettori (Marchetta), il giovane Federico Ielapi, ex Pinocchio di Garrone (Jurillo), Giulio Beranek (Francesco Guerra), Adriano Chiaramida (Antonio Monaco) e Leon de la Vallée (Celestino). La regia è di Steve Saint Leger (Vikings, Vikings: Valhalla, Barbarians), lo stesso Antonio Le Fosse (Baby), e Nicola Sorcinelli (Balcanica), che ne ha curato anche la supervisione artistica.

In occasione dell’uscita della serie e frutto di una collaborazione tra il Maxxi e Netflix si inaugurerà il 27 marzo (aperta poi fino al 26 maggio) la mostra Briganti eleganti – L'arte della moda maschile da un’idea e a cura di Stefano Dominella, co-curatori Guillermo Mariotto e Bonizza Giordani Aragno. Un percorso nella storia, tra stupefacenti cappelli a larga tesa, giacche utility di velluto – che sembrano rubate al guardaroba di un dandy del XXI secolo – e mantelli salvavita che sprofondano nella storia del costume del nostro Paese. La mostra racconta l’evoluzione dell’abbigliamento maschile, dalla società contadina e la tradizione regionale a quella borghese, fino al contemporaneo attraverso i look dei briganti che con le loro gesta, prima e dopo dell’Italia post unitaria, sono i protagonisti. Un percorso di stili i cui codici popolari si modificano nel tempo mantenendo viva l’origine. Inoltre, la mostra, realizzata in collaborazione con la piattaforma, ospita anche immagini e materiali tratti dalla serie Briganti, prodotta da Fabula Pictures.

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