TRAMA
Print Ritter, venuto in possesso di un’eredità convince il nipote Tom Harte ad intraprendere un lungo viaggio per vendere una mandria di cavalli. Lungo il percorso si imbattono in molti problemi e in cinque donne cinesi rese schiave che li accompagneranno fino alla fine del viaggio
RECENSIONI
Walter Hill, già chiamato a dirigere la puntata pilota di Deadwood, ha completato questo nuovo progetto western a tempo di record dopo un rapido accordo con il canale via cavo AMC. Due puntate da un'ora e mezza ognuna (più un making off) compongono Broken Trail, una miniserie con le cadenze del classico o meglio, forse, della nuova visione del cinema western: non può passare inosservata la stretta vicinanza con Open Range di Kevin Costner. Con quest'ultimo condivide oltre ad un attore protagonista (Duvall, un'icona a cavallo ormai) e alcuni snodi chiave come la relazione tra il giovane (là Costner qui Thomas Hayden Church) pure un membro del cast tecnico. Alan Geoffrion che nel film di Costner ricopriva il ruolo di assistente a Robert Duvall e qui è sceneggiatore. Il curioso innesto dell'incontro culturale tra i rudi ma buonissimi (uccidono solo per i motivi giusti in un mondo così bizzarro e feroce) cowboy e le fanciulle cinesi offre spunti infiniti per mettere in luce una miriade di dettagli realistici su un universo che è, in definitiva, un mito inestirpabile dall'immaginario di tutta la cultura occidentale.
L'aiuto finale alla riuscita di un lavoro che, va ricordato per rendere conto della struttura della narrazione, nasce per la tv via cavo americana, viene dalle rese recitative dei due protagonisti, una sorta di iper-consapevolezza tra lo straniante e l'affettuoso, e gli immancabili paesaggi incredibili del Wyoming. Broken Trail è l'incontro tra due sensibilità differenti: quella della visione strettamente contemporanea del west e dei suoi abitanti e quella, tipicamente di Hill, di confronto con l'universo mito-cinematografico.
