Bravados - Film (1958) | il Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/12/07 DAL BENEMERITO LOVEJOY
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Lovejoy 17/12/07 18:34 - 1823 commenti

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Ottimo western diretto con polso robusto dal grande Henry King. Narra la storia di Jim Douglas, un uomo alla ricerca degli assassini della moglie. Crede di averli trovati ma... Il colpo di scena finale vale da solo tutto l'eccellente film. Atmosfera cupa, tesa e un gruppo d'attori molto valido. Peck, nel ruolo del tormentato Douglas, è indimenticabile. Ma non sono da meno i giovani Van Cleef e Silva. Da Vedere.
MEMORABILE: Il colpo di scena finale lascia l'amaro in bocca.

Galbo 17/10/08 06:07 - 12370 commenti

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Bel western diretto da Henry King, è una storia di vendetta e di redenzione ed appartiene alla fase crepuscolare del genere, quella dei personaggi problematici che sostituiscono l’eroe archetipo senza macchia e senza paura. Il protagonista di Bravados (interpretato in modo eccellente dal grande Gregory Peck) è invece un uomo tormentato la cui sete di vendetta conoscerà un epilogo amaro. Il film si caratterizza per la buona regia e la fotografia efficace, anch’essa cupa e scarna come la psicologia del personaggio.Buona la colonna sonora.

Homesick 2/10/10 18:22 - 5737 commenti

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Nella sua fase terminale il western segue ancora la traiettoria della caccia all’uomo a scopo di vendetta, ma la complica e la ripensa alla luce di un epilogo pre-Bergman. L’attenzione si indirizza in prima istanza all’agire del protagonista Peck, specchio di rabbioso dolore e cieca determinazione vendicatrice, ma parimenti fondamentali e definite sono le figure di un Van Cleef non ancora “sdoganato” dall’esperienza in Italia, del cinico e violento Boyd e soprattutto del deus ex machina Silva, ben calato nella parte del riconciliante pellerossa. Epiche e solenni le musiche di Lionel Newman.

Daniela 7/08/12 14:48 - 12602 commenti

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Un ranchero vuole assistere all'impiccagione di 4 banditi che ritiene responsabili dello stupro e dell'assassinio della moglie. Quando essi riescono a fuggire, si mette sulle loro tracce... Il tema della vendetta è stato spesso declinato in chiave western, ma raramente in termini tanto pessimistici ed amari, con la sete di giustizia che si trasforma in ossessione, la verità che si presenta con facce mutevoli, la resa dei conti finale con conti che però sono destinati a restare aperti. Un film da annoverare fra i classici del genere, per potenza della storia, bella confezione ed eccellente cast
MEMORABILE: La confessione dell'indiano

Saintgifts 27/05/16 09:41 - 4098 commenti

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Svolto con grande raffinatezza il tema di fondo: la ricerca della vendetta personale per gravi torti ricevuti. Jim che è uomo pacifico, i quattro criminali che devono essere comunque impiccati, il cambio di atteggiamento di Josefa (Joan Collins), l'inserimento della religione cattolica, il plauso finale dei concittadini, la tormentata coscienza di Jim, la famiglia di Lujan (Henry Silva). Sono tutte raffinatezze inserite nel giusto modo (buona sceneggiatura) e insieme alle ottime interpretazioni e alla matura regia di King ne fanno un film notevole.

Puppigallo 19/07/18 18:30 - 5247 commenti

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Buon western, dove la fede è messa a dura prova ed è parte integrante della vicenda, visti i risvolti. L'ombroso (ne ha tutte le ragioni) protagonista è mosso da un irrefrenabile desiderio di vendetta; e chi gli sta attorno, anche per aiutarlo, è spesso visto più come un ostacolo. Dopo una prima parte un po' lenta, di preparazione, la pellicola si anima, proprio grazie alla caparbietà dell'uomo venuto dalla fattoria del fattaccio. Il capo dei banditi non è uno di quei personaggi che si ricordano, nonostante si atteggi. Mentre il più interessante risulta l'indiano, soprattutto nel finale.
MEMORABILE: Visto il risultato del bandito che, a suo dire, tira meglio di tutti, il peggiore dei quattro, come minimo, dovrebbe spararsi in un piede.

Pessoa 7/05/22 22:26 - 2476 commenti

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Un West sempre meno Far fa da sfondo a questo "film di vendetta" dell'esperto King. La storia è piuttosto piatta con un solo lampo nel finale (chiuso peraltro troppo frettolosamente) e non è esente da qualche falla narrativa. Il film in ogni caso si segue bene, anche grazie alla buona prova del cast, con le seconde linee che presentano elementi che troveranno fortuna nel nostro cinema bis (Van Cleef, Silva). La confezione di livello è garantita dal budget hollywoodiano che non lesina i denari, ma comunque manca quell'aura epica capace di rendere un prodotto come questo immortale.

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