Brad Pitt oggi, intervista: «Ho pagato per tutti i miei errori» | Style
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Brad Pitt: «Non rinnego nulla. Ho pagato di persona per tutti i miei errori»

Brad Pitt è tornato, più bello, talentuoso e affascinante che mai. Nell'imminenza dell'uscita di Bullet Train, l'abbiamo intervistato e lui si è svelato come raramente aveva fatto. Parlando di sé, dei propri sogni e dei rimorsi (che non ha), dei figli, dei film che ama e delle passioni irrinunciabili. Con un unico argomento tabù...

Di Giovanna Grassi 23 agosto 2022

L'anagrafe dice che Brad Pitt ha 58 anni. Ma il fisico e il carisma sono gli stessi di quando nel 1991, con un salto da cowboy, entrò nella macchina di Thelma e Louise (Geena Davis e Susan Sarandon) nell'omonimo film di Ridley Scott. Si presentava come studente. In realtà era un rapinatore inseguito dalla polizia.

brad pitt thelma e louise

31 anni fa... Brad Pitt è diventato una star con Thelma e Louise di Ridley Scott. La prima parte «sostanziosa», dopo anni di gavetta. Aveva esordito nel 1987, in una scena di Senza via di scampo, il film con Kevin Costner.

L’America ama questa sua autentica star che ha vinto l'Oscar per il film di Tarantino C’era una volta a... Hollywood e come produttore per 12 anni schiavo. All'imminente Festival di Venezia, in concorso, c'è She Said, il film che racconta l'inchiesta del New York Times che portò alla scoperta dello scandalo sessuale con protagonista il produttore Harvey Weinstein. L'ultima produzione della sua Plan B.

Brad Pitt: perché l'America lo perdona. Sempre

Lo ama così tanto, l'America, da «perdonargli» intemperanze, fragilità emotive, soprusi dovuti a dipendenze dall’alcol, prima di una drastica  disintossicazione. Quelli denunciati dalla ex moglie Angelina Jolie...

brad pitt angelina jolie

Brad Pitt e Angelina Jolie nel 2011: sono stati sposati dal 2014 al 2016, dopo essersi innamorati sul set di Mr & Mrs Smith, nel 2004. Foto LaPresse

L’attore resta un uomo spontaneo e anche generoso. Ha sovvenzionato e continua a farlo molte cause, prima e dopo l’uragano Katrina. E si batte per risolvere con appropriate abitazioni il dilagante problema degli homeless a L.A. Nello stesso tempo, continua a essere per molti aspetti l'ex ragazzo dell’Oklahoma che sognava di girare il mondo come giornalista. E passava i weekend andando a pesca con il padre.

Sorride. È gentile e disponibile dopo una lunga e vivacissima conferenza stampa per la presentazione del suo ultimo film, Bullet Train. In Italia esce il 25 agosto. Negli Usa è in testa al box office.

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Brad Pitt alla premiere di Bullet Train a Tokyo, il 22 agosto. Foto Getty

Brad Pitt e l'Italia: quella volta a Venezia, cercando un anello per Jennifer Aniston

Dice Brad: «Ho un bellissimo ricordo dei miei viaggi in Italia. Anche al Festival di Venezia, per la presentazione dei miei film. Ricordo una volta che, quando ero legato a Jennifer Aniston, lei mi aspettava in Grecia e andai  in cerca di un anello vicino a Piazza San Marco! Ero incantato dalla bellezza di ogni angolo, visitai tutte le isole intorno».

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Al Festival di Venezia, nel 2019, sul red carpet di Ad Astra. Foto Getty

Gli ricordiamo la nostra presenza al suo matrimonio con Jennifer, celebrato a Malibu, con a seguire  un  piacevolissimo rinfresco. Fu Brad a tagliare una torta gigantesca di cioccolato e panna. E a versare champagne nelle coppe degli invitati.

Diventare l'attore che volevo essere

«Jennifer sarà sempre un'amica importantissima. Come Gwyneth Paltrow. E come i registi David Fincher, Neil Jordan, Edward Zwick... E Wolfgang Petersen, andatosene purtroppo troppo presto. Sono loro che ni hanno aiutato a diventare l’attore che volevo essere. A Wolfgang devo il successo di Troy, un film che mi ha dato tantissimo sul piano culturale perché nell’Iliade affondano tante radici. Per me il cinema è anche uno stimolo culturale. E mi aiuta ad avere memoria, a fissare persone e immagini nella mente. E, quindi, a combattere certe mie carenze psicofisiche».

Parlo di tutto, tranne che di Angelina Jolie

L’unico argomento off-limits con Pitt, che ama parlare di architettura, automobili e viaggi, è Angelina Jolie. Mentre dei figli parla  con autentico slancio e passione. «I momenti più belli della mia vita oggi sono quelli che, facendo cose semplici, passo con loro», anticipa sincero.

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Nel 2011 con l'ex moglie Angelina Jolie e i figli: Maddox, Pax, Zahara, Shiloh, Vivienne e Knox. Foto Getty

Gli ricordiamo anche la conferenza stampa a Santa Monica per il primo film con Angie, Mr.& Mrs Smith (2005), sul set del quale nacque la lunga e perigliosa relazione con l’attrice. Prima, Brad aveva ironizzato su tante cose di Angie, compresa una fialetta al collo con gocce di sangue del compagno d’allora dell’attrice, Billy Bob Thornton. Nessuno, mentre dilagavano i “si dice”, pensava che i due attori si sarebbero presentati all’incontro all’Hotel W sulla riva del Pacifico. Invece, i due arrivarono puntuali e si dichiararono entusiasti della reciproca conoscenza e del film fatto.

Travestito da pollo

Ride: «Quando arrivai a Hollywood con pochi dollari in tasca, perché come tanti pensavo che in California si potevano realizzare i propri sogni o… morire, ho  fatto i più svariati mestieri. Mi sono divertito quando per una catena di ristoranti dovevo travestirmi da pollo o tacchino per intrattenere i clienti. Ma anche quando, come autista, andavo a prendere e riaccompagnavo a casa le spogliarelliste dei night sul Sunset Boulevard. Ho sempre lavorato nella mia vita. E ho pagato di persona gli errori che ho commesso».

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Brad Pitt nel 1988. Dopo aver studiato giornalismo e grafica pubblicitaria, ma senza laurearsi, arrivò a Hollywood col sogno di fare l'attore, Foto Getty

Bullet Train: il trailer  del nuovo film di Brad Pitt

Brad Pitt: l'intervista di Style Magazine

Nessun rimpianto?

No. Non rinnego alcunché: sono quello che sono per tutto ciò che ho vissuto.

Oggi sembra di nuovo ricco di energia e progetti e sa anche divertirsi. Lo testimonia il suo modo di vestire: in gonna a Berlino, in rosa a Parigi e Seul, in arancione a Londra, in verde pisello a Los Angeles. Perché questa varietà di colori e stili?

Da sempre c’è un preciso legame tra moda e cinema. E io amo svilupparlo con umorismo, elemento che con l'action è alla base anche di Bullet Train. Puoi affrontare tutti i temi con il cinema e questo è garanzia di vitalità eterna. Il cinema in sala non morirà mai. Oggi spopolano i super eroi, ma anche le storie di gente comune: basta pensare a Coda, premiato dall’Oscar. E poi ci sono registi come David Fincher, con cui ho girato alcuni dei miei film preferiti: Seven, Fight Club, Il curioso caso di Benjamin Button... Oggi  si sta cimentando con il suo primo short animato per Netflix, intitolato Love, Death + Robot.

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In gonna a Berlino, durante il tour promozionale di Bullet Train. Aveva caldo, ha detto. Foto Getty

Il virtuale non sostituerà mai la realtà

Come usa e cosa pensa delle nuove tecnologie e piattaforme streaming?

Penso che la tecnologia possa aiutare il cinema. Ma le immagini e la vita virtuali non sostituiranno mai le persone vere. Come le piattaforme non sostitueranno le sale con schermi normali o Imax.

Lei ha interpretato film che resteranno nella storia del cinema. Io amo in modo speciale  Il curioso caso di Benjamin Button. Lei ha film che predilige nella sua straordinaria lista di titoli?

Ce ne sono alcuni che non sono andati bene al box office ma ai quali sono legato come L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. A Venezia mi regalò la Coppa Volpi, ma fu un flop al box office. Non giudico mai i film dai loro incassi, ma se vanno bene come Bullet Train ne sono felice perché portano il pubblico nelle sale. Comunque anch'io ho molto amato Benjamin Button. Fu una grande soddisfazione recitare al fianco di una attrice e donna speciale. Unica, come è Cate Blanchett.

Le mie passioni

Lei ha molti interessi che non ama pubblicizzare troppo. È un cultore di architettura e ama la grafica. Ne vuole parlare?

Mi definisco un cultore puro dell’architettura. Ho uno studio a Santa Monica. Perlustro e studio ogni angolo di Los Angeles, mi incanto di fronte alle case disegnate da Frank Lloyd Wright o il mio prediletto John Lautner. Studio e amo in particolare il post moderno. Mi affascina dell’architettura il fatto che la produzione estetica si inserisca nel sociale e, quindi, anche nella produzione di, devo usare questa parola che non mi piace, merce!!

Quando decide di andare al cinema, quali film sceglie?

I migliori cartoon da vedere con i miei figli. Apprezzo che anche la Disney stia uscendo da molti stereotipi. Continuo ad amare tanti loro film, quelli su cui mi sono formato. Fantasia, Bambi e La sirenetta sono importanti come certi libri...

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A Seoul, in Corea del Sud, mentre scherza sul red carpet di Bullet Train con il collega Aaron Taylor-Johnson. Foto Getty

E tra i supereroi? Il suo preferito?

I protagonisti di Black Panther, un super film. Anche The Dark Knight di Christopher Nolan era un ottimo spettacolo. E credo che l’America tutta abbia bisogno di qualche nuovo Superman o Batman.

E di Bullet Train cosa l'ha colpita così tanto da volerlo interpretare?

Mi sono divertito molto con il mio Ladybug che cerca la pace dopo una carriera come assassino. La sua valigetta metallizzata è la vera protagonista! David Leitch è un regista che conosce tutti i ritmi del cinema d’azione e sa cercare un equilibrio tra toni e atmosfere diverse.

A chi sostiene che è un film di puro intrattenimento e non di contenuti, cosa replica?

Il pubblico ha bisogno, specie in tempi in cui il Covid continua a girare, di attori eccellenti anche in piccoli ruoli, penso a Michael Shannon. E Jonathan Sela, il direttore della fotografia, ha fatto un lavoro davvero eccellente. Il treno più veloce del mondo dà un ritmo energetico a tutto il film e il Giappone moderno è uno scenario perfetto. Ripeto, il cinema, specialmente adesso, ha bisogno anche di film come questo. Con tempi e svolte a tutto gas, e un cast multirazziale.

Cosa le è particolarmente piaciuto leggendo il copione?

È tratto dal romanzo I sette killer dello Shinkansen di Kotaro Isaka (pubblicato in Italia da Einaudi, ndr). Mi è piaciuto che il mio personaggio sia alla ricerca di pace. Poi il film affronta anche il significato e il valore dell’amicizia. E l’azione ha toni da commedia: credo che questo binomio abbia attirato la platea. Poi ci sono le immagini di Kyoto. Infine i personaggi femminili, quelli di Sandra Bullock e di Joey King, non sono solo di contorno, ma hanno  significati precisi.

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Parigi, Brad Pitt e Joey King al photo call di Bullet Train di David Leitch (il regista di Atomica bionda). Foto LaPresse

Il suo Ladybug è così umano e «malconcio» che crea empatia...

Lo senti come un amico, vero? Il pubblico partecipa al suo viaggio, e tramite lui entra negli aspetti psicopatici degli altri personaggi che sono molto ben delineati anche negli abiti che indossano. Poi ho potuto tirare fuori gli aspetti atletici e sportivi del mio carattere e anche questo mi ha convinto. Ladybug (Coccinella) mi è ha conquistato subito. Volevo che il pubblico lo adottasse come si fa coi nuovi amici...

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