Bo Derek: "Oggi si lamenterebbero di quelle mie treccine" - la Repubblica

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Bo Derek: "Oggi si lamenterebbero di quelle mie treccine"

L'attrice, protagonista di 10, si racconta nel documentario "In my own words". "Quella acconciatura oggi fa arrabbiare le afroamericane, ma all'epoca mi ringraziarono. Non potevano andare a lavorare pettinate in quel modo, grazie al film fu concesso"

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Ci sono attrici che lasciano il segno per un'immagine: Bo Derek sarà per sempre la ragazza di 10, la commedia di Blake Edwards in cui, Venere uscita dalle acque con treccine, correva sulla spiaggia e faceva innamorare il caro Dudley Moore. Era il 1979, e la bionda Bo sarebbe diventata un sex symbol planetario. Non ha girato molti altri film, ma sembra non importarle. Nel documentario In my own words sul canale americano Reelz si racconta con sincerità. Dall'amore per John Derek conosciuto nel 1973, quando aveva solo 17 anni, sul set del suo primo film, Fantasies. Lui aveva 30 anni più di lei, lasciò la moglie Linda Evans e l'amore trionfò: sono stati sposati per 22 anni, fino alla morte del regista, nel 1988. Ora, come racconta in un'intervista a Variety, vive da diciotto anni con John Corbett, che interpretava Aidan, il fidanzato di Carrie in Sex and the city. Si capisce, da quello che racconta, che a 63 anni è una donna serena, felice delle sue scelte. "Non guardo i miei film, ma John aveva visto 10 l'altro giorno e continuava a dire: 'Vieni e guarda questa scena'. Allora ho guardato la maggior parte del film perché non ci sono quasi mai". Le treccine del film sono diventate iconiche, nell'estata degli anni 80 migliaia di ragazze si sono fatte pettinare così sfidando il mal di testa, alla fine erano decorate con le perline ed erano pesanti. Ma i tempi sono cambiati, e il politicamente corretto ha fatto anche dei danni. "L'acconciatura è ritenuta offensiva per le donne afroamericane", rivela Bo Derek, "perché ho copiato la loro pettinatura, è un fatto culturale. Ma all'epoca la reazione fu molto diversa. Non so dire quante donne afroamericane sono venute da me e mi hanno detto cose del tipo: 'Grazie mille. Lavoro in una banca e il mio capo non mi permetterebbe mai di avere quell'acconciatura al lavoro, ma ora posso'". Quella pettinatura, che metteva in evidenza il viso abbronzato di Bo e gli occhi chiari, era stata un'idea del marito. "L'ho fatta e sono andato nell'ufficio di Blake e non era troppo sicuro. Sono sicura che ha dovuto parlarne prima con altre persone".

Ha girato il film per la televisione JL Family Ranch 2 in uscita a ottobre, ma ormai non appare più spesso. "Tutto dipende dalle offerte. Tanti film non li rifiuto più perché non mi chiedono di togliermi i vestiti. Quello era uno dei criteri. Problemi coi produttori? Molte persone avevano paura di mio marito. Aveva la reputazione di essere un duro. Me ne sono ricordata quando Gwyneth Paltrow ha raccontato la storia di come Brad Pitt ha affrontato Harvey Weinstein. Sono stata protetta da molte cose".

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Nel documentario appare Linda Evans, ex moglie di John Derek, e Bo parla di quando si innamorò di lui, diciassettenne: "Sono molto contenta che sua figlia abbia detto che John non era un 'Me Tooer'. Ma sì, sono molto combattuta al riguardo se ripenso che avevo 17 anni e stavo con un uomo di 46. Pensavo di sapere tutto. Sembrava giusto in quel momento. Ero così innamorata di lui e siamo rimasti insieme per 25 anni. Sono grata che fosse una brava persona". Non ha desiderato avere figli, ("la mia vita era così folle che non sarei stata in grado di gestire neanche un cane") e forse non ha mai davvero deciso di fare l'attrice. "Vedevo il mio futuro in un negozio di surf o qualcosa del genere. Quindi, all'improvviso, quando è arrivato il cinema, è stato travolgente. Le offerte erano assurde. Come quando mi hanno chiesto di fare la wrestler in All the marbles, accanto a Peter Falk: io sono minuscola. Non riuscivo a vedermi mentre lo facevo".

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Nell'ultimo film girato con John Derek, Ghosts can't do it, Donald Trump fa un cameo, non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato presidente; ha fatto una campagna per George W Bush. "Non parlo più di chi voto. Ho sostenuto Bush e sono diventata una delle ragazze poster dei repubblicani. Ma io sono indipendente. Non voglio essere incasellata e etichettata. Il paese sta vivendo un momento difficile, se penso a cosa è successo a George Floyd: sapevo che esiste il razzismo, ma non pensavo che sarebbe stato così palese con un poliziotto che uccide qualcuno sapendo di essere filmato. Mi fa impazzire. Trump non ha l'influenza che la gente pensa che abbia. Non ho bisogno che il mio presidente sia il mio leader morale. Avrebbe potuto fare di più? Non lo so. Avevamo Obama e non è successo molto in quell'area quando ripenso agli otto anni in cui ha governato" .
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