Bethany Joy Lenz: "Un libro per raccontare 10 anni in una setta"

Bethany Joy Lenz: “Il cast di One Tree Hill mi ha aiutato quando ho lasciato la mia setta”

"Sono stati dieci anni di abusi mentali, spirituali e finanziari piuttosto intensi" secondo l'attrice, che a causa della sua appartenenza al gruppo religioso ha perso molti contatti personali e professionali

Bethany Joy Lenz ha raccontato che i suoi colleghi di One Tree Hill l’hanno sostenuta dopo essere uscita da una setta di cui aveva fatto parte per dieci anni. In un’apparizione durante il podcast di Southern Living, Biscuits & Jam, Lenz ha raccontato di aver fatto parte di una setta per tutta la durata della sua partecipazione alla serie per adolescenti e che, quando se n’è andata, la gentilezza dei suoi colleghi attori ha fatto davvero la differenza.

“Ero una persona intelligente. Ero una brava attrice. Non si può essere una brava attrice senza essere intelligente”, ha spiegato. “Non si può sviscerare un copione senza essere in grado di valutare le cose. Ma avevo un grande punto cieco nella mia vita, come tutti, e il mio era qualcosa che dovevo risolvere da sola”.

Ed ha continuato: “Sento che molte persone lì, consapevolmente o inconsapevolmente, sapevano che la loro presenza, il loro incoraggiamento, il fatto di farmi sapere che mi volevano ancora bene e si preoccupavano per me nonostante fossi un po’ strana, faceva una grande differenza. Mi ha fatto sentire al sicuro quando è arrivato il momento di lasciare quel gruppo”.

La storia di Bethany Joy Lenz in un libro

Al momento Lenz sta scrivendo un libro sul decennio trascorso nella setta, che l’aveva incoraggiata a essere diffidente e a tagliare i contatti con chi non ne faceva parte. Spera, raccontando la sua esperienza, di poter aiutare chiunque stia vivendo qualcosa di simile a quello che ha vissuto lei.

La setta era iniziata come un gruppo di studio della Bibbia a casa, a Los Angeles, quando Lenz era in pausa dalle riprese di One Tree Hill. Seguendo le istruzioni della setta, si era allontanata dai suoi amici e dalla sua famiglia, perdendo eventi importanti della sua vita e opportunità di carriera per vivere con il piccolo e remoto gruppo di persone.

“C’è vita dopo il trauma”, ha commentato l’attrice, parlando di ciò che spera si possa trarre dal suo romanzo, in uscita nel 2024. “Sono stati dieci anni di abusi mentali, spirituali e finanziari piuttosto intensi. C’è così tanta vergogna legata a questo, e poi così tante persone che non capiscono. Sentono la parola ‘setta’ o pensano: ‘Abuso spirituale? Sembra una cosa da hippie’, ma è reale e le persone lo sperimentano non solo a livello di gruppo, ma anche nelle relazioni individuali con un partner o talvolta con i membri della famiglia”.

L’attrice ha affermato di voler creare uno spazio sicuro in cui le persone possano conoscere la sua esperienza e, se si trovano in una situazione simile, scoprire gli strumenti per evitare di cadere troppo a fondo nella trappola. “Se siete già in quella trappola e non sapete come uscirne”, ha concluso, “forse questo vi aiuterà a prendere ispirazione e a darvi qualche idea per capire cosa è normale e cosa non lo è, come avere dei limiti, come riconoscerlo”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga