Benjamin Franklin

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Benjamin Franklin

6º Presidente del Consiglio Esecutivo Supremo della Pennsylvania
Durata mandato18 ottobre 1785 –
5 novembre 1788
ViceCharles Biddle
Thomas Mifflin
PredecessoreJohn Dickinson
SuccessoreThomas Mifflin

Ambasciatore degli Stati Uniti in Francia
Durata mandato14 settembre 1778 –
3 aprile 1783
Predecessorecarica creata
SuccessoreThomas Jefferson

Ambasciatore degli Stati Uniti in Svezia
Durata mandato28 settembre 1782 –
3 aprile 1783
Predecessorecarica creata
SuccessoreJonathan Russell

Direttore generale delle poste degli Stati Uniti d'America
Durata mandato26 luglio 1775 –
7 novembre 1776
Predecessorecarica creata
SuccessoreRichard Bache

Speaker della Camera dei Rappresentanti della Pennsylvania
Durata mandatomaggio 1764 –
ottobre 1764
PredecessoreIsaac Norris
SuccessoreIsaac Norris

Dati generali
Partito politicoIndipendente
ProfessioneScrittore
Politico
Scienziato
FirmaFirma di Benjamin Franklin
Benjamin Franklin

Benjamin Franklin (Boston, 17 gennaio 1706Filadelfia, 17 aprile 1790) è stato uno scienziato e politico statunitense.

Mélanges de morale, d'économie et de politique, 1830. Edizione italiana. Da BEIC, biblioteca digitale

Poliedrico negli interessi, fu uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti. Svolse attività di giornalista, pubblicista, autore, tipografo, diplomatico, attivista, inventore, scienziato e politico. Fu tra i protagonisti della Rivoluzione americana. Diede contributi importanti allo studio dell'elettricità e fu un appassionato di meteorologia e anatomia. Inventò il parafulmine, le lenti bifocali, l'armonica a bicchieri e un modello di stufa-caminetto noto nel mondo anglosassone come stufa Franklin.[1]

Per la sua notorietà e multiforme attività, gli viene attribuita l'invenzione di diversi altri dispositivi che in realtà semplicemente utilizzò, portandoli alla pubblica attenzione, o migliorò, come l'odometro. Contribuì sia alla creazione della prima biblioteca pubblica statunitense che del primo dipartimento di vigili del fuoco volontari della Pennsylvania. Benjamin Franklin, incarnazione dello spirito illuminista e del self-made man in quanto intellettuale autodidatta, si guadagnò il titolo di "Primo Americano" per la sua infaticabile campagna per l'unità delle tredici colonie originarie.[2]

Fu una figura fondamentale nella definizione dell'ethos statunitense come fusione di valori pragmatici (quali il duro lavoro e l'importanza dell'educazione e della parsimonia) e democratici (lo spirito comunitario e l'opposizione all'autoritarismo, sia politico che religioso), nello spirito razionale e tollerante dell'Illuminismo. Secondo le parole dello storico Henry Steele Commager, "In Franklin poterono fondersi le virtù del Puritanesimo senza i suoi difetti e la luce dell'Illuminismo senza il suo ardore eccessivo."[3] Walter Isaacson definisce Franklin, "il più dotato americano della sua era e colui che più influenzò il tipo di società che gli Stati Uniti sarebbero diventati."[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La scuola della economia e della morale, 1825
(LA)

«Eripuit cælo fulmen sceptrumque tyrannis»

(IT)

«Strappò al cielo il fulmine, lo scettro ai tiranni»

Suo padre, Josiah Franklin, era un mercante di candele e di sego, e sua madre, Abiah Folger, era la seconda moglie di Josiah. Il piccolo Benjamin fu il quindicesimo di diciassette figli[6] e venne inviato a studiare presso il clero locale, poiché era intenzione dei suoi genitori che si dedicasse alla professione di pastore. A causa dell'estrema povertà dei genitori, non poté terminare gli studi iniziati alla Boston Latin School, continuando così la sua istruzione come autodidatta.

Disegno della casa natale di Franklin in Milk Street, Boston

All'età di dieci anni iniziò a lavorare per il padre e all'età di dodici anni venne assunto da suo fratello James, tipografo, che gli insegnò l'arte della stampa. Quando Benjamin aveva quindici anni, suo fratello James diede vita al primo quotidiano indipendente nella storia d'America, il The New-England Courant, al quale il fratello collaborò con lo pseudonimo di Mrs. Silence Dogood. Le lettere scritte con questo pseudonimo vennero tutte pubblicate e divennero ben presto oggetto di conversazione in tutta Boston.

Nel 1723, in seguito a dissapori con il fratello, scappò di casa e si trasferì a Filadelfia. Riappacificatosi ben presto con la sua famiglia, l'anno successivo si recò a Londra, dove rimase due anni per perfezionare la conoscenza delle tecniche tipografiche. Nell'ottobre del 1726 rientrò a Filadelfia e aprì una nuova tipografia. Nel giro di pochi anni acquistò e rilanciò vari giornali e s'impegnò in diverse attività per la diffusione dell'istruzione: partecipò alla costituzione della Società Filosofica Americana e fondò la prima biblioteca circolante. La svolta avvenne però nel 1729 quando, ormai giornalista ed editore affermato, comprò il giornale Pennsylvania Gazette, che divenne il quotidiano più venduto nelle tredici colonie.[7]

Nella sua attività di editore Franklin pubblicò il Poor Richard's Almanack (L'Almanacco del Povero Richard), suo primo almanacco stampato nel 1732, dal grandissimo successo e pubblicato fino al 1758. Tale almanacco era scritto dallo stesso Franklin e comprendeva calendari, previsioni meteorologiche, poesie, citazioni, nozioni di astronomia e astrologia. Saltuariamente venivano inclusi anche esercizi di matematica e, a partire dal 1750, anche diagrammi di demografia. Non mancavano mai aforismi e proverbi scritti dall'autore stesso.

Nel 1736, a trent'anni, creò la prima compagnia di pompieri volontari, la Union Fire Company.

Nel 1750 debuttò in politica come deputato dell'Assemblea della Pennsylvania. Fu rappresentante dello Stato al congresso di Albany, riunitosi in vista della guerra coloniale anglo-francese, ma le sue mozioni, che per molti aspetti già prefiguravano le richieste di autonomia delle colonie dalla madrepatria, non vennero approvate. Nel 1757 Franklin si recò a Londra come rappresentante delle colonie presso il Parlamento: con brevi interruzioni, rimase nella capitale inglese fino al 1775. La sua azione diplomatica fu determinante per l'abolizione nel 1766 dello Stamp Act (legge sul bollo), ma successivamente le tensioni si fecero insanabili e alla vigilia della guerra d'indipendenza fece ritorno in patria, dove partecipò al secondo Congresso continentale.[8]

Nel 1776 contribuì alla stesura della dichiarazione di indipendenza americana. Nel 1777 alcuni elementi del suo piano di unione delle colonie furono inseriti negli articoli della Confederazione, il primo documento governativo degli Stati Uniti d'America. Nel 1787 partecipò alle riunioni in cui venne stilata la Costituzione degli Stati Uniti d'America, che sostituì gli articoli della Confederazione. Benjamin Franklin fu l'unico dei Padri Fondatori a partecipare alla stesura di tutti e tre i principali documenti degli Stati Uniti.

Uno dei modelli ispiratori per Benjamin Franklin e la Costituzione statunitense fu La Scienza della Legislazione, del napoletano Gaetano Filangieri, con il quale aveva intrattenuto una fitta corrispondenza[9].

Fu il fondatore della Società Filosofica Americana, nonché della prima società di assicurazione contro gli incendi e istituì il Ministero delle Poste. Fu tra i fondatori dell'Università della Pennsylvania e, grazie alla sua esperienza di tipografo, fu tra i primi a stampare la cartamoneta statunitense, determinandone l'affermazione. Negli ultimi anni della sua vita divenne presidente della Pennsylvania Abolition Society (Società per l'abolizione della schiavitù di Filadelfia).[10] In questa carica, firmò una petizione contro la schiavitù.[11]

Fu anche massone[12] di spicco (nel 1734 fu Gran maestro provinciale della Pennsylvania) ed era un profondo conoscitore del filosofo Leibniz, del pensiero economico e del programma repubblicano. A proposito dell'opportunità di una Banca Nazionale d'America, scrisse:

«Vedete, un Governo legittimo può sia spendere che prestare denaro in circolazione, mentre le banche possono soltanto prestare cifre considerevoli attraverso i loro biglietti di banca promissori, per cui questi biglietti non si possono né dare né spendere se non per una piccola frazione di quelli che servirebbero alla gente. Di conseguenza, quando i vostri banchieri in Inghilterra mettono denaro in circolazione, c'è sempre un debito fondamentale da restituire e un'usura da pagare. Il risultato è che c'è sempre troppo poco credito in circolazione per dare ai lavoratori una piena occupazione. Non si hanno affatto troppi lavoratori, ma piuttosto pochi soldi in circolazione, e quelli che circolano portano con sé un peso senza fine di un debito impagabile e usura»

Ha lasciato numerosi libelli politici, trattati di economia e di fisica e una famosa ma incompleta Autobiografia.

Il suo volto è raffigurato sulla banconota da 100 dollari americani, l'unico, assieme a Alexander Hamilton, ad avere il privilegio di apparire su una banconota comune senza essere stato presidente degli Stati Uniti.

È stato sepolto nella Christ Church Burial Ground di Filadelfia; l'epitaffio sulla sua tomba dice: «Qui riposa il corpo di Benjamin Franklin, stampatore. Come la copertina di un vecchio libro, privata del suo contenuto e spogliata del titolo e delle dorature, giace in pasto ai vermi. Ma la sua opera non andrà perduta, perché, come credeva il suo autore, egli comparirà di nuovo in una edizione più elegante, riveduta e corretta dall'autore».

Invenzioni[modifica | modifica wikitesto]

In campo scientifico, Franklin è conosciuto soprattutto per i suoi esperimenti con l'elettricità.

Molte furono le sue invenzioni; tra queste, il parafulmine (anche se l'attribuzione è dibattuta),[13] le pinne (già teorizzate e disegnate da Leonardo da Vinci),[14] il contachilometri, le lenti bifocali (non vedeva né da vicino, né da lontano, così trovò la soluzione per non cambiare continuamente paio d'occhiali); gli sono state attribuite anche la sedia a dondolo (anche se appare già nei quadri fiamminghi del Seicento) e l'armonica a bicchieri.

L'ora legale fu un'idea che gli è stata spesso attribuita erroneamente, in ragione di un articolo satirico pubblicato sul quotidiano francese Journal de Paris; la moderna ora legale, infatti, sarebbe stata proposta per la prima volta solo nel 1895 da George Vernon Hudson.[15][16] Franklin introdusse inoltre alcune migliorie tecnico-scientifiche per la pavimentazione e l'illuminazione stradale.

Fra le sue altre invenzioni è celebre la cosiddetta «stufa Franklin», che consentiva un notevole risparmio di combustibile.[17] Nel 1747 compì i primi esperimenti elettrici: formulò una valida teoria della bottiglia di Leida, scoprì la natura elettrica del fulmine e inventò il parafulmine.

Ulteriori scoperte scientifiche sono state l'introduzione del catetere in America; Franklin fu inoltre la prima persona a studiare gli effetti dei tornado, inseguendone uno a cavallo, e fu il primo uomo a introdurre nei giornali le previsioni del tempo. Studiò inoltre la natura dei gas sprigionati dai caminetti, capendo che il fumo è più pesante dell'aria; fu questo che permise la realizzazione della sua stufa, insieme a Benjamin Thompson.

Come riconoscimento per le scoperte scientifiche, ricevette lauree ad honorem da varie università ed entrò a far parte della Royal Society. Nel 1749 scrisse la Proposals Relating to the Education of Youth in Pennsylvania (Proposta per l'educazione dei giovani in Pennsylvania), la cui pubblicazione portò alla fondazione dell'Università della Pennsylvania. I suoi studi negli anni successivi furono molto poliedrici: studiò la corrente del Golfo e continuò il suo lavoro sui caminetti.[18]

Nuoto[modifica | modifica wikitesto]

Franklin iniziò a nuotare fin da bambino, perfezionando poi la sua tecnica leggendo il libro di Melchisédech Thévenot L'Arte di nuotare, uno dei primi libri sul nuoto. Franklin nella sua autobiografia racconta:

«Nella stamperia di Watts feci la conoscenza di un giovane d'ingegno, un certo Wygate, che essendo di famiglia ricca aveva avuto un'educazione migliore della maggior parte degli altri tipografi, era un discreto latinista, parlava francese e amava leggere. Nelle due occasioni in cui ci recammo al fiume, insegnai a nuotare a lui e a un suo amico ed entrambi divennero presto nuotatori provetti. Essi mi presentarono a certi gentiluomini di campagna che andavano in barca a Chelsea per vedere il college e le curiosità di Don Saltero. Al ritorno, su richiesta del gruppo di cui Wygate aveva stimolato l'interesse, mi tolsi i vestiti e tuffatomi in acqua nuotai dai paraggi di Chelsea fino ai Blackfriars, eseguendo lungo il percorso molte prodezze tanto in superficie quanto sott'acqua, fra lo stupore e il divertimento dei presenti, per i quali esse erano delle novità assolute. Fin da bambino mi ero appassionato a questi esercizi, avevo studiato e messo in pratica tutte le posizioni e i movimenti di Thevenot e ne avevo aggiunti di miei, mirando alla semplicità e alla grazia, oltre che all'utilità. Approfittai della circostanza per esibirli tutti e fui molto lusingato per l'ammirazione della compagnia.»

«fui mandato a chiamare da un notabile che conoscevo solo di nome, un certo Sir William Wyndham, e mi presentai da lui. In qualche modo era venuto a sapere della mia nuotata da Chelsea ai Blackfriars e del fatto che a Wygate e a un altro giovane avevo insegnato a nuotare in poche ore. Aveva due figli che stavano per fare dei viaggi e voleva che prima imparassero a nuotare; mi propose pertanto di insegnar loro dietro generoso compenso. Entrambi, comunque, non erano ancora giunti in città ed essendo incerta la durata della mia permanenza non potei accettare. Ma dall'episodio dedussi che, se fossi rimasto in Inghilterra e avessi aperto una scuola di nuoto, avrei probabilmente potuto guadagnare molti soldi.»

Nel 1968 è stato inserito nella International Swimming Hall of Fame, la Hall of Fame internazionale del nuoto, per il contributo al nuoto come praticante e istruttore. Fu un sostenitore, già nel XVIII secolo, della necessità di insegnare nuoto a tutti, inserendolo nei programmi scolastici.

Scacchi[modifica | modifica wikitesto]

Franklin è stato un appassionato giocatore di scacchi. Giocava a scacchi già intorno al 1733, risultando così il primo giocatore di scacchi conosciuto nelle colonie americane[20]. Il suo saggio Morals of Chess, del dicembre 1786, è il secondo testo sugli scacchi pubblicato in America. Il saggio, che è un elogio agli scacchi e che descrive un codice di comportamento da utilizzare durante le partite, è stato ampiamente ristampato e tradotto[21]. Un particolare episodio, riportato nella sua autobiografia, è ricollegato agli scacchi:

«Nel 1733 avevo iniziato lo studio delle lingue. Divenni in breve padrone del francese, tanto da poter leggere interi libri senza sforzo alcuno. Poi passai all'italiano. Un mio conoscente, che proprio allora vi si stava applicando, soleva spesso tentarmi a una partita a scacchi. Mi avvidi che ciò andava oltremisura a discapito del tempo che dovevo riservare allo studio e, di conseguenza, rifiutai di giocare ancora se non a questa condizione: che il vincitore di ogni partita avesse il diritto di imporre un compito, concernente parti della grammatica da mandare a memoria, o traduzioni, ecc., che il perdente doveva svolgere sul suo onore prima dell'incontro successivo. Giacché come giocatori eravamo più o meno alla pari, a forza di sconfitte imparammo entrambi quella lingua.»

Franklin è stato introdotto nella U.S. Chess Hall of Fame nel 1999.

L'amicizia con Jean Sylvain Bailly[modifica | modifica wikitesto]

Jean Sylvain Bailly ritratto da Jean-Laurent Mosnier (1789).

L'astronomo francese Jean Sylvain Bailly diventò amico intimo di Franklin al termine del 1777.

Il primo incontro tra i due fu abbastanza strano, almeno secondo i commentatori dell'epoca. Franklin giunse in Francia nell'autunno del 1777 come ambasciatore americano: molto probabilmente arrivò con alcuni pregiudizi stereotipati sui francesi (sul loro essere loquaci, pettegoli e chiacchieroni). Franklin alloggiava proprio a Passy, precisamente in via Singer 1, nelle vicinanze di Chaillot, dove abitava Bailly. Poiché ormai era diventato praticamente un vicino di casa, Bailly sentì il dovere di visitare un uomo tanto importante. Bailly si presentò e fu annunciato a Franklin che, conoscendo la sua reputazione, gli diede cordialmente il benvenuto. Dopo essersi scambiati alcune parole occasionali, Bailly si sedette vicino a lui e, con discrezione, iniziò ad aspettare che gli venisse posta una qualche domanda; era passata circa mezz'ora, ma Franklin non aveva ancora aperto bocca. Bailly allora prese la sua tabacchiera e la porse al vicino senza una parola; Franklin, con un cenno della mano, fece segno di non voler fumare. L'incontro silenzioso continuò un'altra mezz'ora, dopodiché Bailly finalmente si alzò. E mentre l'astronomo francese era sul punto di salutare, Franklin, deliziato di aver finalmente trovato un francese che potesse rimanere in silenzio così a lungo, gli diede la mano e gliela strinse con molto affetto esclamando: «Molto bene, signor Bailly, molto bene!».[22]

Saint-Albin Berville, nella Notice sur la vie de Bailly, scrisse: «Bailly amava raccontare questo aneddoto e spesso diceva che "Molto bene" erano state le uniche parole che aveva mai ottenuto da Franklin quando fu da solo con lui».[23]

L'amicizia comunque perdurò a lungo per tutta la permanenza di Franklin in Francia, fino al 1785. I due continuarono a scriversi lettere, ad incontrarsi, disquisendo di questioni scientifiche, e collaborarono in seguito insieme all'indagine sul mesmerismo, entrando entrambi a far parte della Commissione nominata dal re per indagare sulle presunte scoperte mediche fatte da Franz Anton Mesmer. Inoltre Franklin fu, molto probabilmente, l'artefice dell'entrata di Bailly nella loggia Les Neuf Sœurs, fondata dall'astronomo Jérôme Lalande, e della quale Franklin era maestro venerabile.[24]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Franklin suonava il violino, l'arpa e la chitarra. Compose anche della musica, particolarmente quartetti per archi in stile classico. Inventò inoltre una versione notevolmente migliorata dell'armonica a bicchieri, nella quale i bicchieri ruotavano su un manico, con le dita del suonatore ben ferme, invece di muoversi attorno allo strumento[25].

Vegetarianismo[modifica | modifica wikitesto]

Benjamin Franklin divenne vegetariano in seguito alla lettura di Thomas Tryon.[26] Franklin definì il mangiar carne come «un delitto senza giustificazione» perpetrato contro gli animali.[27] Scrisse nella propria autobiografia che, grazie a un'alimentazione vegetariana, «apprendeva più in fretta e aveva maggior acume intellettuale»[28].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Franklin aveva fama d'essere un incallito donnaiolo. Visse avventure sentimentali e intrecciò relazioni con diverse donne, sia nei bordelli sia negli ambienti dell'alta società parigina, avendo da una di queste esperienze il figlio illegittimo William Franklin, non fermandosi neppure dopo la sua unione, avvenuta nel 1731, con Deborah Read Rogers.

Scrisse anche un curioso libretto, Consigli per scegliere un'amante, nel quale suggerisce agli uomini di prendere come amanti donne di età più matura della propria, trovandovi il vantaggio di maggiore esperienza e anche riconoscenza per essere state scelte da un uomo più giovane.

La profezia di Benjamin Franklin[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Profezia di Benjamin Franklin.

Negli anni trenta emerse una falsa teoria, diffusasi rapidamente, secondo la quale Benjamin Franklin avrebbe indirizzato un'esortazione alla convenzione del Congresso continentale del 1787, che sarebbe stata trascritta dal politico e diplomatico Charles Cotesworth Pinckney. Questa esortazione avrebbe avuto un carattere decisamente antisemitico, poiché lo scienziato avrebbe messo in guardia i membri del Congresso contro i pericoli che sarebbero derivati dall'accettazione degli ebrei immigrati come cittadini statunitensi, che egli avrebbe preconizzato per sommi capi, esortando il Congresso a rifiutare l'immigrazione ebraica nel nuovo stato. In realtà si trattava di un falso orchestrato da un certo William Dudley Pelley, fondatore della Legione d'argento d'America, un'organizzazione filo-nazista, sul cui organo, il settimanale Liberation, il Pelley scrisse, nel 1934, l'esortazione in questione, sostenendo di essere venuto in possesso di una copia del manoscritto di Charles Cotesworth Pinckney, che l'avrebbe registrata. Pelley però non produsse mai tale documento e tutte le ricerche effettuate nella documentazione riguardante Benjamin Franklin non condussero ad alcun ritrovamento. Nonostante la falsità storica di tale esortazione, questa viene ogni tanto riproposta da ambienti antisemiti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfredo Neri, Breve storia del caminetto, su alfredoneri.com, 28 aprile 1999. URL consultato l'8 aprile 2023.
  2. ^ H.W. Brands, The First American: The Life and Times of Benjamin Franklin, 2000
  3. ^ Isaacson 2003, p. 491
  4. ^ Isaacson 2003, p. 492
  5. ^ (FR) Condorcet, Parigi, Œuvres complètes, V vol., 1804, p. 230
  6. ^ Guida Michelin, Usa Est (online), Clermond Ferrand 2009, p. 367.
  7. ^ Aula 365 Italia
  8. ^ Microsoft Student, 2006
  9. ^ Gaetano Filangieri e Benjamin Franklin: tra l'illuminismo giuridico italiano e la costituzione statunitense, Washington: Ambasciata d'Italia a Washington DC, 2011, a cura di Monica D'Agostini.
  10. ^ Alfredoneri.com, Breve storia del caminetto
  11. ^ (EN) Benjamin Franklin's Anti-Slavery Petitions to Congress, su National Archives, 15 agosto 2016. URL consultato il 27 ottobre 2023.
  12. ^ Benjamin Franklin, su freemasonry.bcy.ca. URL consultato l'8 apr 2023.
  13. ^ Franklin's Lightning Rod | The Franklin Institute, su fi.edu. URL consultato l'8 aprile 2023.
  14. ^ Top 10 Ben Franklin Inventions, su HowStuffWorks, 12 gennaio 2011. URL consultato l'8 aprile 2023.
  15. ^ (FR) Aux auteurs du Journal. Journal de Paris. Duke University Press. 28 (117): 23. doi:10.2307/2922719. JSTOR 2922719
  16. ^ (EN) G. V. Hudson (1898). On seasonal time. Trans Proc R Soc N Z. 31: 577–88.
  17. ^ (EN) L.W. Labaree, W. Bell, W.B. Willcox, et al., eds., The Papers of Benjamin Franklin, New Haven, Connecticut: Yale University Press, 1959–1986, vol. 2, p. 419.
  18. ^ Microsoft Encarta, 2006
  19. ^ a b c Traduzione di Giuseppe Lombardo, Garzanti Libri, 1999.
  20. ^ (EN) John McCrary, Chess and Benjamin Franklin-His Pioneering Contributions (PDF). Retrieved on 2009-04-26.
  21. ^ (EN) David Hooper and Kenneth Whyld, The Oxford Companion to Chess, Oxford University Press (2nd ed. 1992), p. 145. ISBN 0-19-866164-9.
  22. ^ (FR) Arago, Biographie de Bailly, (2: 280)
  23. ^ Op. cit., x-xi.
  24. ^ (EN) Edwin Burrows Smith, Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793), Philadelphia, 1954.
  25. ^ (EN) Thomas Bloch, The Glassharmonica, GFI Scientific.
  26. ^ Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci editore, Roma, 2008, p. 136. ISBN 978-88-430-4574-7.
  27. ^ Citato in Umberto Veronesi, Perché dobbiamo essere vegetariani, in Umberto Veronesi, Mario Pappagallo, Verso la scelta vegetariana: il tumore si previene anche a tavola, Giunti Editore, 2011, p. 8. ISBN 978-88-09-76687-7.
  28. ^ Citato in Giuliana Lomazzi, Carne? No grazie, in Focus Storia, n. 63, gennaio 2012, p. 88.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Experiments and Observations on Electricity, 1774

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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