Il problema dei 3 corpi: trama e spiegazione del finale della serie Netflix | Radio Deejay
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Il problema dei 3 corpi: la spiegazione del finale della serie Netflix

Il problema dei 3 corpi: la spiegazione del finale della serie Netflix

La spiegazione del finale di Il problema dei 3 corpi, serie Netflix che adatta l'omonimo romanzo di fantascienza di Liu Cixin.

DI Valentina Ariete / 22 marzo 2024

Il problema dei 3 corpi è in streaming su Netflix dal 21 marzo. Adattamento televisivo dell’omonimo libro di Liu Cixin, primo romanzo di una trilogia di fantascienza.

La serie Netflix è scritta da Alexander Woo insieme a David Benioff e D. B. Weiss, il duo di sceneggiatori che ha ideato la serie Il Trono di Spade (Game of Thrones).

Le riprese si sono svolte tra la Cina, New York e Londra: gli episodi di Il problema dei 3 corpi sono 8 e il budget di ogni puntata è di ben 20 milioni di dollari.

Nel cast di Il problema dei 3 corpi ci sono alcune conoscenze di Il Trono di Spade, ovvero John Bradley, Liam Cunningham e Jonathan Pryce, e poi gli attori Jovan Adepo, Eiza González, Benedict Wong e Rosalind Chao.

La storia raccontata ruota attorno a Ye Wenjie, astrofisica che quando era giovane ha visto suo padre brutalmente ucciso durante la rivoluzione culturale. Costretta a mettere le sue conoscenze al servizio del Partito, il suo lavoro porta a una reazione a catena che hanno conseguenze per il futuro dell’umanità.

Il problema dei 3 corpi: trailer

Il problema dei 3 corpi: trama

Come dicevamo, la trama di Il problema dei 3 corpi ruota attorno al personaggio di Ye Wenjie, interpretata da due attrici diverse: la giovane Ye, che vediamo nella Cina di fine anni ’60, è Zine Tseng, mentre quella adulta, che vive ai giorni nostri, è Rosalind Chao.

Al servizio del Partito Ye ha lavorato a un progetto scientifico segreto, le cui conseguenze toccano non soltanto diversi giovani scienziati, ma anche tutta l’umanità.

Le prime stranezze vengono registrate dalle apparecchiature dei più qualificati fisici del mondo: una volta letti questi dati, molti di loro cominciano a comportarsi in modo strano, finendo per uccidersi.

Il detective Da Shi (Benedict Wong) è incaricato di scoprire cosa spinga queste persone a porre fine alla propria esistenza: tutti infatti, prima di compiere il gesto estremo, sono ossessionati da uno strano countdown.

Il problema dei 3 corpi: spiegazione finale

Il problema dei 3 corpi è una serie ambiziosa e complessa, il cui intreccio alterna varie linee temporali.

Non sappiamo ancora se verrà rinnovata per altre stagioni ma, visto che la storia da cui è tratta è il primo capitolo di una trilogia, è molto probabile che ci saranno altri episodi.

Intanto potrebbe essere utile una spiegazione del finale di Il problema dei 3 corpi.

ATTENZIONE SPOILER!

Mano a mano che si procede con la storia, capiamo che il progetto scientifico segreto condotto da Ye è un tentativo di comunicazione con forme di vita extraterrestri. La scienziata ha infatti messo a punto una strumentazione in grado di mandare un segnale nello spazio.

Non soltanto è riuscita a mandare il segnale, ma una civiltà aliena ha anche risposto. Non solo: è già tra noi.

Si tratta dei San-Ti, che per comunicare con gli esseri umani utilizzano prima la radio, dialogando con Mike Evans (Jonathan Pryce), poi con un videogioco estremamente avanzato, che si gioca grazie a un visore dal design futuristico.

Chi gioca deve risolvere “il problema dei tre corpi”: in questo modo i San-Ti hanno individuato alcune delle menti più brillanti della Terra.

Più gli alieni conoscono gli esseri umani, più si convincono che si tratta di una forma di vita pericolosa, che tende a distruggere i propri simili e il pianeta su cui vive. Quindi i San-Ti, anche grazie alla complicità del culto creato proprio da Ye, stanno arrivando sulla Terra per uccidere gli umani.

Capendo che gli unici che potrebbero dar loro problemi sono gli scienziati, si sono insinuati nella mente delle menti più brillanti del mondo facendole impazzire, mettendo davanti ai loro occhi un countdown costante, con la promessa di smettere soltanto se avessero interrotto le proprie ricerche.

Mentre i San-Ti stanno arrivando, comunicando il loro arrivo con il poco rassicurante messaggio “YOU ARE BUGS!” (siete insetti) scritto sugli schermi di tutto il pianeta, gli umani provano a reagire incaricando tre Wallfacer di elaborare dei piani segreti per difendersi dall’attacco alieno. Attacco alieno che si verificherà tra 400 anni.

Uno dei prescelti scelti dall’ONU è Saul Durand (Jovan Adepo), assistente di ricerca in fisica di Oxford, che all’inizio non vuole, ma quando si rende conto che i San-Ti sono in grado di usare le altre persone come burattini per tentare di ucciderlo, decide di collaborare.

Non solo: i San-Ti sono anche in grado di manipolare a distanza tutti gli strumenti tecnologici terrestri. L’unico luogo dove non riescono a entrare sono i pensieri delle persone: è per questo che Saul e gli altri due Wallfacer devono progettare i loro piani soltanto nella propria testa, senza mai parlarne con nessuno o lasciarne traccia fisica o virtuale.

Nel frattempo Will Downing (Alex Sharp), l’insegnante di fisica da sempre innamorato di Jin Cheng (Jess Hong), altra scienziata brillante, muore per il tumore al pancreas, ma prima accetta di mandare il suo cervello ibernato nello spazio, per mettersi in contatto con gli alieni.

Mentre è in volo, Thomas Wade (Liam Cunningham) vede un’apparizione: si tratta della donna che compare nel videogioco. È quindi un messaggero degli alieni, che gli dice di essere un ottimo leader e che ha sempre fatto parte del loro piano.

La prima stagione di Il problema dei 3 corpi si conclude quindi facendo intuire che abbiamo assistito appena a un’introduzione: la vera storia deve ancora cominciare.

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