5 suggerimenti di San Benedetto per pregare meglio
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5 suggerimenti di San Benedetto per pregare meglio

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Ingo Wagner | DPA | AFP

Matilde Latorre - pubblicato il 21/06/22

Li ha condivisi la monaca benedettina suor Marta González durante il XIII Incontro intorno al chiostro, organizzato dalla Fundación DeClausura

Come pregare in mezzo a una vita agitata, piena di preoccupazione e stress? Una giovane monaca benedettina risponde a questa domanda offrendo i suggerimenti lasciati da San Benedetto da Norcia (480-547).

Suor Marta González, religiosa del Monastero della Santa Croce di Sahagún, youtuber con migliaia di followers, ha proposto consigli molto pratici per la vita spirituale di ogni credente nel XIII Incontro intorno al chiostro, organizzato dalla Fundación DeClausura il 15 giugno.

San Benedetto, ha spiegato la religiosa, che ha trovato il monastero in cui vive la sua consacrazione a Dio navigando su Google, “è uno dei padri spirituali che la Chiesa ci ha donato”. Per questo, si è basata sulla Regola che il santo ha scritto per i suoi monaci per offrire cinque suggerimenti sulla preghiera che possono aiutare qualsiasi cristiano.

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1 A colpi di campana (o sveglia del cellulare)

San Benedetto, ha constatato suor Marta, dedica undici capitoli della sua Regola proprio alla preghiera – a quando e come pregare. Non si riferisce solo al punto di vista spirituale, ovvero alla forma più interna di preghiera, ma fa riferimento anche a questioni più pratiche, come la puntualità.

Il fondatore dei Benedettini insiste sul fatto di “curare il tempo della preghiera”. Per questo, ha indicato la sua figlia spirituale, la prima chiave potrebbe chiamarsi “A colpi di campana”.

“Con questa espressione, voglio sottolineare che la preghiera va effettuata sempre alla stessa ora per creare un’abitudine. Se si lascia per quando si ha tempo, quel tempo non arriverà mai, e se si lascia per la fine della giornata, si farà per togliersela di mezzo”.

“A volte diciamo di non avere tempo per pregare. In realtà, questo vuol dire che non abbiamo stabilito un tempo. Perché il tempo non viene a cercarti, sei tu a doverlo cercare”.

Secondo la monaca benedettina, “una buona idea è mettere una sveglia sul cellulare. Visto che i laici in genere non hanno una campana in casa propria, a differenza dei monasteri, il cellulare è ottimo per risvegliarsi a livello spirituale, come anche a livello fisico”.

2 Creare uno spazio di preghiera

Il secondo suggerimento, ha spiegato suor Marta, è creare uno spazio di preghiera. “San Benedetto dice che l’oratorio dev’essere quello che indica il suo nome, ovvero un luogo dedicato alla preghiera”.

“Non so quale tendenza avessero i monaci all’epoca perché San Benedetto dicesse loro che nell’oratorio non si custodisce né si fa altro”, ha riconosciuto la religiosa. “Chi non ha una cappella in casa può scegliere e curare un luogo destinato alla preghiera personale, dove possa stare da solo, in silenzio, senza possibili distrazioni. Non dev’essere un luogo in cui addormentarsi facilmente, perché tutti abbiamo avuto quell’esperienza”.

In particolare, la monaca raccomanda di mettere “un’immagine davanti che ci inviti alla preghiera. A me piace molto accendere una candela”.

3 Scuse per incontrarsi con il Signore

La preghiera non è solo un momento particolare della giornata. “Dobbiamo cercare di rendere presente nella nostra vita quello stesso Dio che preghiamo in quel luogo”, ha ricordato suor Marta.  

Si tratta, ha sottolineato, “non solo di toccare Dio durante la preghiera, in quei dieci, quindici o venti minuti che abbiamo, ma di portarlo nella nostra vita”.

Per farlo, ha offerto consigli pratici, come “portare in tasca una piccola croce, o un rosario, perché toccandolo, incontrandolo quasi accidentalmente, ci inviti a pregare, a rivolgere lo sguardo a Dio”.

La religiosa ha anche consigliato di “cercare di avere certi momenti nella giornata in cui ricordare il Signore”, ad esempio a ogni ora in punto.

Non bisogna interrompere le attività quotidiane per mantenere la vita di preghiera. “Basta un breve momento per dire al Signore come mi sento, per chiedergli aiuto” tra un’attività quotidiana e l’altra. “In questo modo si può generare uno spirito di preghiera costante”.

4 Semplicità

San Benedetto dà molta importanza alla semplicità, ha indicato suor Marta. “Arriva a dire ai suoi monaci che se vogliono pregare devono semplicemente andare nell’oratorio e pregare. Facile”.

“Si sentano senza paura, senza complicazioni”, “con la fiducia con cui un bambino parla con suo padre. Come parliamo con un amico”.

“San Benedetto propone di parlare con il Signore con umiltà, rispetto e devozione. L’umiltà che deriva dalla fiducia, nello spirito di preghiera che abbiamo raggiunto avendo quel momento di preghiera che possiamo ottenere custodendo le forme esteriori”.

“Bisogna evitare di ripetere le formule come se fossero scioglilingua”, ha avvertito suor Marta. “Questo può accadere quando conosciamo le preghiere a memoria. Per evitare questo rischio, aiuta pregare con il corpo, ad esempio chinandosi. Con una posizione di preghiera adeguata. E questo ci aiuta ad essere più svegli a livello spirituale e più sensibili a quello che Dio vuole dirci in ogni momento”.

5 Preghiera breve e pura

San Benedetto esorta i monaci a realizzare una preghiera «breve» e «pura»: “per evitare una preghiera lunga e piena di distrazioni, suggerisce meno parole e più concentrate”.

“Possiamo concentrarci, usare una preghiera o un’altra, o parlare con il Signore, ma ci sono volte in cui emergono tutte le nostre difficoltà: quello che pensiamo e sentiamo… Ma il Signore accoglie anche tutto questo”, ha riconosciuto suor Marta.

“Dio non si spaventa di noi”, ha chiarito, raccomandando “di chiedergli aiuto e di saperci guardare come Lui ci guarda”.

Da qui nasce la coerenza tra la preghiera e la vita: “gli altri possano vedere che siamo persone di preghiera dal modo in cui ci comportiamo. Perché la preghiera diventa vita. E così la nostra attività sarà guidata dalla mano della contemplazione. Non c’è una cosa senza l’altra, non c’è attività senza preghiera”, ha concluso.

Si può rivivere il XIII Incontro intorno al chiostro con suor Marta con questo video:

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