Ben Johnson

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Ben Johnson
Ben Johnson nel 2017
Nazionalità Bandiera del Canada Canada
Altezza 177 cm
Peso 75 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Società York Optimists
Toronto
Mazda Optimists Track Club
Record
60 m 6"61 (indoor - 1991)
100 m 9"95 (1986)
200 m 20"41 (1985)
Carriera
Nazionale
1982-1992Bandiera del Canada Canada
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 0 2
Mondiali indoor 1 0 0
Giochi del Commonwealth 2 2 1

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Benjamin Sinclair Johnson Jr., detto Ben (Falmouth, 30 dicembre 1961), è un ex velocista canadese di origine giamaicana, campione mondiale indoor dei 60 metri piani a Parigi-Bercy 1985.

Ai Giochi olimpici di Seul 1988 vinse la finale dei 100 metri piani precedendo il rivale Carl Lewis e stabilendo il nuovo record mondiale della specialità con il tempo di 9"79, ma tre giorni dopo i risultati dei test antidoping lo rivelarono positivo; fu quindi squalificato con il conseguente annullamento della vittoria e del record.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Giamaica in una famiglia povera, Johnson emigrò in Canada nel 1976. Esordì in un grande evento internazionale in occasione dei Giochi del Commonwealth del 1982, a Brisbane, dove vinse due argenti nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100 metri. L'anno successivo, ai campionati mondiali di Helsinki 1983, venne eliminato nelle semifinali dei 100 metri piani.

Ai Giochi olimpici di Los Angeles 1984 vinse la medaglia di bronzo nei 100 metri piani con il tempo di 10"22, alle spalle degli statunitensi Carl Lewis (9"99) e Sam Graddy (10"19), e un altro bronzo con la squadra canadese nella staffetta 4×100 metri.

Ben Johnson viene anche ricordato per la sua particolare posizione di partenza che fu detta "a rana", consistente nel posizionarsi, ai blocchi di partenza, con entrambi i piedi sulla medesima linea, anziché nella tradizionale posizione con il piede di spinta più avanti dell'altro. Tale postura consentiva di darsi la spinta iniziale con entrambe le gambe contemporaneamente, raddoppiando la potenza sviluppata in partenza. La suddetta peculiare posizione di partenza di Johnson si univa a un tempo medio di reazione allo sparo straordinariamente basso. Queste caratteristiche facevano sì che, nelle sue stagioni migliori, Johnson ai 30 metri avesse già acquisito un notevole vantaggio sugli avversari, vantaggio che il più delle volte manteneva fino al traguardo.

Ai campionati mondiali di Roma 1987 Johnson divenne subito una celebrità, battendo il suo grande rivale Carl Lewis nei 100 metri piani e stabilendo il nuovo record mondiale con il tempo di 9"83. Johnson e Lewis erano i favoriti anche per il titolo olimpico ai Giochi di Seul 1988. In finale, Johnson sconfisse Lewis con il nuovo record mondiale di 9"79, e per di più alzando il braccio negli ultimi metri. Alcuni giorni dopo, tuttavia, nei campioni di urina di Johnson venne rilevata la presenza di stanozololo e venne quindi squalificato per uso di doping.[1]

Egli in seguito ammise di aver utilizzato sostanze dopanti quando ottenne il primo record mondiale nel 1987, per cui la IAAF cancellò dai suoi annali anche quella prestazione. Ma Johnson e centinaia di altri atleti[2] si sono a lungo lamentati di aver dovuto assumere sostanze dopanti per raggiungere le prestazioni degli altri atleti più forti con i quali dovevano gareggiare e che facevano anch'essi uso di queste sostanze.[3]

Queste affermazioni hanno assunto una luce veritiera in seguito agli sviluppi e alle rivelazioni dal 1988 in poi. Secondo il giornalista sportivo scozzese Richard Moore del Guardian, autore del libro The Dirtiest Race in History,[4] quei cento metri coreani del 24 settembre 1988 furono davvero la più sporca gara di sempre.[5] Sei degli otto finalisti, Johnson incluso, hanno avuto prima o poi problemi con sostanze dopanti in un momento della loro carriera o hanno ammesso di averne fatto uso. Tra di essi Carl Lewis, a cui venne assegnata la medaglia d'oro, e Linford Christie, che ottenne la medaglia d'argento,[6] malgrado le polemiche attorno all'antidoping sul tè di ginseng.[7] Di questi, solamente Johnson fu costretto a rinunciare ai suoi record e alle sue medaglie, essendo anche l'unico trovato positivo o ad aver ammesso la sua positività durante un evento che metteva in palio una medaglia. In seguito Christie fu squalificato per uso di steroidi.[8][9] Secondo dei documenti pubblicati nel 2003 da un ex ufficiale anziano dell'antidoping USA,[10][11] il dottor Wade Exum, Carl Lewis e due suoi compagni di allenamento assunsero gli stessi tre tipi di stimolanti proibiti (trovati tra le medicine vendute sottobanco) e furono scoperti ai trials USA del 1988,[12][13] cioè nella gara utilizzata per selezionare gli atleti che avrebbero partecipato ai Giochi olimpici.

Nel 1991, al termine della squalifica, Johnson tentò il ritorno senza grande successo: ai Giochi olimpici di Barcellona 1992 non riuscì a superare le semifinali dei 100 metri piani. Nel 1993 venne però trovato positivo in una gara a Montréal e venne quindi squalificato a vita dalla IAAF.[1]

Nel dicembre 2006 Ben Johnson ha dichiarato di voler far riaprire il suo caso legato al doping ai Giochi olimpici del 1988 in quanto si dichiara vittima di una cospirazione[14] ai suoi danni da parte degli statunitensi, in particolare di personaggi molto vicini a Carl Lewis.[15]

Nel maggio 2008 ha dichiarato di essere in possesso di alcune prove che dimostrerebbero la sua innocenza, tra cui spicca una registrazione di un discorso fatto in un incontro tra lui, il suo legale e un uomo che dichiara di essere colui che mise in una sua bibita una quantità di sostanza illegale sotto il profilo sportivo che lo avrebbe fatto risultare positivo al test dopo la vittoria a Seul.[16]

Attualmente vive a Markham, in Ontario.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1982 Giochi del
Commonwealth
Bandiera dell'Australia Brisbane 100 m piani   Argento 10"05
4×100 m   Argento 39"30
1983 Mondiali Bandiera della Finlandia Helsinki 100 m piani Semifinale 10"44
Giochi panamericani Bandiera del Venezuela Caracas 100 m piani 10"25
1984 Giochi olimpici Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles 100 m piani   Bronzo 10"22
4×100 m   Bronzo 38"70
1985 Mondiali indoor Bandiera della Francia Parigi 60 m piani   Oro 6"62
1986 Giochi del
Commonwealth
Bandiera del Regno Unito Edimburgo 100 m piani   Oro 10"07
200 m piani   Bronzo 20"64
4×100 m   Oro 39"15
1987 Mondiali Bandiera dell'Italia Roma 4×100 m 38"47
1991 Mondiali indoor Bandiera della Spagna Siviglia 60 m piani 6"61
Mondiali Bandiera del Giappone Tokyo 4×100 m 39"51
1992 Giochi olimpici Bandiera della Spagna Barcellona 100 m piani Semifinale 10"70
4×100 m Semifinale dnf

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1985

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine del Canada - nastrino per uniforme ordinaria
«Detentore del record mondiale per la corsa indoor da 60 metri, questo ontariano ha dimostrato di essere l'essere umano più veloce del mondo e ha battuto i record canadesi, del Commonwealth e della Coppa del mondo di 100 metri. Destinatario del Norton Crowe Award per l'Atleta maschile dell'anno 1985, "Big Ben" è stato il vincitore del Lou Marsh Trophy del 1986 come miglior atleta del Canada.»
— nominato il 29 dicembre 1986, investito il 29 aprile 1987[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Ben Johnson: Banned for Life, su cbc.ca, CBC. URL consultato il 24 luglio 2012.
  2. ^ Il primo fu Ben Johnson, drogato come un cavallo, in Ilgiornale.it, 31 luglio 2006. URL consultato il 2 luglio 2018.
  3. ^ Mattia Losi, Politica e doping di Stato: tutti contro la Russia, ma facendo attenzione a non scottarsi le dita..., in Ilsole24ore.com, 11 novembre 2015. URL consultato il 2 luglio 2018.
  4. ^ Richard Moore, The Dirtiest Race in History: Ben Johnson, Carl Lewis and the 1988 Olympic 100m Final, Londra, Bloomsbury, 2012. ISBN 9781408158760
  5. ^ Fabrizio Patti, Ben Johnson, la più grande delusione di sempre, in Linkiesta.it, 16 agosto 2016. URL consultato il 2 luglio 2018.
  6. ^ (EN) The dirtiest race in history, su dailymail.co.uk, Daily Mail, 2 agosto 2012. URL consultato il 9 agosto 2012.
  7. ^ Carlo Marincovich, Non erano steroidi, solo ginseng, in Repubblica.it, 1º ottobre 1988. URL consultato il 2 luglio 2018.
  8. ^ Giancarlo Galavotti, Christie shock: positivo!, in Gazzetta.it, 5 agosto 1999. URL consultato il 2 luglio 2018.
  9. ^ Eroi nella polvere. Christie e Sotomayor positivi al nandrolone e alla cocaina, ma si proclamano innocenti, in Raisport.rai.it, 5 agosto 1999. URL consultato il 2 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2018).
  10. ^ Emanuela Audisio, Il Watergate dello sport Usa. Supertestimone: nascosti sedici anni di doping. C'è Lewis, in Repubblica.it, 18 aprile 2003. URL consultato il 2 luglio 2018.
  11. ^ Emanuela Audisio, Un'inchiesta su Lewis & C., in Repubblica.it, 19 aprile 2003. URL consultato il 2 luglio 2018.
  12. ^ Carl Lewis:«Positivo per tre volte all'antidoping», in Corriere.it, 23 aprile 2003. URL consultato il 2 luglio 2018.
  13. ^ Scandalo doping, sospetti su Carl Lewis, in Atleticanet.it, 20 aprile 2003. URL consultato il 2 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2018).
  14. ^ (EN) Ben Johnson: "I was framed", in Chinadaily.com.cn, 3 gennaio 2006. URL consultato il 2 luglio 2018.
  15. ^ (EN) Ben Johnson blames Carl Lewis for positive test, in Cbc.ca, 6 dicembre 2006. URL consultato il 2 luglio 2018.
  16. ^ Simona Marchetti, Ben Johnson: «A Seul misero il doping nel bicchiere», su corriere.it, Corriere della Sera, 31 maggio 2008. URL consultato il 23 maggio 2013.
  17. ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato.

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