La Storia della Batteria

Storia della Batteria

Storia della Batteria

La batteria è più di uno strumento... letteralmente!

E' infatti composta da differenti parti - essenzialmente piatti e tamburi, anche se può essere corredata di molti accessori - che sono già strumenti in sé.
Inoltre, nella batteria confluiscono le culture di molti popoli, poiché le sue parti hanno varie origini geografiche, anche molto lontane tra loro.

Ma ci sono altri aspetti e caratteristiche che la rendono davvero speciale.

Vediamo perciò in dettaglio la sua interessante storia...

Nonostante sia il più giovane tra gli strumenti acustici (nel suo assemblaggio attuale), la batteria è anche quello con le origini più antiche, quasi ancestrali: insieme alla voce, le percussioni sono tra i primi strumenti utilizzati dall'uomo, in ogni cultura.
Non solo perché la natura stessa è pervasa di ritmo (il tamburellare della pioggia, lo scroscio dei ruscelli...), ma gli stessi battiti del cuore sono un'esperienza sonora che tutti facciamo addirittura prima della nascita.
I vari strumenti di cui è composta la batteria venivano in origine suonati ciascuno da un musicista differente
Questa è l'immagine di una marching band, cioè un gruppo di musicisti che in America, nella seconda metà dell’ottocento, su imitazione delle bande militari si aggregavano e suonavano insieme, soprattutto percussioni e ottoni.
Accadeva nella zona di New Orleans, che era quella dove arrivavano gli schiavi deportati dall’Africa, custodi di un senso del ritmo talmente potente da dare poi origine al jazz.
Come si vede nell'immagine, ciascun musicista suonava un pezzo della batteria. Chi i piatti, chi la grancassa con le mazze, e altri i rullanti.
E' interessante anche notare che ciascuno di questi pezzi aveva una sua storia...
Il rullante deriva ad esempio dal tamburo militare, ed ha un’origine europea, nasce in Svizzera per la precisione.
E’ un tamburo che veniva usato proprio negli eserciti, sia nelle marce (aveva anche il compito di cadenzare e misurare il tempo e perciò le distanze percorse), anche per incutere paura al nemico, sia in diversi momenti della giornata, per comunicare ad esempio il momento del pranzo o un pericolo. Aveva cioè un suo linguaggio specifico, ed era fondamentale suonarlo con assoluta precisione.
Ma torniamo a New Orleans, dove tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento iniziano a sorgere locali in cui suonare...

Diventava però complicato (anche per questioni di limitata ampiezza dei luoghi) far stare tutti i musicisti, che prima suonavano i pezzi della batteria all'aperto, in uno spazio interno.

Perciò era necessario che un musicista solo suonasse insieme almeno gran cassa e rullante (anche per ragioni economiche legate alla suddvisione degli incassi).
E così fu: primo set di batteria (double drumming) è composto proprio come lo vediamo nell'immagine a fianco.

La gran cassa veniva suonata con una bacchetta e il rullante con un’altra.
Chiaramente sarebbe stato meglio poter avere le due mani libere per poterle usare entrambe sul rullante e fare tutte quelle belle cose che possono fare i batteristi quando fanno le loro rullate.
Ma come?

A qualcuno venne un’idea geniale...
Nel 1909 W. F. Ludwig, che era un costruttore di batterie, inventò il pedale per la gran cassa.
Qui vediamo il progetto, e poi il pedale che addirittura aveva una specie di staffa per tenere fermo il piede.

A questo punto il piede se ne stava sul pedale per muovere il battente per picchiare sulla gran cassa e entrambe le mani erano finalmente libere.
Nel frattempo, l’immigrazione fa arrivare in America persone di altri Paesi, ciascuno con una propria cultura musicale.

E anche la batteria si arricchisce di nuovi elementi: wood block e tamburi dalla Cina, che poi daranno origine a tom e timpano, e i piatti da batteria costruiti sull’evoluzione di quelli usati nelle marching band, grazie all’esperienza dei Turchi nella lavorazione di rame e ottone, che consentiva di realizzare piatti più leggeri e martellati appositamente per ottenere effetti sonori differenti.
Qualche altro costruttore si accorse che, quando i batteristi suonavano muovendo il piede su e giù sul pedale della grancassa, istintivamente muovevano anche l’altra gamba, e così... altra idea! Perché non sistemare un altro pedale e fargli muovere due piatti sovrapposti l’uno sull’altro? Semplice, ed effcicace!

Era nato il primo charleston, che poi diventerà uno dei pezzi fondamentali della batteria (e che arricchirà ulteriormente le possibilità sonore), quando verrà alzato e portato a livello delle braccia, il che permetterà non solo di muoverlo con il pedale, aprendolo e chiudendolo, ma di suonarlo con le bacchette.


A quel punto era nata la batteria, così come oggi la conosciamo.

Uno strumento che ha avuto evoluzioni continue e ha accompagnato quelle sociali e culturali della musica.

Adesso impara i nomi e riconosci il suono di tutti gli strumenti che compongono la batteria in questa lezione/gioco interattiva.

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