Basso elettrico, 10 nomi che hanno fatto la storia dello strumento
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Basso elettrico, 10 nomi che hanno fatto la storia dello strumento

Basso, la Top 10

Il basso elettrico è uno strumento musicale fondamentale nel rock, e allo stesso tempo uno dei più sottovalutati. Molti grandi successi sono tali grazie a linee di basso inconfondibili di grandi musicisti.

Diciamo la verità, fin dagli anni Sessanta è stato il chitarrista il vero fulcro delle band rock e non certo il basso. Da quando a Londra appare la scritta Clapton is God è chiaro che la figura del guitar hero sarà quella idolatrata da legioni di fan. Solo il frontman, in diversi casi, è capace di rubare la scena all’uomo solo che, al centro del cerchio di luce, impugna la sua Fender o Gibson come fosse un’ascia da guerra.

Il rock progressivo, per qualche anno, ha portato alla ribalta i tastieristi. Figure spesso egocentriche che troneggiano tra i loro muri si sintetizzatori creando suoni fino ad allora inimmaginabili. Ma si tratta di un periodo breve. Anche i batteristi, celati dallo strumento, spesso ai margini della scena, hanno però sempre avuto il loro stuolo di facinorosi, divisi tra Bonzo e Ian Paice, e sempre pronti a liti sulla presunta superiorità di questo o quel musicista.

Il basso ha finito così per rimanere schiacciato dagli altri strumenti; eppure, con il suo suono potente e grintoso, il basso fornisce la base ritmica della musica rock e svolge un ruolo cruciale nella creazione del groove e del ritmo della canzone.

Il basso elettrico è stato introdotto per la prima volta negli anni ’50, quando i produttori di strumenti musicali hanno iniziato a sviluppare strumenti solid-body. Questi hanno permesso ai bassisti di aumentare il volume del loro suono e di suonare con maggiore precisione e dettaglio.

Nel corso degli anni ’60, il basso elettrico è diventato sempre più importante nella musica rock, in particolare in quella psichedelica e successivamente nel rock progressivo. Con la nascita del punk rock negli anni ’70, il basso è diventato ancora più importante, con artisti come Dee Dee Ramone dei Ramones che hanno sviluppato un suono molto aggressivo.

Negli anni ’80 e ’90, il basso elettrico si è confermato un elemento chiave della musica rock, con molti bassisti che hanno sviluppato stili innovativi e creativi. Oggi, il basso elettrico continua a essere uno strumento essenziale nella musica rock e in molti altri generi musicali.

Abbiamo scelto dieci grandi esponenti del basso nel rock, citando brevemente le loro carriere e i loro contributi alla musica.

Ecco i dieci bassisti che abbiamo selezionato. Ovviamente, non si tratta di una classifica e non abbiamo nessuna pretesa di completezza; semplicemente, ci ripromettiamo di rievocare alcuni musicisti che sono stati di importanza capitale per questo particolare strumento.

Paul McCartney

Paul McCartney non ha certo bisogno di presentazioni. Ha scritto alcuni dei più grandi successi dei Beatles ed è ancora oggi uno dei personaggi più importanti della storia del rock. Ottimo polistrumentista, dotato di una voce riconoscibile e intonatissima (si dice che le parti più difficile, e spesso meno in vista, le cantasse lui perché più dotato vocalmente di Lennon) e insuperabile compositore, ha anche dato un enorme contributo alla tecnica del basso del rock. Il suo modo di suonare, melodico e fluido, ha ispirato generazioni di bassisti.

John Entwistle

John Entwistle è stato il bassista originale degli Who; fu uno dei primi a utilizzare il basso come strumento solista all’interno di una canzone. Il suo stile è stato caratterizzato da linee di basso complesse e da una grande tecnica. John è scomparso nel 2002 proprio alla vigilia dell’ennesimo tour con la sua band.

John Paul Jones

John Paul Jones, bassista dei Led Zeppelin, suona una grande varietà di strumenti musicali. Non solo, il suo contributo ha portato equilibrio per anni in una band esplosiva e spesso John Paul si è guadagnato le luci anche come tastierista e al mandolino. Il suo stile è caratterizzato da un grande senso dell’armonia e della melodia, oltre che da un’ottima tecnica.

Jaco Pastorius

Il grandissimo Jaco Pastorius è stato uno dei bassisti più influenti della storia del jazz, ma ha anche contribuito in modo significativo al rock. Il suo inimitabile stile, specie col basso fretless, caratterizzato da linee di basso molto complesse, ha ispirato legioni di bassisti. La sua vicenda umana è purtroppo tragica e caratterizzata da lunghi periodi di crisi anche a causa delle sue dipendenze. La tragica morte, nel settembre del 1987 dopo una rissa fuori da un locale, ha privato la musica del suo insostituibile apporto.

Flea

Flea è il bassista dei Red Hot Chili Peppers e il suo approccio allo strumento è da sempre caratterizzato da un grande senso del groove e dell’improvvisazione. Le sue linee di basso sono state uno dei principali fattori del successo dei Red Hot Chili Peppers, unite anche alla sua presenza scenica.

Cliff Burton

Cliff Burton rappresenta un altro grande rimpianto della storia del rock. Bassista dei Metallica fino alla sua morte prematura nel 1986, aveva uno stile caratterizzato da linee di veloci e complesse, che tuttora influenzano molti bassisti del metal. Burton morì in un incidente del bus ufficiale del tour dei Metallica, schianto da cui gli altri componenti uscirono senza grossi problemi.

Geddy Lee

Geddy Lee è stato il bassista dei Rush ed è stato uno dei primi a utilizzare il basso a 12 corde. Il suo stile mescola linee di basso molto complesse e da un’ottima tecnica; caratteristiche che fanno di lui uno dei bassisti più influenti della storia del rock progressivo.

Steve Harris

Steve Harris degli Iron Maiden, col suo suono fatto da linee rapide e complesse, è un elemento fondamentale del sound degli Iron Maiden. La sua tecnica denominata gallop (o cavalcata) è molto riconoscibile e caratterizza il sound degli Iron Maiden. Nel 2012 ha pubblicato un disco solista.

Jack Bruce

Jack Bruce è stato l’indimenticabile bassista dei Cream. Bruce è uno dei primi a utilizzare il basso come strumento solista all’interno di una canzone. Il suo sound si era forgiato nella palestra del British Blues, con Alexis Korner, e le sue prestazioni con i compari Clapton e Baker hanno proiettato i Cream da subito nell’olimpo dei grandi del rock. Lo stesso vale per il Bruce strumentista, punto di riferimento all’epoca per tutti i giovani bassisti.

Tony Levin

Tony Levin è forse meno noto di altri bassisti ma è uno strumentista di grande importanza e molto sperimentale. Come sessionman e come componente dei King Crimson, a partire da Discipline (1981), ma anche come strumentista del primo Peter Gabriel solista. Il suono al basso di Tony Levin si riconosce subito; è l’inventore delle Funk Fingers, protesi percussive per suonare con un effetto simile a quello della batteria. Levin è attivo come bassista fin dal 1968; innumerevoli le sue collaborazioni.

Ognuno di questi strumentisti ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica, sviluppando uno stile unico e contribuendo a creare alcuni dei brani più mitici del rock.

Ovviamente, questa lista non è esaustiva e ci sono molti altri bassisti che avrebbero potuto essere inclusi. Tuttavia, questi dieci musicisti sono stati scelti per la loro enorme influenza sulla musica e per la loro abilità tecnica.

Insomma, il basso elettrico è uno strumento fondamentale del rock; forse, chi lo rivendica come vero collante e chiave di volta delle band esagera in senso opposto a chi lo snobba, certo, ma questi dieci musicisti hanno dimostrato come il basso possa essere usato in modo creativo e innovativo.

— Onda Musicale

Tags: John Entwistle, John Paul Jones, Jaco Pastorius, Paul McCartney
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