James Cameron: «L'intelligenza artificiale potrebbe sostituire i registi, ma non potrà mai dare emozioni come Schwarzenegger in Terminator» | Corriere.it

James Cameron: «L'intelligenza artificiale potrebbe sostituire i registi, ma non potrà mai dare emozioni come Schwarzenegger in Terminator»

diRedazione LogIn

L'intervista al regista di Terminator, Titanic e Avatar del Financial Times. Da sempre tecno-entusiasta, guarda alle potenzialità di questi nuovi strumenti, senza dimenticare le unicità dell'essere umano

James Cameron: «L'intelligenza potrebbe sostituire i registi, ma non potrà mai dare emozioni come Schwarzenegger in Terminator»

È il regista di capolavori come Titanic e Avatar. Ma soprattutto - per il tema di cui andremo a parlare - ci interessa un altro suo film, altrettanto famoso ma di tutt'altro genere. In Terminator, James Cameron raccontava la storia di un mondo post apocalittico dove i cyborg erano governati da un'intelligenza artificiale cosciente, che aveva deciso di ribellarsi al dominio dell'uomo. Tra questi cyborg c'era ovviamente anche Arnold  Schwarzenegger. Ora, esattamente quarant'anni dopo, il regista si ritrova a parlare di come l'intelligenza artifificiale potrebbe non distruggere l'umanità, ma perlomeno rivoluzionare Hollywood per come la conosciamo. Secondo lui, ha detto al Financial Times, questi modelli potrebbero tranquillamente fare il suo lavoro nel prossimo futuro: «Se hai un sistema di intelligenza artificiale generale che ha un ego, che ha una coscienza, chi può dire che non sia un artista? Facciamo arte da quando abbiamo la coscienza, quindi perché un'AI non può farlo a quel punto - scrivere una sceneggiatura, dirigere un film, fare qualsiasi cosa?»

Hollywood è da tempo scosso da proteste e scioperi di attori e sceneggiatori che temono che i nuovi strumenti di intelligenza artificiale possano sminuire il proprio lavoro. Le comparse, così come alcuni suoni, e persino alcune riprese sono già state automatizzate. Si sono raggiunti degli accordi, ma la questione non è risolta. Non può esserlo, dato che siamo solo all'inizio di una rivoluzione. Il commento di James Cameron sul tema è importante perché proviene da un uomo che non ha mai disdegnato l'uso della tecnologia nei suoi film, che spesso trattano anche del tema, proprio come nel caso di Terminator. A proposito, sfrutta l'esempio per spiegare che sì, i registi e gli sceneggiatori potrebbero essere sostituiti. Ma non gli attori, o perlomeno un certo tipo di attore. Per lui la scelta di Arnold Schwarzenegger nell'interpretare il cyborg venuto dal futuro è stata fondamentale per il successo del film: «La macchina potrebbe fornire un'interpretazione plausibile, ma non potrebbe dare quel momento di creazione eccentrica che un attore dà e che è particolare per lui e per la sua esperienza di vita». 

La sua visione tende comunque al positivo. Non vede l'ora di scoprire le potenzialità di nuovi strumenti come il Vision Pro di Apple e la produzione di film per la realtà mista, ad esempio. «Sono entusiasta di una potenziale rinascita dei contenuti 3D e sto pensando di fare alcune mosse in questo spazio. Potrebbe essere un circolo virtuoso o un grande fallimento. Chi lo sa?». Lui, che ha diretto alcuni dei film più costosi della storia - «Avatar: La via dell'Acqua», uscito nel 2022, è stato prodotto in 13 anni con 350 milioni di dollari - ci vede anche una risorsa per abbattere i costi e i tempi di questi colossal. Senza però dimenticare l'unicità dell'essere umano: «Siamo tutti AI generative. Siamo tutti grandi insiemi di dati di ogni esperienza che abbiamo avuto. L'IA generativa può darvi una bitmap e un'immagine, ma non può darvi un'emozione».

27 aprile 2024 ( modifica il 27 aprile 2024 | 08:24)