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Harry e Meghan si schierano a favore dell’aborto

La duchessa di Sussex, che ha avuto un aborto spontaneo avvenuto nel 2020, ha condiviso la sua reazione e quella di Harry alla notizia dell’annullamento della sentenza Roe vs. Wade negli Stati Uniti

Harry e Meghan si schierano a favore dell’aborto

Meghan Markle ha voluto esprimere il suo pensiero sull’aborto, raccontando la reazione avuta quando i telegiornali hanno annunciato l'annullamento della sentenza Roe vs. Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti. Il tema emoziona particolarmente la duchessa di Sussex, che ha dovuto affrontare nel luglio 2020 un aborto spontaneo, come ha raccontato lei stessa.

Meghan e Harry a favore dell'aborto

“C’è bisogno che gli uomini si facciano sentire da questo momento in poi perché ci sono decisioni che influenzano le relazioni, le famiglie”, ha detto Meghan Markle nell’intervista pubblicata lo scorso 29 giugno su Vogue, durante la quale si è schierata contro l’annullamento della sentenza Roe vs. Wade. “Possono prendere di mira le donne, ma le conseguenze hanno un impatto su tutti noi. Mio marito e io ne abbiamo parlato molto negli ultimi giorni. Anche lui è femminista”. La duchessa di Sussex ha dichiarato che lei e Harry hanno espresso la loro sorpresa alla notizia sulla sentenza con una reazione “gutturale”, di triste stupore, sottolineando l’impossibilità di rispondere immediatamente, a parole, di fronte a un fatto "così grave e inaspettato".

Secondo Meghan la Corte Suprema degli Stati Uniti avrebbe generato “un sentimento di disperazione”. L'ex attrice ha anche aggiunto: “Dobbiamo rimanere uniti e non stare a rimuginare. Dobbiamo metterci al lavoro”. Poi la duchessa ha accennato alla sua esperienza personale di aborto spontaneo, nel luglio del 2020: “So come ci si sente ad abortire, ne ho parlato pubblicamente. Più normalizziamo la discussione sulle cose che condizionano le nostre vite e i nostri corpi, più le persone comprenderanno quanto sia necessario avere protezione”.

Meghan ha anche aggiunto: “So cosa si prova ad avere una connessione diretta con qualcosa che sta crescendo dentro al tuo corpo. Ciò che accade con i nostri corpi è così profondamente personale, che può portare anche al silenzio e al pregiudizio, sebbene molti di noi affrontino crisi personali”. La duchessa di Sussex ha detto senza mezzi termini: “Quando si tratta di aborto è importante che siano le donne a scegliere. Si tratta della loro sicurezza fisica…di giustizia economica, di scelta individuale. Nessuno dovrebbe essere costretto a prendere una decisione che non vuole prendere e che è rischiosa per la sua vita. Che si tratti di una donna che non è pronta a fare una famiglia, o che si trova in una situazione impensabile, la scelta deve essere libera”.

È impossibile dimenticare le parole che Meghan Markle scrisse in un editoriale del New York Times, nel novembre 2020, a proposito del suo aborto spontaneo: “Dopo aver cambiato il pannolino [di Archie], ho sentito un forte crampo. Mi sono lasciata cadere a terra con lui tra le braccia, canticchiando una ninna nanna per tenerci calmi, la melodia allegra in netto contrasto con la sensazione che qualcosa non andasse bene. Sapevo, mentre stringevo il mio primogenito, che stavo perdendo il secondo” e ancora: “Perdere un figlio è un dolore insopportabile”.

La sentenza Roe vs. Wade

Nel 1969 la 21enne texana Norma Leah McCorvey, conosciuta con lo pseudonimo di Jane Roe, decise di non portare avanti la sua terza gravidanza. I problemi con alcol e droga, le violenze subite dal marito e la mancanza di lavoro la portarono a questa scelta difficile, ma allora il Texas prevedeva la possibilità di abortire solo in due casi: l’incesto o lo stupro. Ad aiutare Jane Roe a veder riconosciuto legalmente il suo diritto a non proseguire la gravidanza c'era un team di avvocatesse guidato da Sarah Weddington. Nel 1970 iniziò, così, lo storico processo che arrivò fino alla Corte Suprema e oppose la Roe all’avvocato Henry Menasco Wade, che rappresentava il Texas.

Wade si era già distinto nel processo contro l’assassino del presidente John F. Kennedy, Lee Harvey Oswald. La battaglia legale Roe vs. Wade divise gli Stati Uniti tra abortisti e antiabortisti. Nel 1973 giunse la storica sentenza: il riconoscimento del diritto all’aborto semplicemente per scelta. Lo scorso 24 giugno 2022, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la sentenza Roe vs. Wade giudicandola “clamorosamente sbagliata” perché basata “su un’argomentazione eccezionalmente debole e che ha avuto conseguenze negative…è arrivato il momento di tornare alla Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti del popolo”.

Così gli Stati Uniti si sono spaccati di nuovo su due fronti opposti, tra Stati, come il Texas o il Kentucky, che hanno vietato l’aborto e altri come la California o lo Stato di New York che hanno intenzione di aiutare le donne che vogliono abortire.

Alcune, come evidenziato anche da Meghan Markle durante l'intervita a Vogue, potranno permettersi di viaggiare da uno Stato all’altro per effettuare l’interruzione di gravidanza, ma altre potrebbero rivolgersi a persone senza scrupoli che metteranno in pericolo la salute e la vita delle donne e dei bambini, aumentando la percentuale degli aborti illegali.

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