Arco di trionfo (film 1948)

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Arco di trionfo
Charles Boyer e Ingrid Bergman in una scena del film
Titolo originaleArch of Triumph
Lingua originaleinglese, tedesco
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1948
Durata120 min
133 min (versione restaurata)
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico, sentimentale
RegiaLewis Milestone
SoggettoErich Maria Remarque
SceneggiaturaHarry Brown, Lewis Milestone
ProduttoreDavid Lewis
Otto Klement (associato)
Produttore esecutivoCharles Einfeld, David L. Loew (non accreditati)
Casa di produzioneArch of Triumph Inc. e Enterprise Productions
FotografiaRussell Metty
MontaggioW. Duncan Mansfield
Effetti specialiLouis Hopper
MusicheLouis Gruenberg
ScenografiaWilliam Cameron Menzies
William Flannery
Edward G. Boyle (arredam.)
CostumiMarion Herwood Keyes,
Edith Head (per I. Bergman)
TruccoGustaf Norin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Arco di trionfo (Arch of Triumph) è un film del 1948 diretto da Lewis Milestone, tratto dal romanzo omonimo di Erich Maria Remarque.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Tra la moltitudine di rifugiati che a Parigi cercano di sfuggire alla deportazione nazista della seconda guerra mondiale vi è pure il dottor Ravic, che sotto falso nome pratica illegalmente l'attività di medico. Salva una ragazza di nome Joan dal tentato suicidio dopo la morte improvvisa del suo uomo. S'innamorano, ma lui viene deportato in un campo di concentramento e lei diventa l'amante di un uomo benestante che può offrirle una vita lussuosa. Il dottore riesce però a tornare, ma per il loro amore ormai è troppo tardi.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dall'Arch of Triumph Inc. e Enterprise Productions.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito dalla United Artists, uscì nelle sale cinematografiche statunitensi nel marzo 1948 dopo una prima tenuta a Miami Beach, in Florida il 17 febbraio[1]. In Italia uscì nel dicembre dello stesso anno.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Dare un tono e un ritmo a questa materia non era facile. Un tono Milestone ha saputo spesso raggiungerlo, con sequenze vibranti d'una desolata tristezza, di sperduti presagi; ma è un ritmo interiore quello che manca a questo accuratissimo film. Le sue pagine salienti sono episodi ben scorciati, ben dosati, bene inquadrati; sono episodi da romanzo; ma non riescono a darci il romanzo. Vivono paralleli, o conseguenti; ma si avverte uno stacco troppo evidente fra l'uno e l'altro, uno stacco che talvolta rasenta il freddo di un meccanico susseguirsi o di un non meno meccanico riprendersi.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

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