Cresciute da bambine insieme, Jane Hartman e Antonia McGill sono assai diverse: intelligente, ma lamentosa e velleitaria la prima, oltre che affetta da goffaggine congenita; bella, un po' altezzosa e fortunata la seconda; in più una sorta di amore-odio, che le fa ostinare ad incontrarsi ad una festa annuale, in cui rievocano i tempi dei dispetti infantili, che Antonia infligge a Jane la quale, nonostante tutto, venera la compagna. Poi c'è stato Howard Nash, amore indiscusso di Jane, che l'altra invece ha sposato. Infine, particolare curioso, ambedue hanno senza saperlo in comune la stessa anziana analista che accoglie paziente le rispettive confessioni, valutando i comportamenti delle due clienti. Jane è la più viva, sopporta il fidanzato Norman (che con lei raggiunge l'eccitazione, solo se gli legge a letto qualche frase della scrittrice Murdoch); Antonia ha in Howard un marito traditore, oltre a un ragazzino petulante e sboccato. Tra episodi e personaggi bizzarri e gli incontri con la consulente le due donne rimuovono alla fine la radice delle proprie inquietudini. Per cui rinunciano alle sedute e agli sfoghi, congedano la professionista e si ritrovano in un affettuoso abbraccio in occasione della prossima festa. L'amicizia è un grande valore in assoluto, può essere più che salda e gratificante al di là degli aspetti caratteriali. Essa è sempre generosa, dona e non reclama e vale la pena di coltivarla.
Arguta, pungente, intrisa di humour irresistibile. Non mancano ironiche frecciate a personaggi reali e a costumi tipicamente britannici, volte ad arricchire quello che è soprattutto un brillante manuale di psicologia femminile. (Leonardo Autera, Il Corriere della Sera) Se la Kidron orchestra il suo duetto con un brillante mestiere che fa dimenticare i pochi soldi del budget, è soprattutto la scrittura di Marcy Kahan che per la sua esperienza teatrale sa giostrarsi molto bene nel gioco dei dialoghi a fare di "Antonia e Jane", ben incarnate dalle due interpreti, un divertimento di classe colto e autoironico, che si fa beffe di perbenismi e luoghi comuni. (Irene Bignardi, La Repubblica)
- PRESENTATO ALLA XLIX MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1992) NELLA SEZIONE 'FINESTRA SULLE IMMAGINI'.
Attore | Ruolo |
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Imelda Staunton | Jane Hartman |
Saskia Reeves | Antonia McGill |
Petricia Leventon | Rosa Gluberman |
Alfred Hoffman | Harry Rosenthal |
Maria Charles | Sylvia Pinker |
Sheila Allen | Tutor |
John Bennett | Zio Irwin Carlinsky |
Brenda Bruce | Terapista |
Lila Kaye | Madre di Jane |
Joe Absolom | Daniel Nash |
Richard Hope | Norman Beer, amante di Jane |
Bonnie Parker | Jane Giovane |
Alfred Marks | Zio Vladimir Hartman |
Bill Nighy | Howard Nash |