Elisabetta, Camilla, Kate. Sono state e continuano ad essere tante le donne nella vita di Carlo. Ma fra tutte, un ruolo speciale spetta alla principessa Anna – la royal princess come la ribattezzò la madre –, scelta nel giorno dell'incoronazione per ricoprire il ruolo di Gold Stick in Waiting, guardia del corpo del sovrano, in divisa e a cavallo al seguito della Gold State Coach nel corteo che da Westminster ha riportato i sovrani a Buckingham Palace. "Così si risolve il problema del mio vestito" ha dichiarato, con l'ironia che la contraddistingue, la sorella di Carlo in una recente intervista esclusiva alla testata canadese The National. Una scelta, quella di parlare al popolo canadese, non casuale, date le spinte repubblicane del Paese che la royal family cerca di contenere.

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Anna si dirige verso Westiminster Abbey.
JEFF J MITCHELL//Getty Images

Eccellente esempio di come si possa essere spare, "ruota di scorta", senza vivere il complesso di inferiorità del fratello minore, come è stato per Harry, Anna ha saputo più di tutti farsi custode dell'eredità di Elisabetta, interpretando il proprio ruolo senza rancori personali, sempre un passo indietro come il padre. Tanto più che ai tempi vigeva ancora nel Regno Unito la legge semisalica, che fece retrocedere Anna dietro ad Andrea e ad Edoardo nella successione al trono. In molti si chiedono che monarchia sarà quella di Carlo, anche se lo spirito ecumenico della cerimonia di incoronazione di oggi rivela già la sensibilità di un re consapevole delle differenze, delle divisioni e delle difficoltà di un Paese fiaccato dalla Brexit e della crisi, ma desideroso di farsi "difensore delle fedi" e non solo della fede protestante. In questo ruolo complesso e sfaccettato sarà al suo fianco Anna, amatissima da Filippo che la definiva "il vero maschio della famiglia" rispetto a Carlo, più sensibile, timido e schivo. E forse meno predestinato a regnare rispetto alla sorella, da molti considerata la vera erede di Elisabetta. Questo non ha impedito ai due fratelli di stringere un legame solido e affettuoso. Non è un caso che la principessa sia patrona di oltre 200 organizzazioni caritatevoli e abbia svolto circa 500 incarichi per conto della corte britannica.

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Anna scorta il corteo reale a cavallo e in divisa.
Stuart C. Wilson//Getty Images

Ad unirla ad Elisabetta anche la sua passione equestre, al punto che nel 1976 fu il primo membro della famiglia reale inglese a prendere parte ai Giochi olimpici di Montreal. Un fil rouge che sembra proseguire nella nipote Charlotte, che ai funerali della bisnonna esibì una spilla a forma di ferro di cavallo appartenuta ad Elisabetta e che già in diverse circostante è apparsa consapevole del proprio ruolo, nonostante la giovanissima età. Eleganza schiva e discreta, Anna ha seguito per tutta la vita alla lettera il leitmotiv della royal family "Never complain, never explain", evitando pettegolezzi e scandali, pur senza rinunciare alla propria felicità, come quando nel 1989 annunciò la separazione dal primo marito Mark Phillips, per convolare a nozze con il comandante della Royal Navy Timothy Laurence nel 1992. Per nessuno di loro due chiese un titolo nobiliare, né d'altro canto fece per i propri figli Peter e Zara, che divennero i primi nipoti di un sovrano britannico a non portare un titolo nobiliare, in quanto il padre non era titolato e aveva rifiutato il titolo di marchese che gli era stato offerto dalla regina.

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Anna ha sempre saputo stare un passo indietro rispetto al fratello Carlo, senza smettere di amarlo.
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E che dire del tentativo di rapimento di cui fu vittima il 20 marzo del 1974? La principessa e il marito stavano ritornando a Buckingham Palace dopo un evento di beneficenza al Pall Mall, quando la loro limousine fu costretta a fermarsi per colpa di una Ford Escort che intralciava il percorso. Il guidatore Ian Ball saltò fuori dalla vettura e incominciò a sparare in aria con una pistola. Successivamente ordinò ad Anna di uscire dalla macchina, richiesta alla quale lei rispose: "Assolutamente no!". Impavida, uscì dalla portiera opposta e, dopo una colluttazione tra Ball ed un passante, fu aiutata dal detective Peter Edmonds, che infine riuscì ad arrestare l'uomo. Un coraggio e una tempra che la dicono lunga sulla sua forza di carattere. Dio salvi il re, ma anche la royal princess, insostituibile spare.

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