Ammonite - Sopra un’onda del mare: recensione del film con Kate Winslet

Ammonite – Sopra un’onda del mare: recensione del film con Kate Winslet e Saoirse Ronan 

Due donne, due solitudini diverse ed un amore che salva e migliora. Francis Lee dirige Kate Winslet e Saoirse Ronan nel film Ammonite – Sopra un’onda del mare di cui vi presentiamo la recensione. Il regista de La terra di Dio – God’s Own Country (2017) con la sua nuova opera ci racconta una storia di due solitudini che si incontrano per rinascere. Il film narra in chiave romanzata le vicende della paleontologa, realmente esistita, Mary Anning. La pellicola, scritta dallo stesso Lee, entra pian piano nei sentimenti di due figure femminili forti ma allo stesso tempo tremendamente fragili e  solitarie in un racconto che pone lo sguardo sulla rinascita personale a partire dal ristoro della propria anima.

     Indice 

La trama di Ammonite – Sopra un’onda del mare 

Nel 1840, la paleontologa Mary Anning lavora da autodidatta sulla costa selvaggia e desolata di Lyme Regis, nell’Inghilterra meridionale. La sua giornata è scandita dal rumore delle onde del mare, dal cielo e dalla spiaggia su cui si siede per cercare ammoniti e ninnoli che poi rivende ai turisti. Ormai, il suo lavoro ha come unico obiettivo quello di sostentare sé stessa e la sua anziana madre. Approda a Lyme Regis il giovane turista Roderick Murchison che da subito rimane molto incuriosito dal lavoro di Mary. Al suo fianco, c’è la giovane, debole e triste moglie Charlotte. L’uomo deve partire per un viaggio di lavoro e affida Charlotte a Mary, in modo che la donna possa stare accanto a sua moglie, che si sta riprendendo da una dolorosa situazione.

Mary accetta l’ospite, pur non gradendo la sua presenza, in cambio di una consistente somma di denaro che può aiutarla a sostenere il suo lavoro e sua madre. Mary e Charlotte provengono da due mondi diversi, troppo lontani per comprendersi sin da subito. Inizialmente, Mary tiene in disparte quella giovane ragazza, limitandosi a scrutarla da lontano senza parlarle mai. Eppure, pian piano, Charlotte riesce ad entrare nel suo mondo, con delicatezza ed estrema forza. Le due donne si avvicineranno sempre di più e scopriranno un amore passionale, profondo ed intenso, destinato a stravolgere le loro vite. 

La vita sospesa di Mary – Ammonite – Sopra un’onda del mare, la recensione 

Mary vive una vita sospesa, caratterizzata da povertà, sacrifici e duro lavoro. Le sue mani sono rovinate e sporche di fango, alla ricerca continua di reperti. Nella sua quotidianità, non c’è spazio per il dialogo e per il contatto umano.  In quanto donna appartenente alla working class, i reperti di Mary Anning non vengono mai riconosciuti e così la donna sceglie di venderli ad uomini ricchi che non le danno mai il merito del lavoro conseguito. In Ammonite, Kate Winslet costruisce una figura femminile credibile, intelligente ma anche sorprendentemente fredda, rinchiusa in un corpo che sembra non lasciar trasparire nessun sentimento che prova. La sua Mary Anning conduce un’esistenza di solitudine e silenzio, rinchiusa in una bolla. Non c’è rabbia, frustrazione e amarezza nei suoi occhi, ma dedizione ed impegno

Ciò che la tiene in vita è la sua immensa passione per la scoperta. Il suo lavoro è ciò che, nonostante tutto, rallegra il suo animo. Francis Lee sceglie di rendere vivo, attraverso la sua regia, lo stato d’animo di Mary, ponendo uno sguardo minuzioso e trasparente sui suoi gesti, sul suo sguardo. In particolare pone l’accento sulle sue mani stremate da sudore e fatica. La narrazione segue, con attenzione, la vita sospesa di Mary, portando lo spettatore all’interno del suo mondo.

Ammonite - Sopra un’onda del mare,la recensione

Ammonite – Sopra un’onda del mare, See-Saw Films

Il dolore di Charlotte Ammonite – Sopra un’onda del mare, la recensione

Se la vita di Mary è come fosse in pausa, quella di Charlotte è in apnea. Quando lo spettatore incontra la giovane, la trova nell’ombra, alle spalle del marito Roderick. La sua esistenza è controllata e gestita dall’uomo. Non le è permesso esprimere emozioni, non le è permesso nemmeno soffrire come vorrebbe. Con credibilità e grande naturalezza, Saoirse Ronan ci consegna una figura femminile addolorata, rattristata, che fa i conti con una tragedia personale non ancora metabolizzata. 

Infatti, Charlotte ha da poco perso il bambino che portava in grembo. Il suo corpo è sfinito ed esausto, la sua mente è debole e gelida. Nessuno sembra voler ascoltare il suo dolore. Nessuno sembra voler alleviare le sofferenze cha la attanagliano. Quando Charlotte incontra Mary, cerca in lei un appiglio, un’occasione per fare ascoltare la sua voce, rimasta troppo a lungo intrappolata negli abissi del proprio corpo. Gli occhi di Mary e Charlotte, inizialmente, si incontrano e si analizzano a distanza. Eppure, le due donne sembrano leggere, ascoltare, afferrare e comprendere immediatamente l’una il dolore dell’altra.

La cura – Ammonite, la recensione

Quando Roderick affida Charlotte a Mary, la paleontologa finge di non interessarsi allo stato d’animo della giovane. Nonostante Charlotte provi ad instaurare un dialogo con Mary, la donna sembra volersi concentrare sul lavoro, sulla madre e sul non lasciarsi coinvolgere dalle emozioni. E così, ancora una volta, Charlotte resta ai margini della vita, posta in un angolo ad osservare. Francis Lee regala ad Ammonite delle profonde inquadrature, che immortalano i primi trasparenti momenti della costruzione del legame tra le due donne. Nelle prime scene sulla spiaggia, l’ampia ripresa ci mostra in modo evidente quanto Charlotte resti in disparte, mentre Mary lavora a riva. 

La salute di Charlotte si aggrava. Mary si prende cura della ragazza costantemente, in modo premuroso e dolce. Le permette di dormire nel suo letto, mentre lei si addormenta su di una sedia accanto a lei, proteggendola giorno e notte. La cura che Mary ha nei confronti di Charlotte, mostra finalmente la sua anima, tenuta fino ad ora sotto chiave. La presenza silenziosa ma tangibile di Mary permette a Charlotte di guarire in modo sorprendente. La ragazza si mostra grata per quell’affetto inaspettato che Mary le riserva. Quello rappresenta l’inizio del loro intenso legame d’amore.

Ammonite - Sopra un’onda del mare, la recensione

Ammonite – Sopra un’onda del mare, See-Saw Films photograph by Agatha A. Nitecka/RÅN studio

L’amore che lega due anime

Mary e Charlotte si innamorano. Vivono un amore che le libera da tutte le sovrastrutture che, sino a quel momento, le hanno soggiogate. La solitudine di Mary combacia con quella di Charlotte. La passione di Charlotte si mescola con quella di Mary. Le due donne sono due pezzi di puzzle che si incastrano in modo perfetto l’una nel corpo dell’altra. In Ammonite – Sopra un’onda del mare le scene d’amore sono una liberazione totale dalla sofferenza, dalla società, dal silenzio. 

Francis Lee sfrutta la metafora del mare per descrivere la vita di Mary e Charlotte. All’inizio del film, l’acqua sembra gelida e continuamente in tempesta, poi, quando Mary e Charlotte iniziano ad innamorarsi, diventa trasparente e calda. Le acque accolgono i due corpi finalmente liberi. La regia narra e descrive un amore che cura l’anima di due donne e le rende più forti insieme. 

Ammonite – Sopra un’onda del mare, la recensione

La pellicola in costume è resa solida e credibile grazie alle interpretazioni di Kate Winslet e Saoirse Ronan. Le due attrici portano avanti l’intera narrazione di Ammonite con realismo, tecnica e tenacia completando così il quadro di Francis Lee, incisivo e significativo. Due donne sole riescono insieme ad uscire fuori dai loro gusci e così Ammonite diventa un inno al coraggio e all’amore salvifico. 

La fotografia, così come la cura nel rappresentare quei dettagli che ci riportano al 1840, ci trasporta con efficacia in un tempo lontano. A prendersi la scena spesso è il silenzio che in alcuni momenti della visione può risultare “pesante” da sopportare. Eppure, quel silenzio ci catapulta nei corpi di Mary e Charlotte, permettendoci di vivere la loro angoscia ed il loro bisogno di uscire fuori dalle loro gabbie emotive. Ammonite è sicuramente un film ben riuscito che, però, poteva sicuramente osare di più nei dialoghi e nel finale (non del tutto esaustivo). Nonostante ciò, Lee, Winset e Ronan trasmettono tutti i sentimenti senza tempo dell’anima. 

Caricamento...

Ammonite - Sopra un'onda del mare

Voto - 7

7

Lati positivi

  • La trama è realistica ed incisiva
  • Le interpretazioni di Kate Winslet e Saoirse Ronan sono intense e ben riuscite
  • La regia e la fotografia costruiscono metafore efficaci

Lati negativi

  • I troppi silenzi all'interno delle scene appesantiscono la narrazione
  • Il finale aveva bisogno di osare di più per rendere il film godibile fino alla fine

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *