Confindustria, sfida all’ultimo voto: Gozzi verso l’alleanza con Orsini - Il Secolo XIX
Il retroscena

Confindustria, sfida all’ultimo voto: Gozzi verso l’alleanza con Orsini

A 48 ore dal Consiglio generale si compatta lo schieramento contrapposto a Edoardo Garrone

Simone Gallotti
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Antonio Gozzi

 

Genova – La manovra di avvicinamento non è solamente iniziata «ma adesso poggia su solide basi» come confida una fonte. Emanuele Orsini e Antonio Gozzi sono sempre più vicini, praticamente alleati nella corsa al vertice di Confindustria. L’obiettivo è sommare i consensi per battere Edoardo Garrone, il presidente del Sole 24 Ore, l’altro candidato alla guida degli industriali italiani.

Orsini, ad di Sistem Costruzioni e di Tino Prosciutti e vice presidente uscente degli imprenditori, è pronto ad arruolare le truppe che avevano garantito il sostegno a Gozzi, poi escluso per non essere riuscito a raccogliere un numero di firme sufficiente alla sua candidatura.

«C’è forte sintonia tra i due imprenditori» spiega una fonte, nel tentativo di definire l’allineamento strategico che ha avvicinato - e sta propiziando un patto - tra Gozzi e Orsini. Non c’è una firma vera e propria sull’alleanza, quanto una «condivisione di temi» e «visione» sul futuro di Confindustria. Significa che il programma sarà condiviso da Orsini e Gozzi e dai sostenitori. Ecco, è questa la parte più delicata. Perché oltre ai due leader, quando bisognerà contare i voti, sarà necessario capire chi tra le truppe di Gozzi aderirà allo schieramento anti-Garrone. «Territori e categorie che avevano sostenuto il numero uno di Duferco, sono d’accordo sul ruolo forte anche a livello europeo che dovrà avere la Confindustria del futuro» spiega un’altra fonte.

Semplificando: gli imprenditori hanno un atteggiamento scettico su alcune politiche europee legate al rapporto tra industria e svolta green. Troppo sostenibile sul fronte ambientale, ma poco su quello economico. Questo è uno dei punti di partenza di un accodo sempre più vicino che i due però smentiscono. Orsini si sente in vantaggio sulla conta dei consensi e Gozzi non vuole esporsi.

C’è una scelta che però le fonti vicine ai due imprenditori, vogliono sottolineare: Gozzi non ha chiesto di far parte della squadra di Orsini in caso di vittoria e quindi non dovrebbe entrare nella governance di Confindustria se il risultato che uscirà dal consiglio generale del 4 aprile dovesse essere quello auspicato dai due imprenditori.

Il testa a testa, però, continua. Garrone ha incassato il sostegno di Assolombarda, del Piemonte e di Genova, come raccontato dal Secolo XIX nei giorni scorsi.

Martedì invece si pronunciano le associazioni di Brescia, Bergamo e Pordenone. Già dagli schieramenti si capirà se il patto Orsini-Gozzi sarà decisivo per la vittoria finale. Poi il nuovo presidente dovrà lavorare per ricucire le spaccature dell’associazione.

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