Alice attraverso lo specchio: lezione e messaggio del film sequel di Alice in Wonderland
Non c'è più Tim Burton alla regia, ma Alice attraverso lo specchio non è meno visivamente spettacolare del precedente. E tenta anche di insegnare qualcosa ai più giovani.
L'enorme successo di Alice in Wonderland. non poteva non generare un sequel. Oltre al fatto che Lewis Carroll l'avesse effettivamente scritto un sequel di Alice nel paese delle meraviglie. Alice attraverso lo specchio ci riporta in quel mondo fantastico che da Tim Burton è passato sotto la direzione di James Bobin. Ma Alice è sempre Alice, l'australiana Mia Wasikowska nata a Camberra il 14 ottobre del 1989. La giovane attrice ha bruciato le tappe costruendosi una carriera invidiabile ma meritata, tutta basata sul talento e sulla perseveranza, e l'evoluzione del suo personaggio non è così distante da lei. "Alice è la capitana della sua nave, ha viaggiato il mondo per due anni e ora ha una grande consapevolezza di se stessa e di cosa può arrivare a fare", ha raccontato Mia Wasikowska all'uscita del film nei cinema, "e nonostante al suo ritorno le aspettative su di lei siano basse, riesce comunque a onorare quel senso di sé che ora le appartiene e tenere a mente che vale molto di più di quanto le altre persone pensino di lei".
Alice attraverso lo specchio pone inoltre un'altra domanda: il Tempo, che a differenza del libro è un vero e proprio personaggio nel film, è un villano che ci deruba di momenti di vita o è un benefattore che ci ricorda di dare significato a ogni singolo momento di vita? La risposta è drastica e semplice: è entrambe le cose. Alice è infuriata con il Tempo perché le ha portato via suo padre, ma nel corso della storia capisce che quel signore interpretato da Sacha Baron Cohen, tanto toglie e tanto dà. La vera lezione su questo tema che il ilm vuole dare, è quella di ricordarsi che il Tempo c'è e che più si apprezza e si valorizza il momento presente che si sta vivendo, meno rimpianti si avranno in futuro.
