Ali G - Film (2002) | il Davinotti

Ali G - Film (2002)

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Ecco una dimostrazione di come poter sfruttare idee vecchie rivitalizzandole positivamente quasi solo grazie a un protagonista azzeccato. Ali G (ovvero Sacha Baron Cohen), un finto rapper bianco che imperversa da anni sulle TV inglesi con la sua comicità demenziale, è innegabilmente simpatico e, anche se alcune delle gag cui ricorre sono imbarazzanti per vetustà o squallore, funziona quasi sempre. Umorismo greve, spesso grevissimo, ma fatto proprio con una misura e un tono insoliti. Ali G sa prendere nettamente le distanze da certa comicità nera alla Damon Wayans, troppo urlata e caotica: dosa bene i suoi interventi, sa quando il silenzio può funzionare meglio di cento parole, sa trovare battute...Leggi tutto argute e politicamente scorrette (notevole la tirata contro Harry Potter sui titoli di coda) inserendole al momento giusto (non per niente è sua anche la sceneggiatura). Mark Mylod lo dirige discretamente, tenendo alto il ritmo almeno fino a venti minuti dalla fine, quando il film perde colpi per condurci a un epilogo esotico banale in una Giamaica vista ovviamente come paradisiaca oasi di belle donne e marijuana. Certo, la storia del disoccupato scemo che viene promosso in parlamento per far breccia sull'elettorato più giovane facendogli provocare danni d’ogni tipo sa di stantio. Invece è una buona base su cui innestare una comicità anarchica, efficacemente goliardica. Esilaranti gli split screen improvvisi con Ali G che sulla destra, seduto, fa le sue osservazioni sulle scene “in onda” nel film. Il doppiaggio italiano (Ali G è Pino Insegno) fa bene ciò che può.

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Fabbiu 17/02/07 19:48 - 2142 commenti

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Il film è divertentissimo e può piacere tantissimo sia a chi ama il cinema demenziale moderno che a chi è molto vicino alla cultura dell'hip hop americano/inglese. La comicità infatti fa perno su una sorta di rapper disoccupato con i suoi classici problemi di quartiere. Battute fantastiche, scene scandalosamente comiche (il sogno di Ali all'inizio fa morire dalle risate). Si ricorre spesso ad un intrattenimento tramite coprolalia che funziona molto bene. Certo, rimane pur sempre un film per ragazzi.

Puppigallo 4/03/07 10:30 - 5266 commenti

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Un tentativo quasi riuscito di comico-demenziale. Il protagonista è bravo, col suo “Respect” e l’atteggiamento da "gran figo". Ma purtroppo il percorso di questa pellicola è disseminato di boiate come un campo minato. Ti esplodono in faccia all’improvviso, facendoti cadere le braccia. Ma c’è del buono: il sogno assurdo; quando si leva il cappello; il cieco lucidatore; un po' tutta la campagna elettorale; la selezione delle immigrate; come si presenta in parlamento...). Un'occhiata la merita.

G.Godardi 8/04/07 18:59 - 950 commenti

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Prima incursione cinematografica di S.B.Cohen. E' un film demenzialotto sulla scia dei ZAZ ma solo sul loro versante più superficiale, quello delle allusioni e doppi sensi, quando ce ne sono. Altrimenti è una comicità scurrile, volgarotta e spinta, più che politicamente scorretta come si vorrebbe, almeno nelle intenzioni. Prevedibile e risaputo quando descrive la cultura hip hop, molto più arguto e godibile quando si addentra nei versanti di satira politica (infatti Borat perseguirà tale rotta). La parte finale è un omaggio al demenziale anni 80. Si ride.

Magnetti 2/04/10 09:35 - 1103 commenti

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Sacha Baron Cohen è un comico fuori dai canoni, in grado di offrire al suo settore qualcosa di nuovo e personale. In Borat ha fatto molto bene (usando un linguaggio più adatto per piacere un pubblico più vasto, anche internazionale) mentre con Ali G ha pestato troppo sull'acceleratore della sperimentazione (mi si passi il termine) e non ha riscontrato appieno il mio gusto eccezion fatta per i costumi, per le Renault 5 taroccate e per i sogni da gangster-trombarolo. Interessante, spiazzante ma anche una tremenda boiata. Ottimo il difficile lavoro svolto dai doppiatori.

Xamini 13/01/11 18:27 - 1252 commenti

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In quanto comico, acquista valore in particolare sulle gag che tentano di fare culto e, pertanto, di farsi ricordare. Il registro è più demenziale che altro, di quel genere che non rientra precisamente nei miei canoni. Nondimeno lo sguardo lo merita, proprio per la particolarità che l'autore farà poi esplodere il Borat.

Rullo 5/07/12 19:25 - 388 commenti

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Il primo lungometraggio per Sacha Baron Cohen, geniale interprete di personaggi piuttosto strampalati che dopo questo Ali G avrà una carriera coi fiocchi. Si inizia subito con Compton, rap e gangster ispanici che si affrontano per il proprio territorio. In realtà l'ambientazione è quella della periferia inglese dove ad affrontarsi non sono i bruti spagnoli ma degli strampalati gangster poco spaventosi. La recitazione la fa da padrone, con attori molto ispirati e certe volte davvero divertenti. Da vedersi assolutamente in lingua originale.

Zio bacco 7/10/14 17:28 - 240 commenti

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La comicità è demenziale e la celebrazione dell'inetto non è un tema originale, ma alcune scene strappano qualche risata. Ali G nel film è un perfetto idiota, ma il suo collaudato impiego funge da buon riempitivo, malgrado la trama striminzita. Battute grevi e scurrili, però non mancano momenti di pausa e i siparietti di commento sul film sono una mossa azzeccata. Esordio per Baron Cohen, che non mi ha convinto in Borat. Non è certo un bel film, ma nella sua mediocrità qualcosa lascia intravedere.

Taxius 25/08/18 15:25 - 1656 commenti

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Simpatico e divertente esordio cinematografico per Sacha Baron Cohen che con Ali G mette in mostra una serie infinita di gag demenziali e molto volgari. L'ambientazione è quella della periferia londinese, popolata da bande rivali e povera gente minacciata dai soliti politici corrotti e senza scrupoli. L'unica critica che si può fare a Ali G è quella di essere un po' ripetitivo, pur non annoiando mai. Solo per gli amanti del genere.

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