In realtà la notizia non è affatto nuova, già in precedenza era stato comunicato il rinnovo del contratto alla guida del franchise di Star Trek per Alex Kurtzman. Si parlava già di un prolungamento dello stesso contratto ad ulteriori 5 anni portando lo stesso produttore alla guida del Franchise fino al 2026/27. Quel che scopriamo di nuovo, da parte dei siti internet in prima linea negli States riguardo Star Trek – Trekmovie e Trekcore -, sono le cifre e alcune indiscrezioni riguardanti il futuro del Franchise. Indiscrezioni rilasciate dallo stesso Alex Kurtzman.
Alex Kurtzman: a quanto il suo contratto in soldoni?
Molti lo davano per licenziato già all’uscita della prima stagione di Star Trek Discovery, altri siti internet – molto discutibili – lo danno per spacciato ogni 6 mesi con notizie Click-Baiting, create ad hoc per aumentare i malumori della rete e alimentare le speranze degli Heaters. Una sorta di “buttiamola in caciara”, che magari la notizia diffamatrice può influire sulle sorti del franchise e dello stesso produttore.
La realtà è ben diversa, che siate o meno daccordo: Alex Kurtzman piace a Paramount, e piace così tanto che la casa detentrice del Franchise di Star Trek, ha deciso di mantenerlo alla guida fino al 2026, aggiungendo ulteriori 5 anni al suo contratto già esistente con una cifra non indifferente: parliamo di ben 160 milioni di dollari.
Come dicevamo prima, l’accordo lo terrà alla guida del franchise almeno fino al 2026. Sottolineo la parola almeno. Se i piani andranno come Paramount pronostica, non è detto che lo stesso non venga ulteriormente confermato per ulteriori anni dalla casa produttrice, accordi economici permettendo.
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Ma se Kurtzman non piace ai fan, come mai Paramount continua a tenerlo alla guida?
Beh, qui si apre una discussione molto complicata. Prima di tutto bisogna vedere a quanti fan lo stesso produttore effettivamente non piace. Ricordiamo un vecchio detto: “gli alberi che cadono fanno più rumore di quelli che crescono” e sui social di alberi che cadono ce n’è sono assai. Questo lo si può riscontrare con molte altre notizie di attualità che fanno apparire negazionisti, o altri, molto più numerosi di quel che si pensi – purtroppo la rete Internet tende ad amplificare i messaggi negativi -.
Detto questo, e mettendo per un attimo il discorso fandom da parte, bisogna capire il ragionamento di Paramount. Ed è inutile ciurlare nel manico, Paramount, come normale che sia, pensa esclusivamente a fare profitto cercando di far si che il suo prodotto venga visto dai molti, e poi anche venduto. E a quanto pare Alex Kurtzman il suo dovere per Paramount lo fa e anche molto bene.
L’amministratore delegato di CBS George Cheeks ha così dichiarato riguardo a Kurtzman e la sua casa produttrice Secret Hideout:
Alex Kurtzman e i “suoi detrattori”
Tralasciando ancora, altre notizie che giravano in rete poco tempo fa riguardo i “bassissimi” ascolti di Star Trek: Discovery sulla TV via cavo di CBS . . .
Piccola parentesi: come le migliori notizie detrattrici, le stesse hanno distorto i dati per avvalorare le loro tesi, omettendo un particolare importante. Quale? Non veniva consideravano il fatto che questi ascolti "bassi" erano inerenti alla trasmissione della prima stagione di Star Trek: Discovery, in chiaro nel 2020, negli Stati Uniti. Se lo dichiaravano, facevano passare questo dettaglio importante in sordina. Ricordiamo che la stagione 1 è stata pubblicata nel 2017 su CBS all Access e Netflix e che i fan, e non, l'avevano ormai vista e rivista. Specifichiamo anche che i dati di ascolto della prima stagione in chiaro, non sono affatto male considerando gli standard attuali, dove la proposta di contenuti e canali negli ultimi anni, possiamo definirla quintuplicata.
. . . dobbiamo sottolineare che il Franchise di Star Trek è il prodotto “ammiraglio” che tiene a galla gli abbonamenti di CBS all Access negli stati uniti, ora divenuto Paramount +. E lo scopo di Paramount è proprio questo, tenere attivi il più abbonamenti possibile nel corso degli anni. Ecco perché la stessa casa produttrice punta ad avere almeno un titolo di Star Trek attivo lungo il corso dell’anno, giusto per far si che le persone non disdicano gli abbonamenti. E in questo discorso subentra Kurtzman che a quanto pare sta riuscendo nella sua impresa.
David Stapf il presidente di CBS Studios ha affermato:
Detto questo significa che i fan, e utenti, ai quali piace la produzione delle nuove serie, sono più di quanto in realtà non appaia ai nostri occhi; alternativa, permettetemi il francesismo, col cavolo che Alex Kurtzman avrebbe ricevuto un estensione contrattuale e tutti questi elogi.
Possiamo poi aprire una parentesi enorme su quel che Kurtzman stia facendo al franchise, del fatto che per molti quel che vien prodotto non sia Trek, ma anche qui si aprirebbe un mondo sul cosa sia o meno Trek, e nel corso degli anni, sopratutto da quando esiste Extra Trek, ho scoperto che ciò “che è Star Trek…” sta negli occhi di chi guarda…
Il futuro di Star Trek Per Alex Kurtzman dopo la sua conferma del contratto
Intervistato dal New York Times Kurtzman ha risposto ad alcune domande che rivelano quel che potrà in futuro accadere al franchise:
Tuttavia, riguardo al spingersi molto più in la con in confini, il presidente di CBS Studios ha dichiarato:
Si è parlato poi di altri progetti in ballo per il futuro del franchise, nulla ancora di definito solo ipotesi che è inutile al momento vagliare o immaginare da pure dichiarazioni. In rete leggerete ancora notizie riguardanti una serie dedicata a Worf, tuttavia cari “Worfiani” mettetevi il cuore in pace, al momento non c’è nulla all’orizzonte, se non una scrittura di uno Short Trek dedicato al Klingon più “amato” di sempre, che non c’entra ben che nulla con quello che lo stesso Michel Dorn aveva per la testa riguardo una sua serie, ma di questo in caso parleremo in un altro articolo.
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