Ipazia d'Alessandria: biografia e scoperte | Studenti.it

Ipazia d'Alessandria: biografia e scoperte

Ipazia di Alessandria, filosofa vissuta nell'antica Grecia, astronoma e matematica, rappresentante della filosofia neo-platonica: biografia e scoperte
Ipazia d'Alessandria: biografia e scoperte
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1Chi è Ipazia d'Alessandria?

Ritratto di Ipazia d'Alessandria (375-415 d.C.): matematica e filosofa greca
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Ipazia è stata una matematica e una filosofa della Grecia antica, tra i maggiori esponenti della scuola neoplatonica. È una figura di fondamentale importanza nella storia del pensiero antico, simbolo dell'erudizione femminile in un'epoca dominata dagli uomini e rappresentante di un ponte cruciale tra le culture greca e romana. 

Ipazia nasce ad Alessandria d’Egitto, la città fondata da Alessandro Magno nel 332-331 a.C. e conosciuta come una delle capitali culturali del mondo antico. Città dell’Impero romano d’Oriente, Alessandria è famosa per il Museion o Museo, un'accademia equiparabile a una moderna università, e per la biblioteca, intorno alla quale si sviluppa la scuola alessandrina, rinomata e all’avanguardia, soprattutto in ambito medico e filosofico.   

L’antica metropoli è governata da un prefetto incaricato direttamente dall’imperatore di Costantinopoli, ma di fatto il potere è diviso in due: da un lato il governatore ufficiale, dall’altro il vescovo cristiano che presiede la diocesi. Dopo l’editto di Costantinopoli, la realtà multietnica come Alessandria viene lentamente sgretolata: il potere del vescovo si fa più forte e vengono tollerate, se non addirittura autorizzate, azioni di saccheggio e distruzione a danno delle altre comunità religiose.   

2La matematica una tradizione di famiglia

Insegnamento di Ipazia ad Alessandria d'Egitto
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Ipazia, la prima matematica donna della quale si hanno notizie certe, è essa stessa figlia di un matematico, Teone, membro del famoso Museo. Suo padre contribuisce a preservare e diffondere l'opera più famosa di Euclide, pubblicando un'edizione de Gli elementi, cura inoltre un'edizione commentata dell'Almagesto e delle Tavole manuali di Tolomeo. 

Ipazia eredita il lavoro paterno, teso a conservare l'eredità matematica e culturale greca in una fase storica molto delicata, caratterizzata da tensioni religiosi sempre più forti. Il suo contributo pare sia originale e audace: riprende gli studi iniziati ma lo fa esplorando aree più vaste e argomenti più complessi. Succede al padre nel ruolo in insegnante al Museo e dopo qualche anno assume la direzione della scuola neoplatonica

3Una rinascita culturale

La statua di Ipazia realizzata da Odoardo Tabacchi
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La studiosa, conosciuta e rispettata come una fra i migliori matematici e astronomi conosciuti, è membro della scuola filosofica alessandrina, che rappresenta la terza fase del cosiddetto neoplatonismo

Il neoplatonismo è una corrente di pensiero che esplora la realtà basandosi sulle conoscenze e i valori della tradizione classica, riprendendo le concezioni del platonismo ma accostandolo alle esperienze religiose contemporanee. Di fatto si affievolisce l’interesse metafisico che caratterizza altre scuole di pensiero e si accentua l’interesse verso gli studi matematici e naturalistici.

Rispetto al metodo paterno, Ipazia rinnova il modo di indagare la conoscenza e di trasmetterla: oltre che insegnante, diventa un'oratrice apprezzata e conosciuta, cui viene concesso di parlare a folle di studenti

Tutto questo in un'epoca nella quale alle donne sono riconosciuti pochissimi diritti. Ipazia dedica la propria vita allo studio, scegliendo di non sposarsi per poter praticare l'insegnamento

4Fine di un’epoca

Tempio del Serapeo
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Il conflitto che serpeggia per la città fra cristiani, ebrei e pagani si fa più drammatico. Il vescovo Teofilo fa demolire diversi templi pagani, fra i quali nel 391 il Serapeum, il tempio dedicato al dio greco-egizio Serapide, dove sono conservati alcuni dei libri della famosa biblioteca. Ma sembra che Teofilo agisca in base a esigenze di stato e non in base a convinzioni personali, dato che sembra essere in contatto con Sinesio ed essere ammiratore (se non addirittura allievo secondo alcune fonti) di Ipazia.  

Alla morte di Teofilo, il nuovo vescovo è suo nipote Cirillo, che cambia totalmente politica: il suo governo mira a fare di Alessandria un principato e inizia una persecuzione sistematica di tutte le minoranze religiose.  

Il nuovo prefetto di Alessandria è il governatore Oreste, che pur professandosi cristiano non vede di buon occhio le azioni del vescovo e mantiene ottimi rapporti con l’élite pagana della città, in particolar modo con i suoi esponenti culturali, fra cui Ipazia.  

5La morte di Ipazia

Il vescovo invia le sue milizie private contro le sinagoghe e le case degli ebrei, costringendoli a lasciare la città, ma il prefetto prende provvedimenti e protesta formalmente a Costantinopoli per l’abuso commesso dal vescovo. 

La reazione dei monaci fedeli è immediata: durante un corteo Oreste viene a sua volta aggredito da tale Ammonio, un monaco, che lo ferisce alla testa scagliando delle pietre. Il monaco viene catturato e ucciso sotto tortura, ma Cirillo, invece di condannarne la memoria, depone i resti in una chiesa e fa celebrare il rito riservato ai martiri. 

Nel 414, forse su richiesta della comunità ebraica, Oreste fa arrestare e torturare pubblicamente Ierace, uno dei principali sostenitori di Cirillo, inasprendo ulteriormente il clima politico. 

5.1Ipazia, vittima predestinata

Uccisione di Ipazia nel 415 d. C. per mano dei seguaci del patriarca di Alessandria Cirillo
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Ipazia, donna e intellettuale, non può sfuggire al clima di terrore instaurato. Fa parte della classe intellettuale custode del sapere classico e di fede pagana, è una degli studiosi più vicini al prefetto e, anche se a torto, viene ritenuta dai fanatici l’istigatrice culturale delle azioni politiche ai danni del vescovo

La sua tragica fine è nota: un gruppo di cristiani la blocca per strada tirandola giù dal carro sul quale sta viaggiando, sembra che sia stata trascinata in chiesa, spogliata dei vestiti e colpita fino alla morte o, secondo altre versioni, scorticata. Il corpo fatto a pezzi e i resti bruciati. 

Non è certo vi sia il coinvolgimento diretto di Cirillo ma l'azione del gruppo di assassini è stato favorito e in qualche modo autorizzato dalle scelte politiche del nuovo vescovo. Le indagini non vengono portate a termine e l’unica cosa che il prefetto Oreste riesce a ottenere è la riduzione del numero e del raggio di azione dei parabolani, i monaci guerrieri seguaci del vescovo e probabili autori dell’omicidio. 

Nei secoli la sua figura diventa un simbolo del femminismo in quanto donna e una martire della libertà di pensiero in quanto vittima di intolleranza religiosa e ignoranza. 

6Opere di Ipazia

Scrive varie opere di matematica e astronomia, oltre che di filosofia neoplatonica, tutte andate perdute, anche se secondo alcuni storici sia possibile che frammenti dei suoi scritti siano stati inglobati senza citare l'autrice in opere di studiosi venuti dopo. Ci sono prove che sia autrice almeno di: 

  • un'edizione commentata de Le coniche, opera principale di Apollonio di Pergamo sulla geometria con un’analisi matematica delle sezioni del cono, un’edizione commentata degli Aritmetica, il trattato in più volumi di Diofanto di Alessandria, noto come il padre dell'algebra, dove sviluppa soluzioni alternative a vecchi problemi e ne formulò di nuovi;
  • una tavola astronomica, probabile rivisitazione di quella che il padre inserisce nel suo studio su l'Almagesto di Tolomeo.
    Domande & Risposte
  • Cosa ha inventato Ipazia?

    Un areometro e un astrolabio piano che serve a calcolare il tempo.

  • Dove è nata Ipazia?

    Ad Alessandria d'Egitto.

  • Quando è nata Ipazia?

    Tra il 355 ed il 370 d.C.