Francesco IV d'Austria-Este

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Francesco IV d'Austria-Este
Francesco IV d'Austria-Este ritratto di Adeodato Malatesta nel 1831, Palazzo Ducale di Modena.
Duca di Modena e Reggio
Stemma
Stemma
In carica15 luglio 1814 –
21 gennaio 1846
Predecessoretitolo ripristinato
Ercole III (nel 1796)
SuccessoreFrancesco V
Duca di Massa e Principe di Carrara
In carica14 novembre 1829 –
21 gennaio 1846
PredecessoreMaria Beatrice
SuccessoreFrancesco V
Nome completoFrancesco Giuseppe Carlo Ambrogio Stanislao d'Austria-Este
Altri titoliArciduca d'Austria-Este
Principe Reale d'Ungheria e Boemia

Duca della Mirandola
Marchese di Concordia
Signore di Carpi
NascitaMilano, 6 ottobre 1779
MorteModena, 21 gennaio 1846 (66 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di San Vincenzo, Modena
DinastiaAustria-Este
PadreFerdinando d'Asburgo-Lorena
MadreMaria Beatrice d'Este
ConsorteMaria Beatrice di Savoia
FigliMaria Teresa
Francesco
Ferdinando
Maria Beatrice
ReligioneCattolicesimo

Francesco Giuseppe Carlo Ambrogio Stanislao d'Austria-Este (Milano, 6 ottobre 1779Modena, 21 gennaio 1846) fu, con il nome di Francesco IV, duca di Modena e Reggio (dal 1814), duca di Massa e principe di Carrara (dal 1829), arciduca Austria-Este, principe reale di Ungheria e Boemia, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Francesco in tenera età ritratto nel 1777 insieme alla sorella Maria Leopoldina.

Suo padre era l'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Lorena, duca di Brisgovia; sua madre era Maria Beatrice d'Este, duchessa di Massa e principessa di Carrara, titoli ereditati dalla propria madre Maria Teresa Cybo-Malaspina, nonché ultima esponente della casa d'Este, sia pure impossibilitata ad ereditare in vigenza, negli Stati Estensi, della legge salica.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Malvasi, medaglia di Francesco IV e Maria Beatrice di Savoia, 1819, raccolte del Museo del Risorgimento di Modena.
Il Foro boario con le arcate aperte (Il Mondo illustrato, 1848).

Nel 1812 Francesco sposò la principessa Maria Beatrice di Savoia (1792-1840), figlia del re Vittorio Emanuele I di Sardegna e sua nipote, in quanto figlia della sorella Maria Teresa Giovanna (1773-1832). Francesco riteneva che la dinastia dei Savoia non seguisse la legge salica e perciò Maria Beatrice potesse succedere al padre o agli zii ormai anziani: il regno di Sardegna unito ai ducati che Francesco stava per ereditare avrebbe formato lo stato più potente dell'Italia settentrionale, in grado di aggregarne altri minori, se il desiderio di unità e indipendenza che circolava per l'Italia non si fosse indirizzato verso la repubblica come, invece, auspicava Mazzini. Maria Beatrice acconsentì piangendo al matrimonio con lo zio, come ricorda il diario della sua "camerista", Monica Borron.[1]

Avversione alla Carboneria[modifica | modifica wikitesto]

Francesco d'Austria-Este, duca di Modena e Reggio.

Fortemente cattolico, aveva in forte odio le sette segrete: contro di essa emise, a poca distanza uno dall'altro, due editti, il secondo dei quali aggravava le pene previste dal primo. Nel 1820 il Tribunale di Stato di Rubiera processò quarantasette persone accusate di Carboneria, condannandole a varie pene; due furono le condanne a morte. Il duca, al quale spettava la convalida delle sentenze e che dimostrava generalmente clemenza, ne confermò alcune, per altre ridusse la pena inflitta e confermò delle due condanne a morte solo quella nei confronti di don Giuseppe Andreoli, decapitato poco dopo a Rubiera perché il suo stato di sacerdote, secondo il duca, aggravava il reato: egli, difatti, sosteneva la possibilità di conciliare la religione cattolica con le ideologie risorgimentali.

Poiché vari studenti si mostravano sostenitori delle nuove idee, impose che gli universitari risiedessero in collegi che sorsero numerosi; si impegnò a far ridurre il numero degli studenti in giurisprudenza, giudicandoli pericolosi per le sorti del ducato e inutilmente in numero troppo elevato per le reali necessità.

Politica agraria[modifica | modifica wikitesto]

Per lo stesso motivo, contrariamente a quanto avveniva in Europa, non favorì il nascere di nuove industrie[senza fonte], rivolgendo piuttosto le sue cure all'agricoltura, i cui lavoratori erano più fedeli alla monarchia.

Nel 1834 fece costruire a Modena il grandioso Foro boario per il mercato del bestiame "a onore e comodo dei fedeli agricoltori", che però non gradirono e il fabbricato rimase vuoto. I grandi portici vennero chiusi e i locali ricavati adibiti a vari usi; oggi sono sede della facoltà di economia dell'Università.

A giudicare dalle cronache redatte dagli avversari politici (in particolare esponenti del Risorgimento), Francesco IV usò nel suo governo un'impronta dittatoriale e sanguinaria. Ad esempio, il libro Ciro Menotti e i suoi compagni, scritto dall'ufficiale garibaldino Taddeo Grandi, modenese, edito nel 1880 (dalla tipografia Azzoguidi di Modena e di cui una copia è conservata presso la biblioteca del museo mazziniano di Genova), riporta gli atti di atrocità commessi dalla polizia del Ducato, al cui comando vi era proprio Francesco IV.

Rapporti con Ciro Menotti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Moti del 1830-1831.
Geminiano Vincenzi, Ciro Menotti al supplizio, litografia, raccolte del Museo del Risorgimento di Modena.

Ciro Menotti stesso morì sulla forca in seguito a un mai ben dimostrato tentativo di insurrezione ai danni del Duca. Se la vicenda di Ciro Menotti non è mai stata chiarita con certezza,certo è che il Menotti e il duca si conoscevano e forse fra i due erano intervenuti accordi politici: Francesco IV condivideva il progetto menottiano di pervenire all'unità d'Italia attraverso moti coordinati in diverse città, nella speranza di essere lui il futuro sovrano d'Italia.

Certamente egli pensava a un regno dell'Italia settentrionale fino alla Toscana, eppure non si capisce come mai il duca, che sapeva del progetto di Ciro Menotti, non l'abbia fatto arrestare prima: la versione più accreditata è che il duca abbia in un primo tempo favorito e appoggiato la rivolta, conoscendone anche la data, ma che un intervento dell'Austria gli fece cambiare idea e programmi.[senza fonte]

A questo punto, il 3 febbraio 1831, Menotti, temendo di essere arrestato, anticipò i tempi. Francesco IV, informato, fece circondare dalle sue guardie la casa di Menotti, ove si stava svolgendo una riunione di una quarantina di congiurati; vennero sparati alcuni colpi e le guardie ebbero subito ragione dei rivoltosi, che in parte fuggirono, in parte furono arrestati.

Ciro Menotti cercò la fuga saltando da una finestra nel giardino retrostante ma rimase ferito e venne arrestato. Il duca scrisse subito una lettera al governatore di Reggio "Questa notte è scoppiata contro di me una terribile congiura. I cospiratori sono nelle mie mani. Mandatemi subito il boia."

Cappella funebre dei principi d'Este e d'Austria-Este, Chiesa di San Vincenzo (Modena).

Intanto era scoppiata la rivolta a Bologna e il duca giudicò prudente fuggire a Mantova, portando con sé in catene Ciro Menotti, che, alla fine dei moti, fu ricondotto a Modena e giudicato dal Tribunale speciale di Rubiera; la condanna a morte per impiccagione fu eseguita sugli spalti della Cittadella della città.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il Duca morì a Modena il 21 gennaio 1846 e venne sepolto nella Chiesa di San Vincenzo di Modena, che dal 1836 fu arricchita della Cappella funebre dei principi d'Este e Austria-Este; la salma di Francesco IV fu collocata sopra la tomba di sua moglie, Maria Beatrice Vittoria.

Parentele[modifica | modifica wikitesto]

Francesco IV era imparentato con le più importanti case reali d'Europa.
Per parte di padre era nipote di Maria Antonietta e Luigi XVI, cugino del re Francesco I delle Due Sicilie e dell'imperatore Francesco I d'Austria, del duca di Parma e re d'Etruria Ludovico di Borbone, di Luigi XVII di Francia e del granduca Ferdinando III di Toscana. Inoltre suoi cognati erano il re Vittorio Emanuele I di Savoia, che divenne in seguito anche suo suocero, e l'Elettore di Baviera Carlo Teodoro di Wittelsbach. Suo cugino di secondo grado era Luigi Filippo di Francia.

I figli di Francesco IV da Modena nei giardini del Castello del Catajo, Bernardino Rossi, 1830 circa.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Francesco e Maria Beatrice ebbero quattro figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Leopoldo di Lorena Carlo V di Lorena  
 
Eleonora Maria Giuseppina d'Austria  
Francesco I di Lorena  
Elisabetta Carlotta di Borbone-Orléans Filippo I di Borbone-Orléans  
 
Elisabetta Carlotta del Palatinato  
Ferdinando d'Asburgo-Lorena  
Carlo VI d'Asburgo Leopoldo I d'Asburgo  
 
Eleonora del Palatinato-Neuburg  
Maria Teresa d'Austria  
Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel Luigi Rodolfo di Brunswick-Lüneburg  
 
Cristina Luisa di Oettingen-Oettingen  
Francesco IV d'Austria-Este  
Francesco III d'Este Rinaldo d'Este  
 
Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg  
Ercole III d'Este  
Carlotta Aglae di Borbone-Orléans Filippo II di Borbone-Orléans  
 
Francesca Maria di Borbone-Francia  
Maria Beatrice d'Este  
Alderano I Cybo-Malaspina Carlo II Cybo-Malaspina  
 
Teresa Pamphili  
Maria Teresa Cybo Malaspina  
Ricciarda Gonzaga di Novellara Camillo II Gonzaga di Novellara  
 
Matilde d'Este  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Francesco IV, Raccolte del Museo del Risorgimento di Modena.

Onorificenze austriache[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Image Stemma
Francesco IV di Modena
Duca di Modena e Reggio, Arciduca d'Austria-Este, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rita Ladogana, Giuseppe Verani, artista alla corte sabauda in Sardegna, Nuoro 2015, pp. 43 e 66.

Molte dettagliate notizie sui 24 mesi, non continuativi, di soggiorno in Sardegna del futuro Duca (tra la primavera 1811 e l'estate del '13) si leggono nel suo diario ancora inedito, consultabile nell'Archivio di Stato di Modena. Tra l'altro, vi si può leggere, in contrasto con le affermazioni della moglie di Veran, che fu confermata da Francesco come prima "camerista" di Beatrice, seguendola prima in Austria e poi proprio nel Ducato, che il futuro Duca, appassionato di equitazione, conduceva la sua neosposa nelle "cavallerizze" e nei spazi aperti di Cagliari per insegnarle a stare a cavallo, che non si era permesso più di spostarsi senza di lei in Sardegna dopo il matrimonio, anche aspettando che sua sorella (e madre di Beatrice) la Regina di Sardegna Maria Teresa desse alla luce la futura "Reginella Santa" Maria Cristina di Savoia. Una volta o due, in questo suo diario, Francesco racconta le sue passeggiate sui bastioni di Cagliari con la fidanzata e poi sposa, commentando "la sera fu bellissima".

V. Paolo CAU, Dal diario di Francesco d'Austria-Este: i due soggiorni in Sardegna, in "Quaderni Estensi", rivista online dell'Archivio di Stato di Modena, della Galleria Estense e della Biblioteca Estense, n.6, 2014, p.348÷366.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca titolare di Modena e Reggio Successore
Ferdinando d'Asburgo-Lorena 18061814 Sé stesso come duca effettivo
Predecessore Duca di Modena e Reggio Successore
Ercole III d'Este 18141846 Francesco V
Predecessore Duca di Massa e Principe di Carrara Successore
Maria Beatrice d'Este 18291846 Francesco V
Predecessore Arciduca d'Austria-Este Successore
Ferdinando 18141846 Francesco V
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