"Alan Ford" festeggia 650 numeri ma su di lui sta per calare il sipario
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"Alan Ford" festeggia 650 numeri ma su di lui sta per calare il sipario

Max Bunker, ideatore e autore di uno dei fumetti italiani più amati di sempre, ha annunciato che nel 2024, con il numero 660, termineranno le pubblicazioni


"Alan Ford" festeggia 650 numeri ma su di lui sta per calare il sipario - foto 1
IPA

"Alan Ford" si prepara al passo d'addio.

Uno dei fumetti più longevi e amati del panorama italiano chiuderà nel 2024, con il numero 660. Ad annunciarlo è stato il suo creatore e autore da sempre, Max Bunker, nel corso di un'intervista al Tgr Lombardia rilasciata per l'uscita del numero 650 del fumetto, in edicola in questi giorni. "Ora sto studiando un nuovo personaggio, che sostituirà Alan Ford fra dieci numeri - ha detto Bunker, al secolo Luciano Secchi -. Con il 660, finisce lì".

 

 

"Alan Ford" è stato creato a fine anni 60 da Bunker insieme al disegnatore Magnus (Roberto Raviola) che, oltre a caratterizzare i vari personaggi della serie, la disegnò per i primi 75 numeri contribuendo al suo successo. Poi sono arrivati Paolo Piffarerio e, tra gli altri, Dario Perucca che se ne è occupato dal 1986 a oggi.

 

Distribuita per la prima volta nel 1969, dall'Editoriale Corno, prima casa editrice di Bunker che ebbe il merito di portare in Italia i supererori Marvel e DC, "Alan Ford" si affermata con il tempo grazie alla sua ricetta in grado di mescolare satira sociale e azione, tratti grotteschi e storie di spionaggio. Quello di Alan Ford e del Gruppo T.N.T., con personaggi iconici come Il Numero Uno, Bob Rock, Il conte Oliver e la Cariatide, è diventato, dopo le difficoltà iniziali, un caposaldo del nostro fumetto, riuscendo a superare i 50 anni di storia. Memorabili anche alcuni dei criminali inventati da Bunker, come Superciuk, Gommaflex, Arsenico Lupòn e il Barone Wurdalak.  

 

Ora, dopo oltre 650 sceneggiature scritte per oltre 80mila pagine, pare che Max Bunker abbia deciso di mettere la parola fine. Sicuramente non perché tiri aria di crisi ("Abbiamo un sacco di abbonati - dice -, tanto vendevamo prima e tanto vendiamo adesso"). Forse perché stanco di battere sempre le stesse strade e in cerca di nuovi stimoli, forse perché geloso della sua creatura, l'unica di cui ha scritto tutti i numeri dall'inizio alla fine: a 84 anni preferisce essere lui a decidere come finire piuttosto che passarla nelle mani di qualcun altro. E comunque Max Bunker non ha intenzione di ritirarsi, ha già annunciato di essere al lavoro sul successore della sua creatura più famosa. "Sto studiando un nuovo personaggio femminile che sostituirà Alan Ford - dice Bunker -, si chiamerà Petra. Almeno faccio anche qualcosa di nuovo!". 

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