“After the Fall” è il titolo di una pièce teatrale (1964) del commediografo Arthur Miller. Il dramma contiene numerosi riferimenti al matrimonio fallito dell’autore con Marylin Monroe e alla tragica fine della famosa star di Hollywood.
Sotto il diluvio dei commenti è praticamente impossibile per una piccola redazione “tenere il passo”. Ciò che possiamo fare è andare in cerca nel web degli spunti più interessanti e proporli, con le nostre riflessioni, ai lettori.
LA “DISPERAZIONE” DEI SOCIALISTI (con o senza virgolette). È bella, generosa e patetica ma in un certo senso… equivale a gettare la maschera. È troppo ricordare loro che questa donna fu eletta come ministra UDC (s’intende, dopo abboccamenti e intese segrete atte a concretizzare il tradimento) ? E ne parlano come se fosse la terza consigliera federale del PS ! Un po’ di onestà politica non guasterebbe.
CARLO LEPORI Dimissioni di Eveline Widmer-Schlumpf: il Consiglio federale perde una donna capace e la Svizzera una ministra delle finanze tra le migliori e le più abili degli ultimi decenni. Una grave perdita!
ADA MARRA Chi ha visto lavorare la Consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf, se è in buona fede, non può che essere ammirativo. Della sua forza, della sua competenza, della sua intelligenza, della sua abnegazione.
A questo punto siamo costretti – e lo facciamo malvolentieri – ad essere “in cattiva fede”.
PBD Con la sua partenza il Consiglio federale perde una personalità impressionante con un bilancio altrettanto impressionante.
Ben detto. In effetti la sua doppiezza è impressionante. C’è anche da domandarsi che cosa farà questo partitino “inventato sul momento”.
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SEVERO, MAGISTRALE PONTIGGIA La trama ordita nell’autunno del 2007 ai danni dell’allora consigliere federale del partito in cui militava pure Eveline Widmer-Schlumpf è quanto di più riprovevole possa essere escogitato nel nostro Paese pur di coronare i propri sogni di potere, dietro l’apparenza della gentilezza e della dedizione all’interesse generale. È un modo di accedere alla carica che inficia l’affidabilità di chi lo fa proprio ed è una tara che costui irrimediabilmente si porta dietro.
“Irrimediabilmente”. Ben detto Fabio, bell’avverbio. Senza rimedio e senza possibilità di recupero. (Non che non ci sia stato dell’altro).
Sono stato (quasi) svegliato di soprassalto: “Hai visto l’editoriale di Pontiggia? È magnifico!” “Ehm, uh… non ancora”.
Ascoltavo oggi alla radio la filastrocca delle condizioni socialiste: Brunner NO Amstutz NO Freysinger NO …
Se l’UDC dicesse, mi domandavo: Sommaruga NO ? Apriti Cielo.
Vorranno mica… una seconda Widmer Schlumpf ?