Adriano Galliani: «L’amore per Manuela Moreno (che mi lasciò). A S. Moritz con Agnelli io e Berlusconi sembravamo Totò e Peppino»- Corriere.it

Adriano Galliani: �L’amore per Manuela Moreno (che mi lasci�). A S. Moritz con Agnelli io e Berlusconi sembravamo Tot� e Peppino�

di Aldo Cazzullo

Intervista ad Adriano Galliani, 78 anni, amico di Berlusconi dagli anni 70, ad del Monza dal 2018, ad del Milan dal 1986 al 2017: �Mamma mor� a 14 anni, l’ho cercata per tutta la vita. Agnelli ci convoc� e ci fece mollare Baggio, per far firmare Ibra gli occupai il salotto, piansi per Kak�

Adriano Galliani: «L’amore per Manuela Moreno (che mi lasciò). A S. Moritz con Agnelli io e Berlusconi sembravamo Totò e Peppino»

Adriano Galliani (Getty)

Adriano Galliani, qual � il suo primo ricordo?
�Ho sei anni e rubo la Gazzetta dello Sport all’autista di un camion dell’azienda di mia mamma. Ho imparato a leggere sulla Rosea�.

Sua mamma aveva un’azienda?
�Trasportava collettame, si diceva cos�, sulla rotta Brianza-Milano. Suo zio era stato presidente del Monza. Era lei, non mio padre, a portarmi alla partita. Messa in Duomo, panino, stadio. Mor� nel 1959, avevo 14 anni. Il giorno dopo pap� mi disse: “Adriano, vai pure. La mamma � contenta se vai a tifare per il Monza”� (Galliani si commuove).

Pap� cosa faceva?
�Segretario comunale. Non aveva conosciuto suo padre: caduto sul Piave. La nonna non si rispos� mai, and� a vivere con sua sorella, pure lei aveva perso il marito nella Grande Guerra. Anche mio nonno materno era morto nel 1918, di febbre spagnola�.

Una vita dura.
�No. Una vita segnata da una passione: il calcio. Idolo: Alfredo Di Stefano. Nel 1954 ero in vacanza ad Arenzano, scappai di casa per andare in un bar di Genova dove davano la finale dei Mondiali; non mi trovavano pi�, pensavano fossi annegato. Siccome non sapevo giocare, con i primi soldi divenni comproprietario e dirigente del Monza�.

Come fece i primi soldi?
�Aprii uno stabilimento balneare a Vieste, sul Gargano; ma arrivarci in macchina era un’odissea. Divenni socio di un’azienda, Elettronica Industriale, e alla fine la comprai�.

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Silvio Berlusconi e Adriano Galliani nel 2013 (Ansa)

Da qui il primo incontro con Berlusconi, di cui lei racconta nel nuovo libro scritto con Luigi Garlando, Memorie di Adriano G.
�Per prima cosa mi chiese come la pensavo�.

E lei?
�Risposi la verit�: “Mio padre diceva che i comunisti mangiano i bambini, e io mi sono fermato l�”. Berlusconi si alz�, venne verso di me, pensai di aver fatto una gaffe. Invece mi abbraccia e mi fa: anche il mio pap� diceva cos�!�.

E le chiese di piazzare i ripetitori delle sue tv.
�Gi� pensava a tre canali nazionali. Obiettai che non era possibile: per la legge poteva averne solo uno regionale. Fu secco: “Lei faccia il tecnico e mi dica: la sua azienda pu� realizzare il mio progetto?”�.

Poteva.
�Fu il mio periodo eroico. Ho comprato pezzi di colline e di montagne in quattromila comuni. Al Sud sul rogito spesso il venditore scriveva: professione, benestante�.

E compraste il Milan.
�Era il Capodanno 1986. Sono in vacanza nella villa del presidente a St. Moritz, con Confalonieri e Dell’Utri. Fa un freddo tremendo, usciamo imbacuccati per andare a prendere l’aperitivo al Palace e incrociamo il clan Agnelli: l’Avvocato con la camicia aperta, Montezemolo con il ciuffo, Jas Gawronski elegantissimo, forse Malag�. Al confronto noi sembravamo Tot� e Peppino. Condividiamo il tavolo. Alla fine Berlusconi ci dice: “Potremo fare anche noi grandi cose, ma non saremo mai come loro. Ci mancano venti centimetri di statura e il coraggio di esporre il petto villoso sottozero”. Qualche giorno dopo ci propose di prendere il Milan�.

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Alle Bermuda nel 1995 Berlusconi, Confalonieri, Galliani

E Berlusconi vi rimise in forma: indimenticata la vostra foto alle Bermuda, tutti vestiti di bianco…
�Sembrava una scena di Momenti di gloria, ma con un altro passo�.

Quando lei parla di Berlusconi le brillano gli occhi. Lo sa, vero, che molti lo considerano un simpatico lestofante?
�Non c’� nulla di pi� lontano dalla realt� dell’immagine che ha dato di lui certa stampa. � come Ezzelino da Romano, passato alla storia come crudele mentre era un grand’uomo. Berlusconi � la persona pi� buona che ho conosciuto in vita mia. � dolcissimo. Non dimenticher� mai le cose che mi ha detto sulla nostra amicizia prima del suo intervento al cuore; anche se dopo 44 anni non riesco a dargli del tu. Quando rischiai di morire di Covid, in un prefabbricato senza finestre, lui telefonava al San Raffaele ogni giorno per avere mie notizie�.

� stato scritto che Confalonieri � il lato bianco del berlusconismo, e Dell’Utri, condannato per mafia, quello nero.
�A parte il fatto che il concorso esterno esiste solo in Italia, Marcello � nato a Palermo, Confalonieri a Milano, io a Monza. La cosa � tutta qui, e non aggiunger� altro. Berlusconi mi ha insegnato a vedere il mondo da un’altra parte. Un giorno di nebbia dovevamo andare a Torino. Uno proponeva il treno, l’altro la macchina, l’altro ancora l’aereo privato. Arriv� Berlusconi e disse: ma noi oggi perch� cavolo dobbiamo andare a Torino? Mi ha insegnato mille cose. E sa qual � la pi� importante?�.

Quale?
�L’ho visto salutare il presidente degli Stati Uniti e la persona pi� umile della terra allo stesso modo, con lo stesso sorriso�.

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Silvio Berlusconi con Niels Liedholm nel 1986 (Ap)

Quando prendeste il Milan salutaste Nils Liedholm.
�Avevamo molto rispetto per il Barone. Ma si doveva cambiare passo. Liedholm era la flemma: in ogni albergo voleva la camera 5 o la 113 o quella il cui numero in totale facesse 5. Sacchi urlava nel sonno, stringeva i pugni, lanciava grida disumane. In campo allenava con il megafono. Alla fine gli olandesi non lo sopportavano pi��.

Nel libro lei racconta che Sacchi stava per andare alla Fiorentina.
�Lo intercettammo per strada. Quasi impossibile, nell’era pre-telefonini. Accett� di firmare in bianco. Io scrissi 300 milioni, meno di quello che prendeva in B al Parma. Lui pose una condizione: a ogni trofeo me li raddoppiate. L’anno dopo vinse lo scudetto, l’anno dopo ancora la Coppa dei Campioni. Faceva un miliardo e 200 milioni. Che fui felice di pagargli�.

Il primo grande acquisto fu Donadoni, sottratto ad Agnelli.
�Berlusconi se ne innamor� durante una partita dell’Under 21. Ma stava all’Atalanta, e da sempre l’Atalanta vendeva i giovani migliori alla Juve. Il presidente invit� a cena per la sera dopo i Bortolotti, padre e figlio. Quando uscirono da Arcore, Donadoni era del Milan�.

Lei per� rivela a Garlando che Agnelli intervenne per non farvi comprare Baggio.
�Quella volta a Torino andammo in elicottero. Pensavo che ci avrebbero abbattuto. Invece arriviamo a corso Marconi, c’� anche Romiti, e Agnelli ci chiede di rinunciare a Baggio, introduce anche discorsi extracalcistici…�.

Quali?
�La fusione tra Rinascente e Standa. Io capisco che Berlusconi ci sta ripensando e intervengo, alzo la voce. Agnelli mi richiama all’ordine: “Si calmi, non faccia cos�…”. Fin� che Baggio and� alla Juve�.

Vialli vi disse di no.
�Avevamo l’accordo con Mantovani, andammo a casa sua convinti di chiudere. Invece ci chiese, quasi beffardo: a Milano c’� il mare? Pensai: sei nato a Cremona, mi stai prendendo in giro? Invece sorrisi: a Milano2 abbiamo un laghetto bello come il mare. E lui: peccato, senza mare non riesco a vivere. Credo che in realt� Mantovani ci avesse ripensato. Cos� prendemmo Marco Van Basten. Il calciatore pi� forte che abbia mai visto�.

Il primo Milan di Berlusconi arriv� all’Arena in elicottero, al suono della Cavalcata delle valchirie. Una roba un po’ da mitomani.
�L’elicottero fu un’idea di Berlusconi; la Cavalcata delle valchirie mia. Ricordavo Apocalypse Now: “Mi piace l’odore del napalm al mattino presto…” E pensare che nella mia vita mi sono dovuto ricredere su molti miti�.

Cio�?
�Da bambino all’oratorio vedevo “L’assedio dell’Alcazar”, con il colonnello Moscard� cui i comunisti avevano accecato la moglie e i figli, ma quando il caudillo Franco telefonava per chiedere: novit�? rispondeva: no generale, nessuna novit�. E poi da grande ho scoperto che i buoni, almeno ufficialmente, erano i comunisti. Da ragazzo vedevo i western con John Wayne che faceva strage di indiani, e ho scoperto che i buoni erano gli indiani. Da giovane facevo il tifo per gli americani in Vietnam, poi ho scoperto le stragi che avevano commesso…�.

Nel 1989 vinceste la prima Coppa dei Campioni, contro lo Steaua Bucarest.
�C’erano ancora Ceausescu e il Muro di Berlino. A Bucarest rastrellammo anche i loro biglietti, il Camp Nou era tutto rossonero. Portammo a Barcellona l’intero calcio italiano e mezza politica su un Jumbo. Era un’altra Italia�.

Lei ricorda che l’ultimo Pallone d’Oro uscito dalla serie A fu Kak� nel 2007, e teme che non ce ne sar� un altro.
�Spero di sbagliarmi. Abbiamo le due squadre di Milano in semifinale, � un segnale in controtendenza. Ma la Premier fattura quattro volte pi� della serie A. I rapporti di forza sono troppo sbilanciati�.

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Carlo Ancelotti e Adriano Galliani nel 2008 (Lapresse)

Un altro colpo di mercato fu Ancelotti.
�Il presidente della Roma Viola mi disse: vada al residence Velabro alle 22, camera 212, e trover� Ancelotti. Il portiere pens� a un appuntamento equivoco. L’accordo c’era, ma quando il medico del Milan vide gli esami disse: c’� un errore, queste non sono le gambe di un calciatore ma di un anziano. Invece erano proprio le ginocchia di Ancelotti. Lo prendemmo lo stesso, e fece ancora stagioni meravigliose�.

Tanto correva per tutti Angelo Colombo.
�Ma si separ� dalla moglie e prese un filippino. Sacchi gli telefon� e il filippino rispose: il signore non � in casa. Sacchi usc� pazzo: Colombo si � imborghesito, non ha pi� fame, dobbiamo venderlo subito! Non ci fu verso di fargli cambiare idea�.

Van Basten smise a 28 anni.
�I greci dicevano che gli eroi muoiono giovani. L’avevamo scongiurato di non farsi operare, di convivere con il dolore. Purtroppo l’intervento non riusc�. Agnelli mi chiese il permesso di visitarlo in clinica. All’uscita mi chiam�: non credo che questo ragazzo giocher� ancora a calcio. Purtroppo aveva ragione�.

Prendeste un grande 10, Boban.
�Andammo al ristorante con il padre, un colonnello croato, Marinko, uomo d’ordine. Avevamo davanti una bottiglia di San Pellegrino, e ogni volta lui la ruotava. Gli chiesi perch�. “Perch� non sopporto di vedere una stella rossa” rispose�.

Arrivarono altre Coppe, ma pure la beffa di Istanbul: il Liverpool vi rimont� tre gol e vi sconfisse ai rigori.
�Davanti a noi c’era un muretto basso, al terzo gol di Crespo stavo per cadere di sotto, mi salv� Erdogan afferrandomi per la giacca�.

Berlusconi cosa disse?
�Nulla. Dopo la partita restammo seduti pi� di mezz’ora in tribuna, senza dirci una parola. Avevamo perso, ma la squadra aveva dato il massimo. Si era arrabbiato molto di pi� dopo uno 0-0 con il Celta Vigo in cui non avevamo tirato in porta, riemp� me e Capello di improperi. Il bel gioco prima di tutto�.

� vero che dopo quella sconfitta Gattuso voleva lasciare il Milan?
�S�. Venne a dirmi: non posso pi� indossare la maglia rossonera, perch� ogni volta mi torner� il dolore di Istanbul. Cos� lo chiusi a chiave nella stanza delle coppe. Ogni ora tornavo: hai cambiato idea? No? E richiudevo. A mezzogiorno gli lasciai due panini. Lo presi per sfinimento. Nel pomeriggio mi comunic� che restava. Gli aprii�.

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Adriano Galliani e Zlatan Ibrahimovic (Buzzi)

Anni dopo prese per sfinimento pure Ibra.
�Mi piazzai nel salotto di casa: non me ne vado finch� non firmi. Restai tutto il giorno. La moglie mi guardava come un pazzo: ma questo chi diavolo �? E Ibra: “� Galliani del Milan, dice che non se ne va finch� non firmo”. E tu cosa farai? “Credo che firmer�, se no quello non se ne va davvero”�.

In mezzo ci fu Calciopoli. Juve in B, al Milan 30 punti di penalizzazione.
�Su Calciopoli volo alto�.

Non pu� cavarsela cos�.
�Ero presidente di Lega: crede che i presidenti delle altre squadre mi avrebbero eletto, se ci fossero stati brogli e inganni?�.

Lei fu interrogato da Borrelli.
�Fil� tutto liscio. Poi per� la sua collaboratrice Maria Jos� Falcicchia, futura vicequestore di Milano, mi insegu�: “Il dottor Borrelli vorrebbe fargli ancora una domanda”. Tornai indietro e gli feci notare che quella era la tattica di Lavrentij Berija, il ministro degli interni di Stalin�.

Com’erano i suoi rapporti con Moggi?
�Buoni, anche se ne avevo di pi� con il mio omologo, Giraudo. Ma con la Juve non c’era alleanza. C’era convergenza di interessi. Poi sul campo ci si affrontava a viso aperto. Eravamo due squadre fortissime, nel 2003 ci giocammo la Champions�.

Vinse il Milan, rigore decisivo di Shevchenko.
�A volte ancora sogno che lo sbaglia�.

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Shevchenko e Galliani (Ansa)

Lei nel libro racconta di quando and� a vedere Sheva a Kiev, con un freddo terribile e le prostitute che tentavano di entrarle in camera.
�Dormii con il cappotto e con una cassapanca contro la porta. Passai la notte al telefono con la donna di cui ero innamorato�.

Chi era?
�Non posso dirglielo�.

Se non me lo dice faccio come lei con Ibra.
�Va bene, ma devo farmi autorizzare� (Galliani telefona: �Manuela, posso?�).

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Manuela Moreno

Allora?
�Era Manuela Moreno, la giornalista tv. Poi per� mi ha lasciato�.

Prima di Sheva aveva preso Rui Costa.
�Costava uno sproposito, 85 miliardi, e Berlusconi disse no. Io per� ho sempre capito quando Berlusconi dice no e pensa no, quando dice s� e pensa s�, quando dice s� e pensa no, quando dice no e pensa s�. Quello era un no che voleva dire s�. Allora presi Rui Costa. Marina lo chiam� alle 7 del mattino: pap�, avevamo detto di non comprarlo!�.

Poi venne Kak�.
�E Rui Costa fece una cosa che non avevo mai visto e non ho mai pi� visto fare a nessun calciatore. Mi telefon�: “Kak� � molto pi� forte di me. Mi faccio da parte”�.

Prendeste anche star in fase calante, come Beckham.
�Il contrario della star: mai visto un ragazzo pi� umile. Restituiva al magazziniere la tuta ben piegata, diceva che nelle giovanili del Manchester gli avevano insegnato cos�.

E Ronaldo.
�Faceva la scarpetta nel vassoio degli spaghetti al pomodoro. Ancelotti lo prendeva in giro: Fenomeno, almeno sai chi ti marca domani? E lui: io no, ma lui sa che deve marcare Ronaldo�.

Cassano?
�Facemmo una litigata epica: aveva firmato da poco il contratto e gi� chiedeva il rinnovo. Ma ora siamo amici. Troppo simpatico. Un giorno Seedorf stava tenendo uno dei suoi alati discorsi, e Cassano gli fa: e tu chi sei, Obama?�.

Qualche errore l’avr� pur fatto. Pirlo?
�Lo portammo via all’Inter. Forse non dovevamo lasciarlo andare alla Juve; ma forse da noi non avrebbe reso ancora cos� tanto. Semmai Berlusconi prendeva in giro il nostro direttore sportivo, il grande Braida: “Sei andato a Bordeaux e tra Zidane e Dugarry hai scelto il secondo!”�.

Lei nel libro accenna al mancato ingaggio di Sarri. Cosa accadde?
�Cambiai idea quando lessi che aveva dichiarato: Renzi � addirittura peggio di Berlusconi. Cos� prendemmo Mihajlovic�.

Ha anche incontrato il suo idolo Di Stefano.
�Al sorteggio di Champions lui rappresentava il Real Madrid e io il Milan; gi� questo mi emozionava. Quando poi per alzarsi in piedi si afferr� al mio braccio, ho pensato a mia mamma e mi sono venute le lacrime agli occhi�.

E venne il giorno in cui Kak� doveste venderlo. Proprio al Real.
�Quella volta, mentre firmavo, piangevo proprio. Il mio amico Florentino Perez ci rimase male: Adriano, se vuoi annulliamo tutto. Ma ormai certi costi non potevamo pi� permetterceli�.

Cos� avete preso il Monza.
�E alle 23.12 del 29 maggio 2022 a Pisa conquistammo la promozione in serie A. Due minuti dopo ricevo questo whatsapp�. �Sono molto contento per lei dottore e per il presidente, Sinisa Mihajlovic�.

Come immagina l’aldil�?
�Spero tanto che esista per mettere fine alla mia ricerca. Perch� per tutta la vita ho cercato la mia mamma�.

Lei � stato un senatore non molto presente.
�Quando mancavo mi sentivo in colpa. Ma quando ero in Senato mi sentivo in colpa perch� non mi stavo occupando del Monza�.

� vero che non prende pi� gli ansiolitici?
�Ho risolto scappando dallo stadio nell’intervallo e rifugiandomi nel Duomo di Monza, a cellulare spento. Esco solo dopo il fischio finale. Ma quando abbiamo battuto la Juve mi ha avvisato il chierichetto: abbiamo vinto!�.

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Adriano Galliani, con Luigi Garlando, ha raccolto aneddoti e ricordi della sua vita da dirigente in �Le memorie di Adriano G.� (Piemme, 208 pagine, in uscita il 16 maggio). Il libro sar� presentato il 30 maggio alle 18.30 al teatro Manoni di Milano da Galliani, Garlando e la giornalista Anna Bill�.

14 maggio 2023 (modifica il 14 maggio 2023 | 10:24)