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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Tra i compiti più ardui che ci possano essere per ogni genitore, c’è indubbiamente quello di far mantenere concentrato il proprio figlio in età infantile per più di qualche minuto su un determinato obiettivo o argomento. Esistono tuttavia delle rare eccezioni: una di queste è rappresentata da Riley Russell, figlio di D’Angelo Russell, che nonostante la tenerissima età di un solo anno di vita, è rimasto per tutta la sera con il resto della famiglia a osservare le gesta del suo papà in TV. Il quale, dal canto suo, non ha deluso le aspettative, sempre alte, che un figlio può avere dal padre, riuscendo a far pendere la bilancia verso i Los Angeles Lakers nel computo della sfida contro i New Orleans Pelicans, valida per il 7° seed della Western Conference e il primo impegno previsto dal calendario del Play-In Tournament


“Spesso è venuto a vedermi in diverse partite, ma se non riesce a venire, di certo sarà insieme alla famiglia incollato davanti alla TV, con tanto di video salvato nel gruppo messaggi di famiglia. Adora star seduto sul tavolo e festeggiare le vittorie. Inoltre, conosce già molti termini base del basket: assist, passaggio, tiro, slam-dunk, dribbling. Capisce già il motivo per cui il pallone va nel canestro: è una cosa importantissima.”

D’Angelo Russell parlando del figlio Riley

La nascita di Riley Russell ha rappresentato un evento di una portata enorme, tale da imporre un cambio di ritmo e di priorità all’interno della vita di D-Lo, dentro e fuori dal parquet. Prima della sua nascita, avvenuta il 24 settembre 2022, Russell ha ammesso di non essersi mai sentito realmente concentrato al massimo in campo, portando dentro di sé una sensazione di continua stanchezza nel corso del suo girovagare per la NBA, prima di stabilizzarsi ai Los Angeles Lakers. 

Russell e la sua famiglia sono stati molto sorpresi quando i Lakers hanno deciso di puntare su di lui al Draft nel 2015, selezionandolo con la 2° scelta assoluta. In uscita da Ohio State, D-Lo è entrato a far parte dell’All-Rookie Team 2016 e nei suoi primi 2 anni di carriera in NBA con la canotta gialloviola dei Lakers ha messo a referto 14.3 punti e 4.0 assist a partita, prima di essere coinvolto insieme a Timofey Mozgov nella trade con i Brooklyn Nets in cambio di Brook Lopez e una pick al First round del Draft, avvenuta il 20 giugno 2017. Solo 2 anni dopo, nel 2019, Russell si è classificato 2° nella classifica che premia il Most Improved Player, venendo anche selezionato per giocare all’All-Star Game.

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Ma prima che potesse realmente sentirsi a casa sulle rive dell’Hudson, la carriera di Russell ha subìto un altro scossone: è infatti stato scambiato finendo ai Golden State Warriors, dopo aver appena rinnovato il contratto per 4 anni e $117 milioni, rientrando nella blockbuster-trade che ha portato Kevin Durant ai Nets l’1 luglio 2019. La sua permanenza in The Bay è stata comunque breve: dopo appena 33 partite – in cui stava viaggiando con medie da career-high di 23.6 punti, 6.2 assist e 3.7 rimbalzi – è stato ceduto ai Minnesota Timberwolves in cambio di Andrew Wiggins, una scelta protetta al First round del Draft e una al secondo. Infine, dopo 5 anni, il 29 febbraio 2022 D’Angelo Russell ha fatto ritorno ai Los Angeles Lakers, in un affare a 3 franchigie che ha coinvolto anche gli Utah Jazz, oltre che Lakers e T-Wolves, con Mike Conley Jr e Nickeil Alexander-Walker spediti in Minnesota. 

La carriera di Russell sembrerebbe aver raggiunto un po’ di stabilità quando ha firmato il prolungamento biennale con i Lakers in estate 2023, per una cifra di $37 milioni. Per ammissione dello stesso D-Lo, il suo pellegrinaggio in giro per la lega gli ha permesso di ricordare bene di mantenersi umile, e ha aggiunto che durante il suo percorso ha avuto modo di conoscere e imparare da tanti veterani NBA del calibro di Stephen Curry, Klay Thompson, Draymond Green, Karl-Anthony Towns, attualmente LeBron James ed Anthony Davis e, anche se solo negli ultimi anni della sua carriera, Kobe Bryant.

“Ho superato parecchie avversità e ho fatto e visto altrettanto. Inoltre ho incontrato e conosciuto tantissima gente con la quale mi sono poi ritrovato contro sul parquet. Ho provato ad apprendere quanto più possibile da loro per poterlo mettere in atto in altre situazioni. Si tratta della mentalità che porta a non mollare mai, e provo ad apprenderla dai migliori ad attuarla. Ho vissuto in mezzo a loro e adesso mi guardo allo specchio: ho capito che sono anche prodotto dell’ambiente e delle situazioni in cui mi sono trovato e sono cresciuto. Alcuni dei migliori atleti di questo sport hanno condiviso il loro percorso con me.”

“Tutto ciò che ho vissuto, affrontato e superato, oggi mi ha reso pronto ad affrontare ogni situazione possibile. Affronto sempre ogni tipo di ostacolo, pressione, test o avversità a testa alta. Adoro trovarmi spalle al muro, perché permette di trovare una soluzione sfruttando tutta l’esperienza che si ha.”

D’Angelo Russell

Da quando Russell e la sua compagna, Laura Ivaniukas, hanno accolto il loro primo figlio nella loro vita hanno affermato che essa sia cambiata in meglio. D-Lo si è affermato come Point Guard e 3° scorer dei Lakers alle spalle di LeBron e Davis nelle ultime 2 stagioni, mettendo a referto rispettivamente 17.0 e 18.4 punti a partita. Inoltre, ha raggiunto il career-high per quanto riguarda il tiro da oltre l’arco. Come riportano i Lakers, Russell ha raggiunto Steph Curry, Damian Lillard e Jalen Brunson nell’elitaria lista di nomi ad aver realizzato 200 triple e totalizzato 400 assist, tirando con almeno il 40% da oltre l’arco in una singola stagione. 

“Sinceramente, è come se avessi il dente avvelenato. Dall’estate 2022, quando ho iniziato a lavorare ed allenarmi, l’ho fatto con una marcia in più. Avevo solo in mente mio figlio: ad ogni pausa, ogni break per bere un sorso d’acqua, pensavo solo a lui. Mi ha dato motivazione ed ho affrontato la vita con un’energia differente.”

D’Angelo Russell

D-Lo ha affermato di aver cambiato stile di vita anche fuori dal parquet. Prima della nascita di Riley, diceva di aver paura di perdere le sue amicizie, mentre dopo averlo accolto nella sua vita ha avuto un maggior sentimento di cura e concentrazione verso la sua famiglia. Spesso condivide foto sui social in compagnia dei suoi familiari, sia in casa che durante gli shoot-around pre-gara con i Lakers – tra cui una foto di Riley che batte il cinque con Anthony Davis. Lui e Laura hanno deciso di allestire una festa di compleanno a tema Lakers per Riley, con tutti i gli invitati chiamati a indossare una jersey di Russell dei Lakers o delle sue precedenti squadre. 

“Prima di diventare padre la mia vita sembrava completa. Ma è stato l’arrivo di Riley che ha davvero colmato il tutto, riempiendo il cuore profondamente d’amore. Ha ricostruito la nostra vita dalle fondamenta, apprendendo continuamente a portar pazienza, a resistere ed il vero significato di amore incondizionato. Un nuovo proposito nella vita, che va oltre il basket.”

“Prima di avere un figlio sentivo di far parte del mio gruppo di amici, di dover stare in mezzo a loro per fare qualsiasi tipo di attività. Ma poi ho compreso di essere una persona casalinga. Perciò la nascita di mio figlio mi ha permesso di avere una vita più sedentaria, potendomi concentrare sulla mia famiglia e su me stesso, potendo comprendere meglio sia la mia carriera nel mondo del basket, che tutti vari i fattori extra-cestistici della vita.”

D’Angelo Russell
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L’ex T-Wolves e Nets ha dichiarato di aver appreso molto dal comportamento incoraggiante di suo padre, Antonio, che gli ha insegnato come crescere un figlio. Inoltre, D-Lo ha affermato di aver chiesto consigli sulla paternità anche ai due compagni di squadra, All-Star e veterani, LeBron James ed Anthony Davis – i quali hanno ben 3 figli ciascuno. Nel corso di una puntata dello scorso marzo del suo podcast, The Backyard Podcast, Russell ha rivelato che sua moglie Laura è incinta della loro prima figlia. 

“Ricordo vividamente quando chiesi consigli a LeBron sullo sculacciare i propri figli, e lui mi diede un’enorme dritta quella volta. Anche AD mi ha dato tanti consigli, specie in vista dell’arrivo di mia figlia. Prendo brevi appunti mentali perché so che ad un certo punto mi renderanno tutto più chiaro. Si chiede qualcosa perché c’è interesse, e nel momento in cui servirà, quel consiglio tornerà in mente. Ricordo bene tutti i consigli che mi sono stati dati. Come ho detto, sono amante del porre domande.”

“Tutti i miei amici hanno figlie femmine, e mi dicono che è una cosa che mi cambierà la vita. Davvero, moltissimi: perciò cerco già di chiedere loro dei consigli per potermi preparare meglio.”

D’Angelo Russell

Con Riley seduto davanti alla TV a fare il tifo, i Los Angeles Lakers hanno sconfitto i New Orleans Pelicans nella sfida valida per il 7° seed della Western Conference al primo impegno del Play-In Tournament. Avendo avuto la meglio sulla franchigia della Louisiana, i Lakers hanno ottenuto il pass per sfidare al First round dei Playoffs i Campioni in carica Denver Nuggets. E soprattutto, hanno evitato una sfida alla morte per l’ultimo posto disponibile ai Playoffs. Russell rimane ottimista sul cammino dei gialloviola in post-season, avendo già riportato una vittoria in stagione: il primo In-Season Tournament nella storia della NBA lo scorso dicembre.

“Il fattore fondamentale per noi sarà la determinazione. Vogliamo tornare a stare dove ci compete. Sappiamo di poter fare di più rispetto al passato, che possiamo competere contro qualunque altra squadra in ogni momento. Perciò dobbiamo soltanto continuare a fronteggiare la tempesta, a prescindere da quanto forte soffi il vento. Senza volare troppo alto.”

D’Angelo Russell