Bancarotta e frode: arrestato Antonino Carollo, boss di Cosa Nostra. Era stato condannato nel processo “Duomo Connection” - la Repubblica

Milano

Bancarotta e frode: arrestato Antonino Carollo, boss di Cosa Nostra. Era stato condannato nel processo “Duomo Connection”

Bancarotta e frode: arrestato Antonino Carollo, boss di Cosa Nostra. Era stato condannato nel processo “Duomo Connection”
(fotogramma)

Era stato condannato in seguito all’inchiesta portata avanti dal magistrato Ilda Boccassini oltre trent’anni fa, insieme a Giovanni Falcone, e anche con il capitano “Ultimo”

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Bancarotte, frodi fiscali e riciclaggio, con un nome che lega i vecchi scenari della criminalità organizzata alle nuove dinamiche delle mafie in Lombardia. Tra i quattro arrestati dalla Guardia di finanza di Magenta, ordinati dal gip Mattia Fiorentini su richiesta dei pm Bruna Albertini e Simona Ferraiuolo, c’è anche Antonino Carollo, figlio del boss di Cosa Nostra Gaetano, ucciso a Liscate nel 1987, un omicidio per il quale nel 2013 l’allora pm Marcello Musso ottenne anche la condanna all’ergastolo di Totò Riina.

Antonino “Tony” Carollo era stato condannato in via definitiva nell’inchiesta “Duomo connection”, portata avanti dal magistrato Ilda Boccassini oltre trent’anni fa, insieme a Giovanni Falcone, e anche con il capitano “Ultimo”, un’indagine sul traffico di droga e sulle concessioni edilizie in città che aveva lambito anche gli uffici di Palazzo Marino. Carollo è stato arrestato a Pisa.

Con lui è stato arrestato anche l’avvocato di Abbiategrasso, Giovanni Bosco, cognato di Paolo Errante Parrino, 76 anni, indagato nell’inchiesta “Hydra” della procura distrettuale antimafia. Nato a Castelvetrano ma residente da molti anni ad Abbiategrasso, Parrino era considerato uno degli uomini di Matteo Messina Denaro in Lombardia.

Secondo le indagini, Bosco avrebbe “pianificato e diretto il sistema fraudolento di società”. L’indagine, che conta ventidue indagati per bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di crediti d’imposta per oltre 2,5 milioni di euro, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, ha portato anche al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per quattro milioni di euro.

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