“A classic horror story”: il film che fa riflettere su violenza e tecnologia - Il Superuovo

“A classic horror story”: il film che fa riflettere su violenza e tecnologia

“A classic horror story” è un film italiano uscito nel 2021.

Un fotogramma del film (Google)

Il film segna un ritorno del cinema horror italiano premiato nel mondo.

“A classic horror story”: il film

A Classic Horror Story” è un film horror italiano del 2021 diretto da Roberto De Feo e Paolo Strippoli che hanno vinto il premio alla miglior regia alla 67esima edizione del Taormina Film Fest.
Il film ha ottenuto una candidatura ai David di Donatello del 2022 nella categoria Migliori Effetti Visivi.
A luglio 2021 il “The New York Times” ha inserito “A Classic Horror Story” tra i 5 migliori film horror da guardare in streaming.
La rivista “Best Movie” dedica al film la copertina dell’inserto Best Streaming definendolo “La rivoluzione del cinema dell’orrore italiano“.
Coming Soon” scrive “Il colpo di scena del film è davvero sensazionale. Forse è l’inizio di una nouvelle vague horror”.
Nel dicembre 2021 Netflix Italia ha inserito “A Classic Horror Story” nella Top 10 dei migliori film dell’anno.

Una scena del film (Google)

La trama

5 sconosciuti si ritrovano a condividere un viaggio in camper per giungere ad una destinazione comune.
Dopo un incidente avvenuto lungo il ciglio della strada i protagonisti si svegliano in mezzo ad una foresta. Nei dintorni ci sono solo una casa e dei feticci ricollegabili a particolari riti.
Da questo momento inizierà una spirale di eventi che porteranno ad un finale inatteso.
Uno dei personaggi, Fabrizio, l’appassionato di cinema, si scopre essere un macabro regista assoldato dalla mafia per girare degli snuff movie.
Anche gli altri interpreti sono attori a differenza, ovviamente, delle reali vittime.
Alla fine una delle protagoniste, Elisa, si vendicherà invertendo i ruoli.
Elisa riesce poi a uscire dalla fitta foresta arrivando su una spiaggia. Le persone, vedendola sanguinante e sconvolte, non le vanno incontro, ma semplicemente la filmano con i cellulari.
Il film termina con una chat del deep web dove il film è stato caricato.

La morale

“A classic horror story” mescola degli elementi tipici del film horror, ma la morale finale non è affatto scontata.
Fabrizio sostiene che le persone si “nutrano” ogni giorno di violenza anche solo semplicemente accendendo la tv. La morbosità di vedere scene cruente è ormai insita nell’uomo che, ormai, non se ne accorge neanche più.
Il regista dice che “la mafia non è più quella di una volta” facendo intuire che qualcosa nella società intera è cambiato inesorabilmente.
La tecnologia poi riveste un ruolo molto negativo in questo film.
Nella scena finale Elisa cammina sporca di sangue in mezzo a dei bagnanti. Qualcuno non la nota neanche, qualcun altro comincia a riprenderla con il cellulare. E nessuno le presta soccorso.
Alla fine si scopre che il film è finito nel deep web e che può essere visto e commentato.
“A classic horror story” è quindi un insieme di horror, thriller e critica sociale che arriva forte e dirompente e che fa riflettere sulla violenza e sulla tecnologia che, ogni giorno, ci circondano sempre di più.

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