La sessualità riveste un ruolo fondamentale nel benessere della persona e nella qualità di vita da essa condotta. L’ansia e la tristezza, così come sentimenti di inadeguatezza, di frustrazione e di rabbia sono esiti comuni del disagio o delle difficoltà che una persona può provare nei confronti della propria sessualità. Di conseguenza è facile che i disturbi sessuali comportino una profonda svalutazione di sé con pensieri automatici tipici quali:
- “Sono destinato/a a fallire. Finirà per sostituirmi con un altro ragazzo.”
- “Sto diventando grasso/a. Non sarò più desiderabile.”
- “Sarebbe meglio morire che essere sessualmente così.”
- “Se fallisco di nuovo sono una causa persa.”
- “Non sono fisicamente attraente come un tempo; non gli piacerò più.”
- “Non riesco a sentire niente. Non sono normale.”
La sessualità è poi una componente molto importante del legame di coppia in quanto dovrebbe essere espressione di cura e attenzione nei confronti del proprio partner e di se stessi, così come fattore di consolidamento del rapporto intimo. Purtroppo, in seguito a condizionamenti sociali, culturali e religiosi e/o ad una educazione sessuale inadeguata, la sessualità viene vissuta con disagi, frequenti emozioni di vergogna e colpa che minacciano quel benessere psicofisico necessario all’equilibrio personale e di coppia.
È importante dunque affrontare il prima possibile eventuali disagi o difficoltà nella sfera sessuale per poter intervenire in modo appropriato e competente. Sarà così possibile riappropriarsi della propria sessualità in modo consapevole e, nel rispetto sia dei propri tempi che di quelli del partner, si otterrà un notevole miglioramento del benessere psicofisico e, quindi, della qualità della vita.
La sessuologia pone infatti particolare attenzione più agli aspetti psicofisici e relazionali della sessualità, che alla semplice “funzionalità” riproduttiva. In quest’ottica si parla più propriamente di funzionamento erotico più che di funzionamento sessuale nel quale assumono maggior rilievo le fantasie, le emozioni, le reazioni neurovegetative e somatiche che producono il ‘piacere sessuale’.
Il funzionamento erotico è composto da quattro principali fasi o momenti:
Il desiderio sessuale è un’emozione caratterizzata dalla presenza di pensieri e fantasie sessuali e dalla voglia di intraprendere l’attività sessuale.
La fase del desiderio prefigura il piacere sessuale in quanto da un lato innesca l’eccitazione e, dall’altro, perché un atto, di solito, è tanto più piacevole quanto più desiderato.
Il desiderio è variabile da persona a persona e può dipendere anche dalle circostanze quali fasi del ciclo mestruale, gravidanza, menopausa, qualità del rapporto di coppia, insoddisfazione nei confronti del proprio corpo, ecc.
Il desiderio, come il piacere, è un fenomeno per lo più mentale (psichico).
L’eccitazione è un’emozione successiva e simile a quella del desiderio, ma, a differenza del desiderio che è un fenomeno mentale, psichico, l’eccitazione è un fenomeno per lo più fisico, legato al corpo.
Essa, quindi, nasce dal desiderio e prepara alla fase successiva dell’orgasmo, producendo un’attivazione generale dell’organismo, cui corrisponde un vissuto soggettivo di piacere sessuale.
E’ un’emozione estrema, paragonabile a una scarica di energia e tensione seguita da un profondo stato di rilassamento definito fase di risoluzione. L’orgasmo è raggiunto infatti al culmine dell’eccitazione e mette fine alla reazione sessuale, spegnendo momentaneamente il desiderio.
È seguito da una pausa caratterizzata da una momentanea insensibilità erotica e rilevante solo per gli uomini chiamata periodo refrattario.
La fase dell’orgasmo consiste nel raggiungimento del picco del piacere fisico e mentale cui, come prima accennato, segue una diminuzione della tensione sessuale fino al totale rilassamento e è dato da contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e degli organi riproduttivi.
Le forti sensazioni che si avvertono a livello mentale insieme alle modificazioni fisiche fanno dell’orgasmo un’esperienza gratificante, unica e ben riconoscibile. Chi l’ha provato, lo sa. Altrimenti è come tentare di spiegare l’arcobaleno a un non vedente. Non è possibile.
Le descrizioni femminili dell’orgasmo sono più precise rispetto a quelle maschili; queste suggeriscono quindi che le donne hanno una conoscenza migliore della propria complessa anatomia o più semplicemente sono meno reticenti nella descrizione delle proprie sensazioni. Per quanto riguarda l’orgasmo femminile, è ancora aperto il dibattito circa i tipi di orgasmo nella donna.
Il piacere erotico è un particolare vissuto soggettivo che, in genere, accompagna, alimenta e incrementa le altre fasi del funzionamento erotico (desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione).
Esso acquista caratteristiche specifiche in ogni fase: il piacere sottile del desiderio, il piacere dell’appagamento durante la fase di risoluzione, il piacere molto fisico dell’eccitazione, il piacere sconvolgente dell’orgasmo.
Il piacere, come il desiderio, è un fenomeno per lo più mentale (psichico).