Orange is The New Black
Orange is The New Black (S2)Ali Goldstein/Netflix

Le migliori serie Netflix Original

Create ad hoc per la piattaforma o distribuite praticamente solo su di essa, queste serie hanno fatto la storia e il successo del colosso dello streaming di Los Gatos, eppure, almeno in parte, potrebbero esserti sfuggite

Chi è sulla piattaforma dal suo arrivo in Italia (ormai sette anni fa), probabilmente sa elencare le migliori serie Netflix original una per una, chi ci è arrivato in un secondo momento potrebbe in parte essersele perse. Perché le serie con più streaming nel suo catalogo le conoscono un po' tutti, ma le migliori serie Original (autoprodotte o distribuite in esclusiva) costituiscono un elenco in progress dagli avvicendamenti più frequenti e spesso non sono (più) le prime a comparire tra i primi suggerimenti sul profilo. Nella lunga lista che segue, le elenchiamo in ordine cronologico, ad aiutare proprio chi si fosse perso qualcosa di importante dal passato.

Orange is the new black (2013-2019)

Ispirata a un omonimo libro di memorie, la serie Orange is the new black , tra i primi grandi successi della piattaforma, ci porta (per la prima volta) dentro alle dinamiche (a volte spietate, altre umanissime) di un carcere femminile con una dramedy che fa discutere per quello che racconta, che apre su realtà poco note, che ha un'ironia tagliente, che amplia le possibilità di espressione di un cast quasi tutto al femminile anche se non lesina sulle scene di eros (che sollevano le prime richieste di intimacy coach). 

Better call Saul (2015-2022)

Better Call Saul

Ursula Coyote/AMC

Lo spin off del cult Breaking Bad sull'avvocato maneggione al servizio della mala nato Jimmy McGill e ribattezzatosi Saul Goodman, dialoga con lo show originale nel doppio ruolo di prequel e sequel a seconda delle stagioni e a volte anche nella medesima puntata. 
Per i fan della storia di Walter White e Jessie Pinkman, Better Call Saul ha il merito di aver attutito (se non curato) il lutto successivo alla fine di Breaking Bad, ha consacrato il talento di Bob Odenkirk (interprete di Saul) e ha finito per dimostrare che della serie originale non solo si poteva bissare il successo ma si poteva anche arrivare a superarne la magnifica scrittura (firmata dallo stesso autore). 
Prodotta da AMC, Better Call Saul è distribuita dalla stessa rete in US, ma da Netflix a livello mondiale.

Narcos (2015-2017)

NarcosDaniel Daza/Netflix

In tre stagioni dedicate alla storia del narcotraffico e della lotta della DEA per fermarlo, Narcos ha rivoluzionato il modo di pensare le serie gangster e crime. Indimenticabili Wagner Moura e Pedro Pascal nei ruoli di Pablo Escobar e del poliziotto antidroga Javier F. Peña.

Sense8 (2015-2018)

S8_2_-64476.dngMurray Close

Cancellata dopo due stagioni per i costi (altissimi) di produzione, con una vera e propria ribellione dei fan, la prima serie tv delle sorelle di Matrix (Lana e Lilly Wachowski), con un cast tra i più inclusivi dell'epoca, ci ha portato là dove nessuno era riuscito prima, ovvero in un racconto in cui 8 ragazzi da tutto il mondo scoprono, prima con sconcerto e poi con una missione comune, di essere legati telepaticamente con la possibilità di vivere le stesse esperienze a pieni sensi in una forma di coesistenza senza precedenti. Naturalmente, dove si scoprono dei poteri paranormali, c'è sempre un qualche scienziato pazzo e anche qui è il caso. Per cui il racconto della nascita di un gruppo di (nuovi) eroi, si accompagna sia alla lotta contro dei super-cattivi, che alla classica indagine poliziesca (per trovarli e stanarli) e al salvataggio romantico di una “principessa”.

The OA (2016-2019)

THE OAJoJo Whilden/Netflix

Per la serie, show televisivi che fanno perdere la testa, The OA è un thriller fantascientifico con rapitori di bambini e coreografie magiche che sembrano parlare la lingua salvifica degli angeli, ma anche racconti di traumi del passato che sembrano ripetersi in loop di violenza. Creata e prodotta dall'attrice e sceneggiatrice Brit Marling assieme a Zal Batmanglij, la serie ci riporta ai (primi) tempi in cui Netflix investiva di tutto e di più nel tentativo di rompere ogni regola prestabilita. E merita di essere vista anche solo per questo.

The Get Down (2016)

THE GET DOWNCourtesy of Netflix

Non si può tacere sulla prima serie firmata da Baz Luhrmann con un occhio alla storia del rap e uno al classico musical West Side Story, un progetto riuscitissimo nella prima parte e poi persosi nella seconda, che oggi rappresenta la prima vera grande cancellazione al primo colpo di Netflix (ora, purtroppo, divenuta un fenomeno tristemente ricorrente). Utile a farsi un'idea del fermento musicale, ma anche culturale e politico in cui mise le radici l'hip hop, la serie ha anche il pregio di aver lanciato talenti come Justice Smith e Shameik Moore.

The Crown (2016 -)

The CrownRobert Viglasky/Netflix

Negli anni di maggiore espansione di Netflix, si crea spazio anche per la prima serie storica, coraggiosissima nel raccontare la più grande monarchia ancora reggente attraverso la storia della sua regina in carica dalla sua incoronazione fino al presente catalizzando l'attenzione del pubblico che segue ogni aggiornamento del mondo royal sui rotocalchi, ma anche quella della critica e degli storici, nonché del Paese interessato. Col senno di poi, è incredibile come si sia ritrovata ad affrontare - nel mondo reale - proprio la scomparsa di Sua Maestà nel momento in cui sullo schermo stava per portare il ricordo di uno dei periodi più critici per l'immagine della corona. Ne è uscita bene, grazie a un team creativo e artistico di qualità superiore.

Mindhunter (2017-2019)

MINDHUNTERMerrick Morton/Netflix

Un grande racconto d'autore e un nuovo cult nel genere guardie e ladri, Minduhunter vede tra i produttori David Fincher e ripercorre la nascita del mestiere del profiler di serial killer a partire dalle pagine dell'omonimo libro in cui a spiegarlo è proprio chi quel cambiamento lo ha vissuto in prima persona (John E. Douglas, coautore assime a Mark Olshaker). Ferma a due stagioni, è tra le serie di cui il pubblico di Netflix aspetta di più la resurrezione.

Tredici (2017-2020)

13 REASONS WHYBeth Dubber/Netflix

Un'altra serie da guardare (almeno nella sue prime due stagioni) per il suo valore “storico”. Tredici fu uno choc alla sua uscita, poi sollevò un polverone che ebbe però il pregio di accendere le luci per la prima volta su un tema delicato come il suicidio giovanile. La prima stagione si palesa come una discesa all'inferno nella prospettiva di una vittima e di quelli che lei denuncia man mano in una sorta di diario sonoro di 13 cassette come ogni suo possibile carnefice consapevole o meno. Un lungo flashback che apre domande e riflessioni negli spettatori di ogni età. Alla fine di ogni puntata, l'invito è a rivolgersi a uno specialista e a un sito creato ad hoc per discutere e raccogliere dubbi/segnalazioni in caso si avessero mai avuti nella vita o sentiti da amici pensieri di autolesionismo e malessere profondo. Anche se non è una serie riuscita fino in fondo, Tredici ha avuto il pregio di essere una delle prime serie Netflix (e sono tante) ad aver avuto il coraggio di provare a parlare quanto più seriamente possibile di mental health (e anche di bullismo e violenza di genere negli ambienti scolastici).

Altered Carbon (2018-2020)

Netflix

Bella come un videogioco o un anime, la serie Altered carbon, tratta da un omonimo romanzo cyber-punk, porta lo spettatore in un futuro in cui la vita (dei ricchi) può essere infinita ed eterna grazie a una tecnologia che ha reso norma i cloni e reso uploadabile l' "anima", dando così spazio a una costante possibilità di reincarnarsi tanto in forme diverse quanto nel proprio corpo fissato sempre sulla stessa età. 

La Casa di Carta (2017-2021)

Caso tra i casi del mercato televisivo, La Casa di Carta insegna che si può prendere una piccola serie locale piena di potenzialità ma senza budget e resuscitarla (anni dopo) trasformandola in un successo globale diviso in 5 parti che hanno infranto una per una dopo l'altra i record di streaming. Il fascino del progetto? Lo spiega bene il documentario che ne racconta segreti e retroscena (sempre su Netflix): l'appeal di una banda semi-improvvisata impegnata in colpo che più impossibile non si può in cui tutto va a rotoli, molti cadono o si perdono eppure si conquista il tesoro per il rotto della cuffia; una coerenza estetica e di simboli senza precedenti; personaggi ben delineati e una colonna sonora che fa di vecchi classici dei nuovi tormentoni e la forza imperitura di una canzone popolare di resistenza dalle origini misteriose (Bella Ciao).  

Narcos: Messico (2018-2021)

NARCOS: MEXICOCarlos Somonte/Netflix

Con lo stesso processo applicato a Better Call Saul, Netflix si prodiga in uno spin-off di Narcos che questa volta, dopo il racconto divenuto cult dei crimini di cui si erano macchiati Escobar e il cartello di Medellín in Colombia, concentra, sempre in tre stagioni, lo sguardo sul Messico e sul cartello di Guadalajara, esploso negli stessi anni. I primi 10 episodi, con Diego Luna e Michael Peña sono un must per chi ama il genere.

Squid game (2021-)

Squid Game S1Noh Juhan | Netflix

Se l'Oscar del 2020 di Parasite ha reso la grande tradizione del cinema coreano mainstream, nel 2021 Squid Game compie lo stesso miracolo nell'ambito delle serie tv. In comune, la tensione thriller che si carica della forza corrosiva della denuncia sociale e dell'impatto emotivo fortissimo e netto di una violenza cruda che crea choc ma ancora di più muove domande profonde. Pregio extra, il fatto di proporre tutto questo nella forma di una battle royal, una sfida all'ultimo sopravvissuto che ha già catalizzato l'attenzione di un pubblico mondiale con le saghe (più pop e tradizionali) di Hunger Games e Divergent.

Hill House (2018)

Carla Gugino in Hill House (fotogramma serie tv)

Nell'esplorare tutte le possibili sfumature della produzione tv, Netflix non poteva non sviluppare anche una serie antologica horror. La sua risposta al mondo dark e pauroso di un colosso come American Horror Story, è Hill House e poi seguita The Haunting of Bly Manor incentrata sui racconti di case infestate a cura di Mike Flanagan, che poi bissa il successo a tutto terrore anche con un'altra serie tv Netflix Original, Midnight Mass.

The Witcher (2019 -)

WW_101_22.05.2019_239.ARWNetflix

La prima serie autenticamente fantasy targata Netflix e basata su un'omonima serie di romanzi, esce quando Game of Thrones si avvicina alla propria conclusione e vede protagonista il superman Henry Cavill al massimo del suo splendore. Ha tutto quello che serve per proliferare. E infatti trova quasi subito non uno ma due spin off a ritroso nel suo tempo (la serie The Witcher: Blood Origin e il fim di animazione The Witcher: Nightmare of the Wolf)

La regina degli scacchi (2020)

Tratta da un omonimo romanzo, la serie che racconta il feroce mondo delle competizioni di scacchi e insieme i traumi e le dipendenze di una giovane super campionessa in un campo dominato dagli uomini, riesce a rilanciare uno dei giochi più antichi, colti e bistrattati tanto da farlo assurgere a (momentanea) ossessione mondiale e fa esplodere la notorietà della giovane e talentuosa Anya Taylor-Joy.

Stranger things (2016-)

Stranger Things

In anni di dominio dei cinecomics, Netflix si avventura in una serie con una supereroina dai poteri ESP che, in più, attraversa la cultura del cinema fantasy e sci-fi quanto quella dei grandi titoli mainstream degli Anni ‘80 sotto la guida di due fratelli, Matt Duffer e Ross Duffer, che suscitano sul piccolo schermo gli stessi entusiasmi dei cult di Spielberg dell'epoca. Non solo, nella sua vena nostalgica recupera un'icona del passato recente come Winona Ryder e la circonda di talenti giovanissimi nemmeno adolescenti. Il risultato è un successo senza uguali, anche in termini di crescita esponenziale degli abbonamenti.

Black Mirror (2016-)

D. R.

Un altro esempio di recupero importante dopo La Casa di Carta. La serie di fantascienza antologica di Charlie Brooker che più di tutte sfiora le incognite più inquietanti del futuro prossimo si sposta da Channel 4 su Netflix alla sua terza stagione. Sulla piattaforma cresce non solo per numero di successive release ma anche perché attraverso lo sperimentale Black Mirror: Bandersnatch si apre allo show interattivo, quasi un videogioco fatto serie tv.

Sex education (2019 -)

Sex Education Season 1Jon Hall/Netflix

La prima serie teen che riesce a fare educazione sessuale anche agli adulti con molto umorismo rappresenta uno dei successi più “socialmente utili” di Netflix. Perché cresciamo ancora troppo ignoranti - sì, anche noi adulti - in un mondo in cui il porno è sempre a un clic da sé e con esso l'eventualità di fraintendere tutto sul benessere sessuale e su temi che spaziano dal rispetto reciproco alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e della malattie sessualmente trasmissibili. 

Ozark (2017-2022)

OZARKCOURTESY OF NETFLIX

Con un trio di protagonisti carismatici come Jason Bateman, Laura Linney e la rising star Julia Garner, Ozark è la prima serie crime totalmente Netflix che torna per certi versi sulle tracce del volto insospettabile del male alla Breaking Bad con la storia di un contabile del narcotraffico che si trasferisce con la famiglia in un luogo sperduto dove costruire da zero un nuovo centro di riciclaggio di denaro sporco.

Cobra Kai (2018-)

Cobra Kai NetflixIMDb

Nata su Youtube (quasi) a uso (solo) dei fan dell'immortale classico Karate Kid, Cobra Kai viene subito adottata da Netflix che vede una grande occasione nel raccontare cosa è successo a Daniel LaRusso e Johnny Lawrence una volta diventati adulti. La vita sembra aver sorriso più al primo che al secondo e tra i due la rivalità di riaccende, riconducendoli sul tappeto del torneo dove li avevamo lasciati, ma come allenatori e mentori di una nuova generazione di giovani karateka, un processo in cui Daniel scopre il proprio lato a volte anche oscuro e Daniel un riscatto tardivo. Con lo spirito sportivo a trionfare sempre su tutto.

Il metodo Kominsky (2018-2021)

Tra le belle operazioni che Netflix ha fatto degli anni c'è stata anche quella di coinvolgere alcune stelle di Hollywood over 60 in racconti che esplorano in modo nuovo la terza età e al contempo anche la videografia dei loro protagonisti. Tra questi Il metodo Kominsky ci mostra Michael Douglas nei panni di un attore che, non trovato il successo sperato, ha ripiegato su una propria accademia di recitazione, che a sua volta non ha ancora sfornato delle promesse. A fargli da spalla in una crisi tardiva è il suo agente e amico, che si trova a fronteggiare la morte improvvisa della moglie.

After Life (2019 - 2022) 

Photo Credit: Ray Burmiston (Netflix)

Metti uno dei comici più caustici del millennio (Ricky Gervais) e dagli in mano una serie che racconta come un vedovo scorbutico impiegato nel giornale cittadino del fratello cade in depressione (con tanto di tentato suicidio) alla morte prematura della moglie. Ne uscirà una serie toccante che parla in anticipo sui tempi di alcuni dei temi oggi più battuti nell'ambito del mental health, una serie doleceamara che si sofferma sulla capacità di risollevarsi un tanto al giorno dando un nuovo senso alla vita anche attraverso l'incontro con gli altri. Da non sottovalutare mai.

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