The Lobster (2015): recensione, trama e cast film

The Lobster (2015): se non ami verrai trasformato in animale

the lobster locandina

The Lobster

Titolo originale: The Lobster

Anno: 2015

Paese di Produzione: Gran Bretagna, Irlanda, Grecia, Olanda, Francia

Genere: Drammatico

Casa di Produzione: BFI Film Fund

Distribuzione: Good Film

Durata: 118 minuti

Regia:  Yorgos Lanthimos

Sceneggiatura: Yorgos Lanthimos

Montaggio: Yorgos Mavropsaridis

Fotografia: Thimios Bakatakis

Attori: Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Ben Whishaw, John C. Reilly, Olivia Colman

Trailer di The Lobster

Trailer italiano di The Lobster

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

The Lobster è il primo film in lingua inglese di Yorgos Lanthimos, la cui seconda pellicola, Kynodontas, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il premio ‘Un Certain Regard’ a Cannes. Il film, inoltre, è stato candidato agli Academy Award® come Miglior Film Straniero. Il terzo film del regista, intitolato Alps, ha ricevuto il premio Osella per la Migliore Sceneggiatura al Festival del Cinema di Venezia del 2011, solo per citare uno dei tanti riconoscimenti che ha ottenuto. La sceneggiatura di The Lobster è stata scritta da Lanthimos assieme al suo collaboratore di lunga data, il pluripremiato sceneggiatore Efthimis Filippou. Il film è stato girato interamente in vere location dell’Irlanda.

Trama di The Lobster

David (Colin Farrell) viene lasciato dalla moglie e senza emettere una sola lacrima viene preso e trasportato in un hotel. Qui sono presenti i single, i quali sono costretti a trovare, entro 45 giorni ( + bonus), il loro nuovo compagno/a. Quando il tempo è scaduto diventeranno l’animale sceltosi. David deciderà, nel caso in cui fallisse, di divenire una aragosta (The Lobster)

the lobster
Scena di The Lobster

Recensione di The Lobster

Un giorno mentre giocava a golf pensò che è più difficile fingere di provare sentimenti che non si hanno che fingere di non provare sentimenti che invece si hanno

The Lobster

Il regista greco Yorgos Lanthimos dopo Alps (2011) si allontana dal suo paese nativo andando a realizzare un film con un cast d’attori americani senza però perdere di vista la sua natura autoriale di cineasta. The Lobster, presentato al concorso cinematografico di Cannes (in cui ha vinto il premio della regia) conduce il pubblico all’interno di un futuro alquanto distopico ma privo di quel elemento fantascientifico – tecnologico che molti lungometraggi possiedono, creando un opera dura e malata che, attraverso uno stile unico, va a delineare un mondo assurdo e potente, che può terrificare l’essere umano.

The lobster recensione film
Fotogramma di Fotogramma di The Lobster

Tematiche in The Lobster

The Lobster : l’amore è l’unica salvezza per vivere, senza di esso non si può rimanere – in forma umana – su questo pianeta. L’unica vita accettata dalle regole sociali è quella di coppia; un uomo o una donna non possono vivere da soli. E’ vietato ed è controproducente vivere senza avere una persona che ti ami e che tu ami.

In questa società esiste solo una  legge.

Legge di vita e di morte: se non stai con qualcuno/a diventerai un animale, da te scelto.  I single non sono ammessi e vanno estirpati… sono il male della società.

Lo spettatore osserva gli eventi con meraviglia, con un incredibile stupore e incredulità. David accetta senza batter ciglio il suo destino, non si ribella, non cerca di sfuggire a quel fato assurdo e insensato stabilito da altri per lui. Tutti gli altri, compreso il nostro protagonista, sembrano d’accordo con tali leggi e che sia giusto divenire degli animali se non si ha l’amore.

La domanda scaturitami da ciò è: ” Ma com’è possibile che nessuno si renda conto che quella società in cui vivono è marcia? Come è possibile che quelle persone siano così insulse e stupide da non ribellarsi mai realmente? Come fanno ad accettare degli ideali che non stanno né in cielo, né in terra?”

Onestamente si può ritenere che anche noi prendiamo come “giusti” degli atteggiamenti accettati socialmente dalla comunità in cui viviamo. Un esempio può essere la Guerra: la società continua a creare armi, a finanziare esperimenti militari, ad usare armi contro altre persone, contro altri popoli per il dio denaro, per il dio potere. Noi  però tendiamo, nella nostra quotidianità, a dire: si è sbagliato ma …

Credo che se avessimo la mente lucida e distaccata dalla società, in cui siamo immersi fin dalla nascita, potremmo trovare miriadi di leggi e costruzioni del nostro mondo che sono veramente inutili e prive di senso e forse  scopriremmo che il nostro “universo” si basa sulla brutalità. Se vogliamo un esempio storico “recente” pensate a tutti quegli ideali, comunemente accettati, nei paesi sotto totalitarismi durante la seconda guerra mondiale. Noi sappiamo ora che ciò era sbagliato ma loro, il popolo tedesco e italiano, lo ritenevano un modello “giusto”. Oggi un esempio può essere il nostro razzismo, più o meno presente in ognuno di noi.

Il romanticismo in The Lobster
Il romanticismo in The Lobster

L’Amore in The Lobster

Il tema vero e proprio è l’Amore. Che cos’è? Esiste realmente? Sono domande che ci ripetiamo in continuamente, ma – purtroppo – sono senza risposta. Non possiamo conoscere la verità fino a quel momento in cui troviamo il vero amore, sempre se lo troveremo! Che fregatura. Yorgos Lanthimos in The Lobster analizza il fanatismo ideologico dell’amore. Secondo il regista, non si dovrebbe mai dare dei limiti o costrizioni a questo sentimento poiché non può essere comandato ed è un sentimento così bello che deve avere il giusto tempo per nascere e crescere, proprio come una pianta: si mette il seme e lentamente e delicatamente, senza emettere suono o allarme, questa prende vita e cresce. L’amore non viene di botto ma aumenta con il passare dei giorni e con la conoscenza dell’altro… solo il piacere esteriore, solo l’attrazione fisica può scoppiare immediatamente.  L’amore non può essere comandato e forse neppure cercato. E’ lui che viene, che ti colpisce senza lasciarti scampo.

(Spoiler)

  1. David si ritrova nel fanatismo ideologico di coppia: lui deve essere costretto a trovare, in un gruppo limitato di persone, la sua anima gemella. Gli vengono mostrati esempi e stili di vita per fargli comprendere come sia più bello e soddisfacente avere l’amore con te accanto. Come è importante avere una persona che si prenda cura di te. Lui non incontrerà la sua amata, nessuna scintilla dilagherà nel suo cuore. I 45 giorni terminano e lui scappa.
  2. Termina nel fanatismo ideologico dei solitari: loro vogliono essere totalmente liberi da questa società e dalle sue leggi. Non fanno una vera e propria ribellione ma decidono di vivere in gruppo ma ognuno per conto suo. Tra loro non devono crescere nessun tipo d’amicizia, d’affetto e d’amore. Ognuno deve pensare e cavarsela per sé. David si innamora. Lei lo ricambia e i pericoli emergono.

In conclusione: i fanatismi sono erronei e causano solo del male a noi stessi e agli altri. Ogni pensiero e idea deve essere “leggera” e flessibile. Le nostre vite devono avere delle idee ma queste devono cambiare e non devono decidere troppo la direzione della nostra vita.

In conclusione

The Lobster, ovvero l’Aragosta, è un film d’indubbia genialità e assurdità. Il regista – sceneggiatore crea una situazione surreale e dei personaggi alquanto grotteschi per parlare dei sentimenti umani e della nostra società o meglio di come noi umani tendiamo ad accettare il mondo.  Il tutto esposto attraverso un perfetto senso d’umorismo, un “humor nero”. Il risultato di The Lobster è quello di un film ”Assurdo, inquietante e divertente”

Note positive

  • Sceneggiatura originalissima e ben fatta. Ogni personaggio è ben delineato caratterialmente ed entra subito in contatto con lo spettatore
  • La fotografia è buona. I colori e lo stile della ripresa danno un impressione di estrema freddezza. L’ambiente non è caloroso ma è tetro e gelido. I colori principali sono il bianco, il verde, grigio e il blu. Tutti molo opachi. Scelta azzeccata dato che  David è per tutto il tempo molto passivo agli avvenimenti che subisce.
  • Il finale è strano dando allo spettatore una domanda senza rispondere: ” Per Amore siamo disposti a fare qualsiasi cosa?”
  • Ottime le prove attoriali e registiche. Complimenti a tutto il cast.

Note negative

  • Il film ha un ritmo eccessivamente lento,  solo la sceneggiatura e la fotografia  salvano lo spettatore dalla noia.
  • L’inizio è spiazzante ma anche incomprensibile .

4 commenti

  1. Anche a me ha stupito sin dal profondo. L’ho visto senza sapere una sola parola di trama, perché mi piace lasciarmi stupire dai film: e questo film… be’, mi ha stupito dannatamente! Hai ragione, è facile per noi individuare i difetti di una società, ma quando ci sei dentro ti sembra tutto “normale”. E’ un filmone-metaforone che mi ha lasciato con la bocca spalancata fino all’ultimo fotogramma, e in questi tempi di filmacci inguardabili è davvero raro 😉

  2. E’ davvero un film fantastico… una pellicola visionaria e molto molto coinvolgente. Credo uno dei migliori film degli ultimi dieci anni… una analisi fantastica e sognante sulle relazioni umane!

  3. Sono stato “trascinato” al cinema durante la proiezione di questo film dalla mia fidanzata ed alcuni amici. Premetto di non capirci nulla di cinema, e che da un film intitolato the lobster mi aspettavo molto poco, ma in realtà mi sono dovuto ricredere. The lobster è un film che fa scappare inaspettatamente qualche risata (a volte anche amara) ma riesce anche a far riflettere. Mi lamento sempre che oramai i film sono tutti uguali e quindi piuttosto noiosi, ma questa pellicola (che come tutto può piacere o meno) è indubbiamente un’opera originale e ben strutturata.

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