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Descrizione prodotto

The Elephant Man "4Kult" (4K+Br)

Dettagli prodotto

Dimensioni del collo ‏ : ‎ 17 x 13,2 x 1,4 cm; 30 grammi
Formato supporto ‏ : ‎ 4K
Tempo di esecuzione ‏ : ‎ 100 minuti
Data d'uscita ‏ : ‎ 14 ottobre 2020
Attori ‏ : ‎ Anthony Hopkins, John Hurt, Anne Bancroft
Sottotitoli: ‏ : ‎ Italiano
Studio ‏ : ‎ Eagle - Eag
Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
ASIN ‏ : ‎ B08FBLBFR8
Paese di origine ‏ : ‎ Italia
Numero di dischi ‏ : ‎ 2

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- n. 2,056 in Drammatici

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4,7 1.279 voti

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Michele

Imballo scarso - custodia danneggiata - disco ok

Recensito in Italia 🇮🇹 il 20 novembre 2022

Acquisto verificato

Il pacco era costituito da una semplice busta in plastina non imbottita. La cover del dvd si è rotta nel tragitto (poco male), mentre il disco non ha subito danni. Suggerisco una busta imbottita. Nel complesso sono soddisfatto.

Utile

Defa

Film incredibile, edizione carina

Recensito in Italia 🇮🇹 il 3 settembre 2022

Acquisto verificato

Film incredibile, forse uno dei film più belli degli anni 80. Lynch davvero uno dei registi migliori che il cinema abbia mai avuto.
Edizione onesta, ottima la presenza del 4k ( pensavo che essendo una 4Kult ci sarebbe stata la card da collezione compresa ma niente) ma pochi contenuti speciali.
Lo consiglio a tutti!

Utile

Seiquellochemangi

Altissima qualità

Recensito in Italia 🇮🇹 il 28 novembre 2022

Acquisto verificato

L’immagine e l’audio sono di alta qualità ed è stato un regalo super apprezzato :-) Consiglio

Recensito in Italia 🇮🇹 il 2 ottobre 2022

Acquisto verificato

Il film non ha bisogno di presentazione: uno dei capisaldi della filmografia e dell’immaginifico regista David Lynch.
Vi farà pensare ed emozionare

Utile

Raf- Plus

Bellissima versione di elephant man con 2 dischi umo Blueray e

Recensito in Italia 🇮🇹 il 21 febbraio 2021

Acquisto verificato

La custodia contiene 2 dischi umo in Blueray normale quindi si vede in HD é una in 4 k che
Necessita il lettore e la tv 4k . Il film si vede benissimo in entrambi. I formati ,purtroppo il documentario e gli extra sono solo nella versione 4 k.

Recensito in Italia 🇮🇹 il 16 maggio 2017

Acquisto verificato

Storia di John Merrick, sofferente della sindrome di Proteo, che gli porta deformazioni su tutto il corpo e particolarmente sulla testa, per cui viene chiamato "The Elephant man". Destinato ad essere un fenomeno da baraccone, viene notato da un dottore, Frederick Treves, che vuole studiare questo caso clinico. Comincerà così la riabilitazione di Merrick nella società, che fino ad allora lo ha considerato un "diverso"e quindi un elemento da ripudiare. Bellissimo film con delle tematiche molto profonde. Bravissimi gli interpreti Anthony Hopkins, John Hurt e Anne Bancroft. Ottima la qualità del BD nonostante l'età della pellicola. Film in bianco e nero con immagini nitide e ottimi contrasti, audio molto buono. Consigliato.

5 persone l'hanno trovato utile

Utile

Caterina

Compratelo!

Recensito in Italia 🇮🇹 il 3 novembre 2020

Acquisto verificato

Un film da non perdere!!!!

Recensito in Italia 🇮🇹 il 15 dicembre 2020

Acquisto verificato

Film davvero molto bello e commovente ed ispirato ad una storia di vita reale.

Utile

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fab 14

Classique

Recensito in Francia 🇫🇷 il 25 giugno 2023

Acquisto verificato

Très bien, bonne image bon son. Le film, bah vous connaissez c'est un classique a voir au moins une fois.

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RMurray847

A MASTERPIECE...pure and simple!

Recensito negli Stati Uniti 🇺🇸 il 30 maggio 2003

Acquisto verificato

As I sit down to write this review, my experiences with it from my youth came flooding back. I first saw it as a 17 year old high-schooler at my local movie theater, late one evening. I had seen, and enjoyed, the Broadway play a few months earlier, and wanted to see how the movie compared. The play, I should say, was very moving and had a certain spareness in its production design that was very effective. I had left the theatre with a moist eye and an interest in learning more about John Merrick, The Elephant Man (who had neurofibromatosis, NOT elephantitis, as is so often attributed to him).

Anyway, when the movie concluded, the ENTIRE audience of 150 or so sat in its seats, numbed and unmoving. It was one of those experiences where you fight back your tears, because you're worried if you let go, you'll start bawling like a baby! The film was so profoundly moving to me and so artistically brilliant, that I went again the very next day, dragging reluctant friends with me. They were all stunned. I watched it AGAIN later that week.

I've watched it on video a couple of times years ago, but until I rewatched it recently on DVD, it had been nearly 10 years since I'd seen it.

The story is set in the early turn-of-the-twentieth-century London. John Merrick (John Hurt) is, for lack of a better word, enslaved as a sideshow freak. He has the most hideous growths on his bones, which give him a frightening appearance. His head is probably three times bigger than a normal human, and the shape resembles a lumpy dirigible. His limbs are mostly tangled messes. Noted physician Dr. Treves (Anthony Hopkins) hears of this "elephant man" and is fascinated so greatly by his condition that he brings him to his hospital for study. Everyone has always assumed this man must be a mute "idiot." Turns out that Merrick is a gentle, thoughtful and almost unbearably forgiving soul. The relationship that emerges between Treves and Merrick, as well as with Merrick and virtually everyone he encounters, is at the heart of this film.

(Note of caution: The movie does not follow John Merrick's life terribly accurately...neither did the play. When I read the biography of Merrick that his doctor, Treves, wrote, I got his "true" story, which is just as moving in its own way.)

David Lynch, we all know, is a "difficult" director, at least when it comes to narrative continuity. This movie, however, is his most accessible (along with THE STRAIGHT STORY, which doesn't even feel like a Lynch movie). It tells a straightforward story...no dancing dwarfs, no little people behind radiators, no Wizard of Oz references, etc. etc. No Laura Palmer. However, the touches he brings to it are pure Lynch, and they serve the movie profoundly.

For example, the movie takes place in the midst of the early Industrial Revolution, when science was becoming more "popular" or "glorified" by the masses. It was also a time when London was awash in factories, and all the noise and pollution they wrought. If you've seen ERASERHEAD or DUNE, you know that Lynch likes to have lots of background noises of machinery. Often, those sounds are distracting. In ELEPHANT MAN, we are constantly aware, through these sounds, that we are in a very specific time and place, where the lifeblood of society was machinery, but big, dirty, unsubtle, dangerous machinery. This, coupled with the glorious black and white cinematography, truly create a mood that is unequaled.
Also, there are some brief dream sequences in which Merrick sees his mother. She flits in and out of his dreams in a manner only Lynch can evoke. No one has ever been better at capturing on film the elusive nature of dreaming...that dreams are a crazy combination of good things and bad things happening all at once. These dreams are not a "device" but a window into Merrick's soul.

Those of us who remember when the film first came out remember the constant rehashing of the "I am not an animal, I am a human being, I am a MAN!!" line that Merrick yells out when cornered in a train station. This howl of despair is one of the most gripping moments EVER put to film. I tear-up just thinking about it.

The makeup is incredible. Having seen photos of the real Merrick, I can state that the makeup crew got it right! And the black and white helps to mask any imperfections. And underneath the makeup...
...is John Hurt, a fabulous actor in the role of his lifetime. He brings a delicacy and gentleness to the part that has to bee seen to be believed. I guarantee you'll be moved.

Hurt is ably assisted by Anthony Hopkins in a role which calls for restraint, and he delivers, which is unusual for Hopkins, who can overact at the drop of a hat...I love him, but sometimes he can overdo it, you must admit. The rest of the cast is full of familiar British character actors, as well as a brief but incandescent appearance by Anne Bancroft. Everyone is at their very best.

Initially, the film snags the viewer because of our fascination at seeing a human being so horrifically monstrous. It holds a lurid fascination that fades into compassion and empathy. If a person as horribly mistreated by his fellow man, as well as by fate, can find beauty, forgiveness, tenderness and love flowing from him and to him...well, the film leaves you to draw your own personal conclusions.

I know that Lynch receives more ongoing accolades for his disturbing BLUE VELVET, and of course, for the groundbreaking TWIN PEAKS...but THE ELEPHANT MAN is the one I'm always drawn back to.

I simply cannot recommend this film highly enough. Moviemaking doesn't get any more heartbreaking and effective than this masterpiece.

110 persone l'hanno trovato utile

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Tita Fürst - Koren

Ich bin kein Tier, ich bin ein Mensch, ich bin ein Mann

Recensito in Germania 🇩🇪 il 22 luglio 2018

Acquisto verificato

Die Geschichte des "Elephant Man's" ist die eines Menschen, Joseph "John" Merrick. Er lebte in viktorianischen England und wurde wegen seines Aussehens als Elefantenmensch genannt.
Der Film hält sich ziemlich genau an die Fakten. Es existiert ein Bild des "echten" John Merrick, das ein Jahr vor seinem Tod gemacht wurde. John Merrick wurde 1868 geboren, in den zweiten Lebensjahr wurde sein Kopf immer größer, der Körper sehr deformiert. Nur der linke Arm blieb beweglich. Man weiß, dass er auf Jahrmarkten gezeigt wurde. Dort sah ihn der Chirurg Frederick Treves, holte ihn ins Krankenhaus und versuchte ihm das Leben etwas zu erleichtern. Er fand aus, dass Merrick durchaus intellegent war, zwar etwas kindlich und naiv. Zwischen den beiden entwickelte sich eine "Freundschaft", die bis Merrick's Tod dauerte. Er starb mit 22 Jahren (1890) vermutlich wegen eines Herzinfarktes. Er wurde liegend im Bett gefunden, was für einen Freitod sprechen könnte. Er konnte nämlich wegen der starken Verformungen des Rückens nicht normal schlafen. Wegen seines Kopfes bestand die Gefahr einer Asphyxie. Die Untersuchungen, die wir heute kennen, weisen auf ein Proteus Sindrom, dazu kam noch Mb. von Recklinghausen, genetische, unheilbare Krankheten. Noch heute. Mb. Proteus wurde erst 1979 bekannt (Wikipedia).
Soviel zu der Geschichte.

Einer wollte sie verfilmen, und zwar der damals noch weitgehend unbekannte Reisseur David Lynch. Er hatte mit Eraserhead (1977) einen beachtilichen Erfolg gehabt, doch der Film war nur für das bestimmte Publikum interessant.
1980 mit 34 Jahren hatte er die Idee zum Film The Elephant Man soweit, dass er Produzenten suchte. Nach einigem Suchen fand er Mel Brooks, der dann noch zwei "Investoren" begeistern konnte. Auch die Schauspieler/innen ließen sich auf ein sehr schweres Projekt.
Lynch drehte den Film in London, wo er das "Viktorianische" bis ins kleinste Detail durchdacht hat.

Was bewegt die Menschen, dass wir das Ungewöhnliche sehen wollen? Damals wie heute? Warum besucht man einen Jahrmarkt? Um etwas zu erleben, dass man dann zuhause bei Licht und Wärme weiter erzählen kann? Wenn die Aussicht auf einen Elefantenmenschen besteht, geht Alt und Jung dorthin.
Wer vermutet schon, dass hinter entstellten großen Kopf ein Gehirn ist, das denken kann, wer sieht hinter dem entstellten Körper ein Herz, dass lieben vermag? Die Vorstellung, das man ein Monster sieht, halb Mensch, halb Tier, ist viel mehr real. Was wir nicht kennen, das bennen wir mit exotischen Namen, nehmen den "Kreaturen" jegliche Möglichkeit sich zu wehren.
Aber, war der Arzt so viel besser, als er zwar John half in einem Zimmer im Krankenhaus zu wohnen, dann aber erlaubte er, dass ihn die hohe Gesellschaft besuchte? Die mit ihm "schön" sprach, ihn sehen wollte, weil das modern und menschlich war. Nur die Mothershead (die leitende Krankenschwester) fand die rechten Worte. Sie sagte dem Arzt geradeaus, dass er John mit solchen Besuchen nicht helfe.
Es musste etwas passieren, damit auch der Arzt in John einen ebenbürtigen Menschen sehen konnte. Im Film wird das durch John's Entführung gezeigt, sein alter "Herr" hatte ihn nach Frankreich gebracht um ihn wieder als Monster zu zeigen. Erst nach der Flucht (ihm halfen die Zirkusleute, alle mit irgendeinem "Makel") sieh der Arzt DEN MENSCHEN in ihm.

John Hurt spielte die Rolle perfekt, hinter der schweren Maske konnte er Gefühle zeigen. Anthony Hopkins als dr. Frederick Treves glänzt in der Rolle eines Arztes, der zuerst mehr aus Neugier dem Elefantenmenschen half.
Die Frauen waren es, die am besten mit ihm kommunziert haben. Mrs. Madge Kendall, eine Schauspielerin, sprach mit John normal, sie ekelte sich nicht. In der Rolle überzeugte Anne Bancroft (die Ehefrau von Mel Brooks). Auch die anderen Schauspieler sind Créme de la Créme, von John Gielgud, der den Krankenhausdirektor Francis Carr-Gomm spielte, bis Wendy Miller, die schon erwähnte Krankenschwester verkörperte.

Der Film lässt keinen kalt. Als ich ihn zum ersten Mal sah, dachte ich, da hat sich einer EINE wirklich grosse Arbeit angetan. Auch ich war, wie die Menschen damals, fasziniert von John Merrick, habe mich am Beginn sogar gefürchtet. Die schwarz-weiße Bilder haben bei mir die Gefühle noch verstärkt. Das wollte Lynch auch.
Nach Jahren und jetzt wieder kann ich im Film hinter Kulissen sehen. Jetzt sehe ich vom Beginn an John Merrick als einen kranken Menschen, dessen Körper zwar entstellt war, die Seele, das Herz..., alles andere aber rein, rein wie die Bilder eines Raffael's. Man muß nur lange genug hinter der Maske schauen, dann sieht man die Augen, in denen sich die Sterne, das Himmel, die Unendlichkeit verstecken und nur warten, dass man sie findet. Dann, ganz hinten findet man etwas sehr kostbares: DIE LIEBE ohne Einschränkungen, DIE LIEBE, die alles verzeiht, die alles zulässt, DIE LIEBE, die manche auch GOTT nennen.
Ein wirklich guter Film eines sehr sehr speziellen Regisseurs, dem NICHTS Menschliches fremd ist.
Homo sum, humani nihil a me alienum puto (Terenz).

19 persone l'hanno trovato utile

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N. Hümpel

Sehr guter Film.

Recensito in Germania 🇩🇪 il 26 marzo 2023

Acquisto verificato

Ein sehr böse Geschichte, die zeigt, wie der Mensch "funktionieren" kann.
Die DVD hat mir hier vollkommen genügt.

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Adam D.

The Only Great Biopic

Recensito negli Stati Uniti 🇺🇸 il 21 maggio 2006

Acquisto verificato

Allow me to start out by saying that I hate biopic-type movies. They usually tend to be formulaic and trite, and they often either reduce extraordinary lives into ordinary ones, or take such liberties with the truth that they cease to have any meaning. The Elephant Man is, though, a glorious exception. Filmed in black and white with the visual flair that only comes from a visionary director (in this case, David Lynch), The Elephant Man is the story of John Merrick, a man whose horrible disfigurement has left him unable to live a normal live, to exist in society, or even to make a living--he has to be paraded as a freak in order to survive. He is eventually discovered by Frederick Treves, a London doctor who is interested in John's medical case. Treves eventually finds John to be an intelligent and sensitive man, and while Merrick begins to find acceptance among the hospital staff and London society, Treves struggles with his own guilt about using John to elevate his own career. It is the journeys that the two men take which form the backbone of this film, which includes more than a few genuinely touching moments. John Hurt, previously best known for being the ill-fated incubator for the alien in Alien, delivers one of the most astonishing performances in film history here--he becomes this man, down to the body language, speech, and subtext--there is little suspension of disbelief required here. Anthony Hopkins plays Treves with quiet dignity and humanity, showing again why he is one of his generation's greatest actors. Plaudits also go to John Gielgud as the hospital governor and Anne Bancroft as a sympathetic London stage actress who champion's Merrick's cause.

Unlike most biopics, this one actually shows the struggles and triumphs of its character. Merrick desires nothing more than what should be his birthright--a normal life. Ultimately, this is impossible. He nevertheless manages to find happiness--and even joy--thanks to the kindness of Treves and his staff. That he was able to achieve even this modest goal, in spite of his massive physical ailments and disfigurement, is something which is truly inspiring. If the society we live in is one which is excessively preoccupied with appearances, then The Elephant Man is a film which offers an impassioned rebuttal against such thinking, and even though it is very sad, it is ultimately uplifting in that it provides an example of the triumph of the human spirit, at risk of spouting cliche. It follows some of the genre conventions, but it all seems fresh and interesting, like a work of literature, not a dime-store potboiler.

This film should have won several Oscars but didn't win a single one. It is interesting to note that the year in which this film was produced, 1980, was also the year of Raging Bull and Ordinary People, which makes three modern classics made in a single year. Has there been a similar situation in the last decade? Ultimately, these movies were the end of an era, the glorious cinema of the 1970s, where authenticity and truth were the watchwords of film. This is a movie which doesn't try to sugar-coat the story of its subject, but lets the subject speak for himself, and thusly becomes an extraordinary picture.

8 persone l'hanno trovato utile

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