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Ultimo aggiornamento venerdì 21 giugno 2024
Argomenti: Tutti i film del Marvel Cinematic Universe
Un anno della vita scolastica alle superiori di Peter Parker, già morso da un ragno radioattivo, in procinto di diventare un supereroe. In Italia al Box Office Spider-Man: Homecoming ha incassato 8,6 milioni di euro .
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Peter Parker non riesce a scrollarsi di dosso quanto sia stata incredibile la sua esperienza con gli Avengers in Captain America: Civil War, l'aver conosciuto Tony Stark e avere mantenuto con lui un rapporto speciale, tanto da avere un contatto diretto attraverso il suo assistente Happy Hogan e da aver ricevuto in dono un super-costume. Peter è così innamorato dell'idea di diventare un Avenger da lasciar scivolare in secondo piano anche la ragazza che gli fa battere il cuore, la bella Liz, per andare dietro ai criminali e mostrarsi pronto per la posizione in squadra. Le cose però non vanno come previsto, perché il suo avversario, l'Avvoltoio, una squadra ce l'ha e opera in modo organizzato e all'occorrenza spietato, motivato dalla rabbia per un grande e onesto affare che proprio gli Avengers gli hanno "sottratto".
L'entusiasmo di Peter Parker per il suo ruolo da Spider-Man è contagioso grazie sia al trasporto di Tom Holland, sia al contrasto tra la sua vita in costume e la routine scolastica, ma la smania di crescere porta spesso a commettere degli errori.
Una morale semplice, che ha però il pregio di riportare con i piedi per terra il Marvel Cinematic Universe dove tra dèi, re, androidi e avventurieri dello spazio si scivola di film in film nel più puro escapismo.
Jon Watts regista e sceneggiatore (insieme ad altri sei scrittori accreditati), guarda dichiaratamente alle commedie liceali anni 80 di John Hughes, e l'Homecoming è infatti una festa americana che, nella sua declinazione scolastica, celebra il ritorno, per esempio, da una trasferta sportiva. In questo caso si tratta di un decathlon culturale cui partecipa una squadra della scuola di Peter, che dal Queens viaggia fino a Washington. Al calendario scolastico, con feste, lezioni e gite, si alternano e a volte si sovrappongono le sue avventure da Spider-Man, che prendono una piega pericolosa quando il giovane eroe si imbatte in alcuni ladri dotati di tecnologia aliena. Cercando di risalire alla fonte e fermare il problema finisce dritto tra gli artigli dell'Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton. Un cattivo tra i più riusciti visti finora nei film Marvel, anche se non arriva alla grandezza del Dr. Octopus di Spider-Man 2, perché la trama deve coprire troppe situazioni e scene d'azione e non gli dà modo di essere approfondito a dovere. Ciò nonostante è facile simpatizzare con le ragioni per cui si è dato al crimine e lo stesso vale per i suoi aiutanti, solo abbozzati nella personalità ma che si sono trovati ingiustamente disoccupati da un giorno all'altro.
Watts ha fatto poi l'impossibile per mettere Spider-Man in situazioni in cui non l'abbiamo mai visto, evitando categoricamente i grattacieli di Manhattan e facendolo correre tra i parchi e le villette dei sobborghi, oppure costringendolo a scalare una struttura solitaria come l'obelisco di Washington, o ancora facendolo combattere su una grande traghetto in mezzo al mare o addirittura ad alta quota, su un aereo il cui sistema di camuffamento, durante lo scontro, sembra il dancefloor di una disco anni 80. Soprattutto però Spider-Man: Homecoming, come tipico dei titoli Marvel-Disney, è un film di scrittura che all'azione fonde e spesso preferisce la commedia, e anche qui Watts fa un ottimo lavoro sui tempi comici e la direzione dei giovani attori. Oltre a Tom Holland abbiamo Jacob Batalon nei panni di Ned, l'amico nerd, Laura Harrier in quelli di Liz e Zendaya nelle vesti trasandate dell'eccentrica e intelligente Michelle, che ha alcune delle battute più divertenti. Ovviamente poi Robert Downey Jr. è assoluto mattatore, con l'istrionismo e l'energia che hanno fatto di Tony Stark uno dei personaggi cinematografici più amati dell'ultimo decennio. Un po' sacrificata invece Marisa Tomei nei panni di Zia May, ma il finale promette di darle un ruolo più attivo nei prossimi film.
Tutto questo fa di Spider-Man: Homecoming un film indubbiamente riuscito, divertente e capace di dare un senso al terzo rilancio del personaggio, dove l'unica nota che lascia un retrogusto spiacevole è il legame con il resto del Marvel Universe. Per quanto sia bene integrata, la fascinazione per gli Avengers finisce per sembrare una sorta di spot per gli altri film Marvel. Inoltre dare a Spider-Man un costume con tanto di intelligenza artificiale e infiniti gadget è da una parte un modo per rinfrescare il personaggio, dall'altra porta via però tempo prezioso, che avrebbe potuto valorizzare il cuore umano della vicenda. Comunque poco male: ci saranno altri film con meno personaggi da introdurre e più tempo per approfondire, inoltre il finale evita uno dei difetti di molti Marvel movies e la scena dopo i titoli di coda (sulla musica dei Ramones) gioca di autoironia, strappando un'ultima risata prima che si alzino le luci.
Non che siano mancate versioni cinematografiche di Spider-Man (solo negli ultimi 15 anni abbiamo visto 5 film con l'Uomo Ragno da 2 registi diversi e con 2 protagonisti differenti), ma mancava quella definitiva. Dopo l'esaltazione per la trilogia di Raimi, che beneficiava dall'essere il primo film moderno di supereroi, e le polemiche per la versione rivista e corretta di Drew Goddard, ora è la Marvel a prendere le redini, promettendo un'altra musica.
Il personaggio era infatti bloccato in concessione alla Sony, motivo per il quale lo studio cinematografico che fa capo alla casa di fumetti (che a sua volta fa capo alla Disney) non ha potuto usare una sua creatura, almeno fino al passaggio di mano la cui prima conseguenza è stato il cammeo in Capitan America: Civil War.
Quella partecipazione era a tutti gli effetti l'annuncio della nuova versione dell'Uomo Ragno, inevitabilmente quella "ufficiale" perché imputabile alla casa madre. Anche lasciando da parte la questione produttiva e di business fin dal primo trailer di quel film l'impressione è stata la stessa per tutti: quello è il vero Uomo Ragno. A quel punto la conseguente ufficializzazione dell'arrivo di un film a lui dedicato per il 2017 è stata solo normale amministrazione.
Di contro la Sony anche sta facendo un film sull'Uomo Ragno ma difficilmente i due potranno essere confusi. La casa che ha prodotto le precedenti 5 iterazioni infatti ha puntato sull'animazione e sui due autori più interessanti e anticonformisti tra i registi di cartoni, ovvero Phil Lord e Chris Miller (Lego Movie, Piovono Polpette, 21 Jump Street).
Spider-Man Homecoming, già profetico nel titolo
Spider-Man Homecoming, già profetico nel titolo, sarà ispirato ai film di John Hughes, sarà cioè un high-school movie, tra ragazze, bulli, sfigati e questioni da adolescenti, come del resto erano i fumetti in origine e nelle loro annate migliori. Sarà un film che prende di petto tutto dell'Uomo Ragno ma sembra che non voglia fare una origin story, non voglia raccontare (per la terza volta!) il già raccontato, muovendosi invece "nel solco di Batman Begins" come ha detto Kevin Feige, la mano che gestisce e ordisce tutto nella Marvel. Significa che probabilmente vedremo un Peter Parker già con i poteri, e che non necessariamente saremo gettati nel consueto vortice di questioni che aprono la storia del personaggio. Già è noto che non ci sarà la rituale morte dello zio Ben, ovvero il momento in cui convenzionalmente un ragazzo che ha appena acquisito i poteri capisce che da grandi poteri derivano grandi responsabilità e da che girava mascherato decide di mettersi al servizio della giustizia, di fatto diventando l'Uomo Ragno, l'eroe.
Homecoming si occuperà soprattutto di questioni scolastiche e per farlo abbassa di molto l'età del Peter Parker interpretato da Tom Holland. Avrà 15 anni, non sarà ancora un fotografo ma possiamo intuire che, se viene seguito davvero il solco di Batman Begins, il personaggio arriverà a tutto questo al termine del suo ciclo, assisteremo cioè ad una origin story lunga ben più di un film.
Come visto in Capitan America inoltre zia May è stata molto ringiovanita e affidata a Marisa Tomei, mentre farà una comparsa abbastanza pesante Robert Downey jr., cioè Iron Man, che in questa versione per il cinema è un mentore per l'Uomo Ragno, un freno alla sua esuberanza e una forse figura d'ispirazione.
I cattivi scelti sono ancora intonsi, il cinema non li ha mai nemmeno sfiorati. Si tratta di Shocker e di l'Avvoltoio, che sarà interpretato da Micheal Keaton. La cosa crea un cortocircuito non da poco con Birdman, riguardo la quale tutti stanno cercando a fatica di fare finta di niente.
Ma il vero mistero è un altro. Si sa infatti che nel film è presente Zendaya, cantante e attrice uscita dalla fucina delle serie tv di Disney Channel. Nonostante sembrasse evidente che sarebbe stata lei Mary Jane (amore storico del personaggio) è stato annunciato che non lo è, che proprio non c'è Mary Jane, e che il personaggio di Zendaya non è ha niente a che vedere con la parte sentimentale.
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Un teen movie (esageratamente teen) del tutto superfluo e insignificante. Poteva andare bene come puntata per una serie TV. Mancano infatti scene madri, mancano colpi di scena, manca una vera sceneggiatura, manca di originalità. E soprattutto manca di un taglio registico efficace. Sembrano davvero lontani i tempi dell'ottima versione di Raimi.
Esattamente nel 2002 debuttò il fenomenale Spider-Man diretto da Sam Raimi, di quella che nel giro di qualche anno divenne una trilogia di successo, caratterizzata da un secondo capitolo addirittura migliore del precedente e un seguito che però deluse le aspettative. Qualche anno dopo, la Sony Pictures sviluppò un reboot del personaggio, con ben due film indubbiamente controversi [...] Vai alla recensione »
Ci siamo abituati a mangiare talmente tanta m***a da non essere quasi più in grado di apprezzare una vera portata quando ci viene presentata. Da troppo tempo si esce dai film di supereroi con "forzato" gradimento da rendere le frasi di giudizio ripetitive al limite del canovaccio: bello, divertente... Ironman è sempre il migliore.
Quando si parla di Marvel VS DC si dice sempre che i film della Marvel hanno una leggerezza e una vena di ironia che in quelli DC manca. Battute e dialoghi simpatici che rendono il film piacevole. Vero. Ma con Spider-Man Homecoming quelli della Marvel sembrano avere perso il senso della misura. Di certo non sembra averlo Jon Wats regista. Perché un conto è inserire qua e la qualche battuta [...] Vai alla recensione »
“SpiderMan. Homecoming“ (id., 2017) è il terzo lungometraggio del regista statunitense Jon Watts. Ecco che al caldo imperante fuori il prodotto blockbuster è l’unico refrigerio dentro per passare oltre due ore senza ansie e un bicchiere d’acqua che con leggerezza passa oltre.
Parto subito dicendo che sono rimasto molto deluso. Sembrava che avessi sbagliato film. Un film di Spider-Man senza Spider-Man, vediamo che nel film Peter indossa il costume per soli 15 minuti e stop, sembra un teen movie da serie TV. Dov'è Spider-Man che oscilla tra i grattacieli di NY? Dov'è l'azione e i colpi di scena? Ah sì si vede che Peter invece che oscillare corre col costume come se fosse [...] Vai alla recensione »
Nel tentativo di "rimodernare" i personaggi adattandoli alla mentalità moderna e per non ripetere le stesse storie già dette le altre 5 volte la Marvel ha deciso di cambiare le cose. Credo che tutti siano d'accordo nel dire che questo film sia "diverso" dagli altri, e devo dire che personalmente la maggior parte dei cambiamenti non mi è piaciuta.
A partire dall'interprete la Marvel ha scelto un sentiero diverso rispetto alla produzione recente di dei, supereroi e sueruomini. Questo depotenziamento è assia salutare per che all'interno del narrato filmico cerca una trama non troppo farcita di effetti speciali e non improntata sul solito salvataggio del mondo a cura du gruppi più o meno eterogenei di eroi buoni in conflitto [...] Vai alla recensione »
Spider-Man è un personaggio che non ha bisogno di tante presentazioni, uno se non il supereroe più famoso della Marvel, sia nell'ambito dei fumetti che in quello cinematografico grazie alla celebre trilogia di Sam Raimi e poi con i due sfortunati "The amazing Spiderman". Con questo nuovo film, però si ha qualcosa che tutti i fan stavano aspettando, [...] Vai alla recensione »
Film che merita pochissime parole: in un teen-movie che persino come commedia è poco ispirato un 15enne che dovrebbe essere Spider-ma gioca a fare il super-eroe, sconsigliato dal suo mentore, l'adulto Iron-man che tratta il nostro come un ragazzino idiota. Che altro? Nulla. Se cerchi un film con super-eroi impegnati in epiche battaglie e ti trovi davanti ad una commediola scolastica con [...] Vai alla recensione »
A partire dall'interprete la Marvel ha scelto un sentiero diverso rispetto alla produzione recente di dei, supereroi e sueruomini. Questo depotenziamento è assia salutare per che all'interno del narrato filmico cerca una trama non troppo farcita di effetti speciali e non improntata sul solito salvataggio del mondo a cura du gruppi più o meno eterogenei di eroi buoni in conflitto [...] Vai alla recensione »
per alcuni versi c'è un ritorno allo stile spidy dei fumetti osannato da tutti ma nemmeno troppi, analizziamoli: -il protagonista è un quindicenne, quindi si torna alle origini ed è assolutamente positivo -E' sfigato??? più l'amico ciccio rispetto a Peter visto che strappa addirittura le attenzioni di una ragazza più grande di lui -E' simpatico [...] Vai alla recensione »
Potere e Responsabilità: il limite di ogni adolescente. Con Spiderman Homecoming dalla regia di Jon Watts ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente rivoluzionario, sia per quanto riguarda la tradizionale storia di Spiderman, sia per quanto riguarda una regia che si può considerare “l’esordio” di Watts che prima di Homecoming aveva diretto solo tre film [...] Vai alla recensione »
Diversamente dal reboot del 2012, Spider-Man Homecoming non si presenta con la presunzione di far qualcosa di meglio rispetto alla trilogia di Raimi, riproponendo molte delle medesime situazioni ma in modo assai meno profondo e riflessivo e rendendo sia il povero Peter che la povera Gwen insopportabili (almeno questa è l'impressione che io ho avuto all'epoca ed è il motivo per [...] Vai alla recensione »
Voto: 7.5 Nulla è lasciato al caso. Ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli. Tom Holland è finalmente un Peter Parker perfetto (Maguire non si poteva proprio guardare). Michael Keaton (lo sapete che lo amo, vero?) è un Avvoltoio decisamente convincente, e le scene in cui è più spaventoso sono quelle in cui è senza il travestimento. Vai alla recensione »
La marvel mi ha abituato a ben altri film a livello di effetti speciali, trama e caratterizzazione. Gli stessi guardiani della galassia sono stati caratterizzati molto meglio e la trama è stata molto più avvincente. L'attore che interpreta Peter mi ha dato la stessa sensazione di qualunquismo che ho avuto nel film di Capitan America, espressivamente mi sembra insignificante.
Sono uscito poco fa dalla visione di Spideman Homecoming e le considerazioni non si fanno aspettare ... Al di là del giudizio che se ne possa dare, bisogna prendere atto che SH rappresenta quanto di diverso ci si possa immaginare (ed aspettare) rispetto alle precedenti versioni cinematografiche. E'chiaro che mamma Marvel non voleva cadere nell'errore di ripresentare quanto il pubblico [...] Vai alla recensione »
La nota positiva di questo film è che non si riparte dalle basi del personaggio, ma si è catapultati a un "dove eravamo rimasti?" Con P che riprende la sua prima avventura tra i super eroi.La nota negativa, si passa dal simpatico al ridicolo in pochi secondi. La Marvel non può più fare a meno di ridicolizzare ogni suo personaggio.Spider-Man non può essere considerato una novità come personaggio perché [...] Vai alla recensione »
Lasciamo da parte per un attimo il fatto che Sam Raimi è un regista straordinario; lasciamo da parte le polemiche sul fatto che per alcuni questo è il vero Uomo Ragno e non quello del suddetto regista. Prendiamo invece in considerazione il fatto che sono esistite due versioni dell'Uomo ragno: quella classica e quella di ULTIMATE SPIDERMAN.
Marvel Studios è cresciuta . Le produzioni ormai convogliano i migliori attori di Hollywood ( Keaton vi dice qualcosa ? ); le trame sono intrecciate fra i vari film come se si trattasse di una grande Serie TV; la qualità delle sceneggiature sono indubbiamente più articolate dei primissimi Avengers tutto fracasso e pistolettate. In questo caso l'eroe scanzonato più famoso [...] Vai alla recensione »
Forse a questo punto è giusto fare un passo indietro: Spiderman fa il suo debutto nel mondo dei fumetti Marvel nel 1962 grazie a Stan Lee e Steve Ditko; a quest'ultimo venne affidata la prima parte delle storie di Spidey-Peter Parker, il quale volle puntare maggiormente sul lato umano e ordinario del supereroe.
non credevo ai miei occhi, Peter Parker catapultato versione simil Deadpool teconoligicamente avanzato nei ragazzi della terza C con tanto di amicone obeso, e con combattimenti aerei finali con l Uomo Ragno stile Mazinga e Jeeg Robot ? e che dire della trama, udite udite traffico d armi aliene vendute a teppisti borseggiatori, rapinatori di Queens ? per me si salva solo Tony Spark [...] Vai alla recensione »
Trama assolutamente banale, scontata e senza ritmo per un film che annoia già dopo la prima mezz'ora. L'ottima prova di Michael Keaton non solo non riesce a fargli prendere quota, ma addirittura appare fuori luogo nella mediocrità di tutto il resto. Ottimo anche il cameo di Marisa Tomey, mentre il personaggio di Tony Stark è ridotto a una patetica macchietta.
La profondità e l'importanza del personaggio di Spider-Man ridotta ad una sorta di kids Movie, una commedia giovanile ambientata fra i compagni di classe, col giovane Peter Parker alle prese con problemini quotidiani. Il cambio di passo avviene dopo circa un'ora e mezza con un colpo di scena piacevole che riaccende di colpo l'interesse, ma sembra troppo poco per riaccendere invece [...] Vai alla recensione »
Film Marvel dove il lato comico è più accentuato del solito. Nessuna particolare novità tranne l'attore principale a cui però preferivo decisamente i precedenti. Nel complesso si può vedere ma il livello è leggermente sceso (o forse sti supereroi iniziano a stancare?).
QUESTO FILM è1 COMICA NON HA NULLA DELLA STORIA DEL UOMO RAGNO NE COME TENERE NASCOSTA LA SUA IDENTITA' NE COME AVERE LA ZIA MEY COSI GIOVANE E CMQ NON HA SUGO CONSIDERANDO TUTTE LE STORIE CON I CATTIVI CHE RIPORTANO I FUMETTI QUESTO FILM NON HA NIENTE DI CIO è UNO SQUALLORE E DENIGRA IL SUPEREROE CCHE PECCATO CHI HA FATTO IL FILM O HA AVUTO POCHI SOLDI O NON HA MAI LETTO [...] Vai alla recensione »
Se non fosse per i precedenti che ti illudono fino alla fine te ne andresti a metà proiezione. Papà Stark è lo stereotipo del genitore distratto che niente capisce e l'adolescente Spiderman sembra partecipare ad una favola di Andersen. Due stelle per la freschezza del protagonista.
Io penso che lo dovrò rivedere, perché sinceramente un voto del genere non me l'aspettavo.Io penso che per quanto ci si voglia sbizzarrire non ci si puo' discostare molto dalla fisionomiadel personaggio originario.Qui siamo all'invenzione pura. E secondo me si scimmiotta un po' anche DeadPull.Ma lo ribadisco, la tentazione di rivederlo e' grande perché io gli avrei dato 0 e vedere 3,30 mi lascia non [...] Vai alla recensione »
Sono un fan di Spiderman cavolo, perche questa strana sensazione? La scelta di inviare Iron Man in soccorso del ragno non so se accettarla o meno, anche se sul traghetto mi ha emozionato. Il messaggio è stato, hei ragazzi, è ancora giovane il giovanotto, qui ci vuole una guida. Mha..sono confuso. I costumi sono da sballo, tecnicamente si sente il profumo di unq nuova generazione, le nuove [...] Vai alla recensione »
un peter parker brutto ed insignificante, trama senza ne capo ne coda, solo tanti effetti e basta. Gli effetti speciali non sono tutto in un film, sono solo un contorno, non sono riuscito guardarlo tutto tanto era invedibile, se agli spettatori piace questo film il cinema è finito.
Il solito film marvel, dove tutto è già visto e non in questo caso non si intravede nemmeno il carattere del personaggio, è un ragazzino che fa di tutto per mettersi nei guai, per far vedere che può farcela da solo e non c'è un minimo di spessore nel personaggio.
Il solito film marvel, dove tutto è già visto e non in questo caso non si intravede nemmeno il carattere del personaggio, è un ragazzino che fa di tutto per mettersi nei guai, per far vedere che può farcela da solo e non c'è un minimo di spessore nel personaggio.
Ma come fanno a lamentarsi del film e dell'attore??? Sia film che attore si avvicinano di più al fumetto! E' il migliore rispetto a tutti gli altri Spider-man.anche perché questo dovrebbe essere il primo vero spider-man(il primo targato MARVEL)!
Per quanto si possa essere solidali con la serialità connaturata al cinema sin dalle origini, un nuovo reboot del sempre rinascente Spider-Man era parso troppo anche ai più accaniti amanti del personaggio. Probabile che sia questo il motivo per cui la struttura narrativa di Spider-Man: Homecoming è così innovativa: nessuno avrebbe sopportato l'ennesima origin story dell'Uomo Ragno. Del resto, il nuovo Peter Parker era già comparso nell'Universo Marvel (Captain America: Civil War), ed è proprio da qui che il racconto e la riflessione sul racconto stesso si fondono in maniera molto riuscita. In particolare, la scelta di riassumere gli avvenimenti precedenti attraverso il video "point-of-view" di Parker - al tempo stesso eroe e fan degli eroi - serve a mantenere quella distanza critica tra giovane protagonista e affermati titani dell'immaginario Marvel su cui si fonda tutto l'impianto di Spider-Man: Homecoming.
Nella figura dell'amico del cuore - nerd ancora più di lui - che non crede ai propri occhi quando scopre che Peter è l'Uomo Ragno si devono riconoscere i giovani fan del Marvel Cinematic Universe. Se Captain America, patriottico e per questo molto istituzionalizzato, compare nei video pedagogici che la Scuola proietta in classe, Peter è al tempo stesso il destinatario delle storie composte per quelli come lui e il futuro protagonista delle avventure.
Anche la sua formazione, narrativamente, inverte l'ordine dei fattori. L'ascesa di Spider-Man, con il costume tecnologico preparato dalla figura paterna (atipica) di Iron Man, si interrompe di fronte a prove troppo complesse per un ragazzo solo, e deve proseguire attraverso la ritrovata fiducia in sé stesso come persona matura, fuori dal costume, o con un costume artigianale e autarchico. Ma il percorso di Spider-Man - che dunque coinvolge e tematizza la relazione tra Marvel e fandom - non è l'unico che gioca nel cono d'ombra lasciato dagli scontri "maggiori" degli Avengers. È infatti proprio a partire dagli strascichi e dalle rovine della battaglia di New York che nasce l'impresa criminale dell'Avvoltoio e della sua squadra. Anche la serie Netflix di Daredevil partiva da premesse simili, ed è come se i produttori di questi blockbuster milionari si divertissero a spruzzare qua e là elementi di critica al capitalismo selvaggio nascosto in certi processi di professionalizzazione dentro agli Stati Uniti.
Operazione rischiosa, essendo già il secondo riavvio delle avventure di Spider-Man. Con un simile sovraffollamento di titoli, il povero spettatore medio, quello a cui piace il personaggio dell'uomo Ragno, ma non conosce nel dettaglio tutta la sua storia a fumetti, rischia di perdersi. Quale tenere buona? E' finzione e, quindi, tutto quanto fa spettacolo.
Ritorno al futuro o, comunque, ritorno a casa, come da titolo: Homecoming. Che va letto, almeno in due accezioni: l'uomo Ragno, tramite accordo produttivo e sinergia commerciale con Sony, entra stabilmente nel Marvel Cinematic Universe e dopo l'antipasto di Captain america: Civil War all'uopo rinsalda diegeticamente il legame con Tony Stark/Iron Man; l'Uomo Ragno, ben interpretato dal 21enne Tom Holland, [...] Vai alla recensione »
L'Uomo Ragno. Chiamiamolo così. Traduzione letterale dell'eponimo affibbiatogli da Luciano Secchi (ossia Max Bunker) all'epoca dell'Editoriale Corno (prima apparizione italiana: aprile 1970). Per undici anni, sino al marzo del 1981, il tessiragnatele è una presenza fissa delle nostre edicole. Poi il silenzio (se si esclude la meteorica apparizione del Ragno per la Labor Comics).
Nel composito universo dei supereroi senza tempo della Marvel Comics, Spider-Man ha sempre occupato un posto speciale: potremmo definirlo il Peter Pan del gruppo e forse non è un caso che i creatori Stan Lee e Steve Dikto abbiano chiamato Peter (Parker) il liceale newyorkese celato dietro la maschera dell'agile uomo ragno, facendone un adolescente alle prese con il senso di inadeguatezza e la paura [...] Vai alla recensione »
Per capire esattamente chi sia il nuovo Spider-Man e come si sviluppi il suo percorso di crescita e consapevolezza bisogna affidarsi alle parole di Tony Stark, alias Iron Man, che lo definisce prima «babyspider» e poi «un eroe springstiniano della classe operaia». Tutta la prima parte del film diretto da Jon Watts, che inaugura il secondo reboot del franchise cinematografico e che segna l'ingresso [...] Vai alla recensione »
Mai una gomma da rimasticare era stata così fragrante e saporita. Il quinto film con Spider-Man protagonista in 15 anni, dopo il regno felice di Tobey Maguire (2002-2007) e quello meno popolare di Andrew Garfield (2012-2014), è un tuffo elettrizzante in acque già conosciute ma chiare, fresche e dolci come mai, per citare Petrarca. Il terzo Peter Parker del nuovo millennio è l'inglesino ventenne Tom [...] Vai alla recensione »
Il nuovo Spiderman non è troppo parente dei primi film della saga, con la regia di Sam Raimi e Tobey Maguire nel ruolo di Peter Parker. Qui interpretato da Tom Holland, in continuità con il film del 2016 Captain America: A Civil War dove il ragazzo entrava in contatto con gli Avengers e con Iron Man. E s'ispira piuttosto al modello di Marty McFly di Ritorno al futuro.