liuk!
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gioved� 4 aprile 2013
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sfumature
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Buona commedia brillante ma dalle sfumature grottesche e surreali che la caratterizzano e la rendono molto interessante. Ottimo il cast ed é piacevole vedere la Colette in un'opera simile, se pur con i dovuti paragoni, al memorabile Little Miss Sunshine.
La pellicola nel complesso é buona e consigliata, se pur sarebbe potuta risultare piú interessante con un tono comico piú accentuato.
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donni romani
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luned� 19 novembre 2012
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dietro la stravaganza la sofferenza del crescere
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Famiglia disfunzionale per eccellenza quella degli Herman, dove la piccola Patricia vede morire sua madre durante la festa per il suo decimo compleanno. Detta così sembrerebbe l'incipit di un dramma a tinte cupe, invece la scena è esilarante nel suo essere grottesca. E il tono del film si mantiene costante nel raccontare vicende paradossali e dolenti con toni quasi surreali, tendenti al comico ma mantenendo un cuore sensibile e aperto ai sentimenti, sia pure mascherati da scoppi di rabbia, da confronti aspri o da porte sbattute in faccia.
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Famiglia disfunzionale per eccellenza quella degli Herman, dove la piccola Patricia vede morire sua madre durante la festa per il suo decimo compleanno. Detta così sembrerebbe l'incipit di un dramma a tinte cupe, invece la scena è esilarante nel suo essere grottesca. E il tono del film si mantiene costante nel raccontare vicende paradossali e dolenti con toni quasi surreali, tendenti al comico ma mantenendo un cuore sensibile e aperto ai sentimenti, sia pure mascherati da scoppi di rabbia, da confronti aspri o da porte sbattute in faccia. Patricia crescendo ha avuto un figlio in provetta, Henry, bambino prodigio che parla a pochi mesi e va al collega a tredici. La scoperta del nome del suo vero padre sarà uno shock non tanto per il bambino, quanto per la madre. La conoscenza fra Henry e la sorellastra Audrey, bersaglio dei compagni per un libro inopportuno scritto dal padre, psichiatra di fama ma bisognoso di ansiolitici e sonniferi, fa sterzare il film in una direzione più sentimentale, dove i protagonisti, sia pure in modo goffo e inesperto, aiuteranno i genitori e trovare un loro proprio equilibrio. La trama, ondivaga quanto singolare, è tutto considerato un pretesto per dare modo agli autori di raccontare caratteri, manie, difficoltà e inquietudini adolescenziali in rapporto ai comportamenti degli adulti, spesso manchevoli e colpevoli, egoisti e superficiali nei confronti dei propri figli. Il cast di attori è perfettamente equilibrato nelle sue stranezze, e soprattutto i ragazzi sono espressione sincera del disagio del crescere, indipendentemente dalle stravaganze del contesto in cui si trovano ad agire. La regia di Lee ha la forza della farsa che nasconde un messaggio sincero e preciso, e il personaggio di Toni Colette ha una dolce malinconia dietro la forza che la vita l'ha costretta a inventarsi. L'atmosfera un po' sbilenca non tragga in inganno quindi, ci sono sentimenti pesanti in gioco, sofferenze e speranze che appartengono a tutti.
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